domenica 29 gennaio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 27.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

27 GENNAIO.

ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Il 27 gennaio il Comando del Gruppo di Armate assegnava alla 320a Divisione il compito principale di assicurare il fianco sinistro del Gruppo di Armate Don e pertanto questa, se costretta a retrocedere, avrebbe dovuto muovere verso sud - ovest. All'osservazione che in tal modo sarebbe risultata aperta al nemico la rotabile Starobelsk - Kupjansk - Karkov, veniva replicato che il compito assegnato era da considerarsi più importante della difesa del bacino del Donez. Nelle giornate seguenti la linea si infletteva gradatamente verso sud - ovest, tuttavia senza scoprire Kupjansk e la via su Karkov.

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Il 27 gennaio il Comando del Corpo d'Armata Alpino nel movimento verso ovest si lasciava superare dalla Tridentina e da tutta la restante colonna, lunga circa 30 chilometri. Su di essa continuava il mitragliamento a volo radente degli aerei avversari. La marcia era resa sempre più faticosa dall'abbondanza e dallo stato della neve. I quadrupedi, sfiniti, morivano in numero sempre crescente, provocando l'abbandono e la distruzione dei pezzi di artiglieria o degli altri carichi. Ufficiali e soldati al limite delle forze si fermavano nelle isbe, dove, sovente, finivano poi catturati. Il Comando della Divisione Tridentina, riordinati rapidamente i reparti nella sosta notturna, disponeva la ripresa del movimento, mettendo in avanguardia il 5° alpini, i gruppi Bergamo e Vicenza, ed il solo carro armato tedesco rimasto, con i due pezzi d'artiglieria superstiti pure tedeschi.

Con una faticosissima tappa di oltre 40 chilometri, ancora sottoposta alle azioni aeree e funestata da nuove perdite per esaurimento, la colonna a notte inoltrata raggiungeva Uspenskaja e Lutovinovo. La Divisione Cuneense, giunta presso Valujki, veniva attaccata di sorpresa e sopraffatta da un Corpo di cavalleria cosacca nascosto dietro l'alto terrapieno della linea avversaria. Il battaglione Mondovì rifiutava di arrendersi ed iniziava un combattimento che si prolungava per alcune ore. Ma la lotta era impari ed il battaglione alla fine dovette cedere.

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