giovedì 29 settembre 2022

La Campagna italiana di Russia

La Campagna italiana di Russia, documentario di History Channel.

Il viaggio del 2011, Selenyj Jar

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... la zona a ridosso del quadrivio di Selenyj Jar. Osservando una cartina dell'epoca e rileggendo il libro "Selenyj Jar il quadrivio insanguinato - Il battaglione alpini L'Aquila nella campagna di Russia"è possibile individuare una prima località, Komaroff, posizionata lungo la pista che da nord a sud porta dall'abitato di Golubaja Kriniza appunto all'abitato di Selenyj Jar. Queste fotografie sono state scattate lungo una pista parallela nelle immediate vicinanze di quella che fu percorsa all'epoca dai nostri Alpini; oggi sia Komaroff che Selenyj Jar non esistono più, seppur della prima località sono visibili alcuni ruderi.











mercoledì 28 settembre 2022

La Domenica del Corriere 1941

Ultimissimo arrivo nella mia collezione personale... La Domenica del Corriere del 19 ottobre 1941 con la prima pagina dedicata alle Camicie Nere della Tagliamento in Russia: "Impresa di Camicie Nere in Ucraina. Un enorme fossato lungo molti chilometri, scavato dai sovietici per tagliare la strada ai carri armati, viene superato di slancio dalle Camicie Nere, che si calano sul fondo, incidono improvvisati gradini nell'alta parete e balzano poi all'assalto, incuranti del fuoco nemico".

martedì 27 settembre 2022

La Domenica del Corriere 1941

Altro arrivo nella mia collezione personale... La Domenica del Corriere del 9 novembre 1941 con la prima pagina dedicata ai bersaglieri dello CSIR in Russia: "Il tricolore sventola in terra russa. Dopo aver replicatamente battuto il nemico e superato contrade impervie, fiumi e paludi, reparti di bersaglieri hanno occupato un importante distretto industriale del Donez. Sulla terra conquistata viene issato il tricolore".

Ospiti della sezione Valsesiana

La serata ospiti della sezione Valsesiana dell'ANA a Quarona (VC)... per noi compagni di viaggio del trekking del 2020 una reunion attesa e desiderata, anche se purtroppo non tutti presenti, e l'occasione ancora una volta per raccontare la Campagna di Russia e la nostra esperienza, unica nel suo genere, fatta di momenti intensi e di aneddoti negli stessi luoghi che videro ormai 80 anni fa protagonisti i nostri soldati.

E, come ormai mi accade di vedere in queste belle serate, l'assenza di volti giovani è palese ed evidente; purtroppo non c'è interesse verso questi avvenimenti da parte delle nuove generazioni e, scomparse le nostre, tutto cadrà nell'oblio della storia. Forse è inevitabile, ma lo sforzo di tramandare deve essere fatto a prescindere. E' la nostra storia, una storia drammatica ed intensa che dobbiamo mantenere viva... per non dimenticare.













mercoledì 21 settembre 2022

MOVM - Iannicelli Giorgio

Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Capitano Pilota IANNICELLI Giorgio.

Motivazione: "Intrepido pilota da caccia, già distintosi per altissime doti di comandante e di soldato, non esitava, nonostante la proibitiva temperatura e le disperate condizioni di tempo e di ambiente, per cui solo tre apparecchi potevano mettersi in moto, a partire in volo alla testa dei pochi gregari per compiere l’ardua missione di proteggere ad ogni costo le nostre linee. Avvistata una formazione di bombardieri avversari scortata da 15 caccia, incurante della schiacciante superiorità numerica del nemico, impegnava con superbo ardimento l’asperrima lotta, riuscendo nello scopo affidatogli ed abbattendo un bombardiere. Persisteva nell’arduo e impari combattimento fino a quando, colpito a morte, precipitava in fiamme, immolando così, nella luce della gloria, la balda giovinezza tutta dedita alla lontana Patria immortale. Cielo di Russia, ottobre - dicembre 1941".

MOVM - Pezzi Enrico

Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Generale di Brigata Aerea PEZZI Enrico.

Motivazione: "Veterano di quattro guerre dove ha sempre saputo strappare al cielo lembi di azzurro per ornarsene il petto. In terra di Russia ha scolpito con la sua audacia, l’esempio e la sicurezza di fronte al pericolo, in lettere d’oro, la traccia dell’Ala italiana. In sublime rischiosa offerta per salvare camerati italiani chiusi in cerchi di fuoco, immolava la giovane vita salendo col sorriso dei forti nel cielo degli Eroi. - Fronte Russo, 29 dicembre 1942".

Ricompense - 8a Armata - Aviazione

Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.

MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.

8a Armata - Aviazione

MOVM Generale PEZZI Enrico, alla memoria
MOVM Capitano pilota IANNICELLI Giorgio, alla memoria
MBVM Capitano osservatore BABUCCI Anacleto

Le fotografie di Mario Bagnasco, 24

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Falciatura".

Le mappe dello CSIR e dell'ARMIR 17

Le mappe delle operazioni del CSIR e dell'ARMIR dal giugno 1941 all'ottobre 1942 - La battaglia di Natale (L'offensiva russa: 25-27 dicembre 1941).

lunedì 19 settembre 2022

Storia Illustrata 1999, parte 3

Speciali di Storia Illustrata, Campagna di Russia - La tragedia dell'ARMIR, Agosto 1999, terza parte.











Il viaggio del 2011, Selenyj Jar

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... verso il quadrivio di Selenyj Jar senza purtroppo individuarne la posizione esatta (mi riuscirà solo nel 2020 dopo alcune ricerche e verifiche con le immagini satellitari).











Serata a Quarona

Venerdì 23 settembre dalle ore 21.00 sarò ospite, insieme e grazie ai miei compagni di viaggio dell'ultimo pellegrinaggio in terra di Russia, della sezione Valsesiana dell'ANA per raccontare il nostro viaggio. La serata si svolgerà presso il Teatro Sterna di Quarona (VC) in via Giovanni Lanzio.

mercoledì 14 settembre 2022

Ricerche... Dino Scalabrino

Ricevo e pubblico: "Il primo a destra con il colbacco è l'ufficiale Medico Dino Scalabrino, di Montecatini Terme mobilitato con il 628° ospedale da campo della Divisione Julia. Sappiamo che il 17 Gennaio '43 era a Postoyaly dove gli venne tributato un encomio solenne. Grazie a chiunque riesca ad identificare la località".

La Domenica del Corriere 1942

Ultimo arrivo nella mia collezione personale... La Domenica del Corriere dell'11 gennaio 1942 con la prima pagina dedicata allo CSIR in Russia: "All'attacco nel gelo. L'inverno russo con le sue rigide temperature non ha frenato l'ardore combattivo dei nostri fanti, che proseguono nelle loro audaci e vittoriose azioni".

sabato 3 settembre 2022

Capitano Pilota Giorgio Iannicelli, 4

La storia del Capitano Pilota GIORGIO IANNICELLI, Medaglia d'Oro al Valor Militare, nelle parole del figlio GianLuigi, quarta parte.

Breve biografia.

Al rientro in Italia, dal 15 luglio 1939 è assegnato al 54° Stormo C.T., poi, dal 29 ottobre 1940, al 52° e, infine, dal 7 marzo 1941, al 22° Gruppo Autonomo C.T. E' al comando della 369a squadriglia caccia terrestre, la prima dotata dei nuovi apparecchi da caccia Macchi M.C.200 "Saetta". Nel febbraio del 1940, a Portofino, si sposa con Elisabetta (Betty per tutti) Orlando, livornese di nascita, quasi sua coetanea, rimasta vedova anni prima, poco più che ventenne, con una figlia in tenerissima età, di nome Flaminia, da lui conosciuta, come detto, a Brescia prima di partire per la Spagna e dalla quale, nell'aprile 1941, avrà il figlio Gianluigi.

All'entrata dell'Italia nel conflitto (10 giugno 1940), partecipa alle operazioni sul fronte occidentale, con base a Torino - Caselle, poi, nel mese di novembre, la sua squadriglia è trasferita a Capodichino, alla difesa di Napoli. Il 7 marzo del 1941, la squadriglia stessa viene assegnata all'Aeronautica d'Albania, con base a Tirana. Partecipa alle operazioni contro la Grecia e la Jugoslavia, ove esplica anche le funzioni di comandante del 22° gruppo. Qui si prodiga ininterrottamente in scorte, ricognizioni, crociere di protezione. Fra le azioni più brillanti sono da ricordarsi il mitragliamento dell'aeroporto di Mostar (Jugoslavia), avvenuto il 13 aprile, con 40 apparecchi avversari distrutti al suolo e 15 gravemente danneggiati e il mitragliamento del campo di Paramithja, difficilissimo da scoprire, incassato com'è fra monti boscosi, eseguito il successivo giorno 15, con 7 apparecchi distrutti e 7 gravemente danneggiati. Intanto, il 6 aprile, giorno dell'entrata in guerra contro la Jugoslavia, quando l'attività del capitano Iannicelli era più intensa che mai, gli giungeva da Roma la notizia della nascita del figlio tanto atteso ed i "suoi ragazzi" si stringono ancora una volta interno a lui partecipando fraternamente alla sua gioia.

Da quel fronte scrive alla moglie Elisabetta: "Tirana - Albania - 14 aprile 1941. ... sono cosi preso dal lavoro che non ho avuto il tempo di scriverti a lungo. Pensa che ieri, giorno di Pasqua, sono stato in volo per circa sei ore. E' stata però una giornata meravigliosa e la soddisfazione avuta ha mitigato il cruccio di non poter esserti vicino. In assenza del comandante, ieri ho portalo io il gruppo in azione e il gruppo ha fatto quello che mi hanno definito l'azione più brillante e redditizia di tutta la campagna. Credo che il bollettino ne parlerà. Ti darò i particolari a voce. Dopo tutto il lavoro, oltre l'abbraccio del comandante l'aeronautica d'Albania, ho avuto la gioia grande di rivedere sani e salvi tutti i miei ragazzi. Come vedi, Pasqua movimentata e certamente indimenticabile. Non hai idea come al ritorno dall'ultima azione, mentre quasi annottava, io pensassi intensamente a te, al nostro "ometto", a tutta la nostra famigliola e come più piena e intima mi sia apparsa la gioia di aver fatto bene il mio dovere...".

Come sempre, il pensiero va ai suoi "ragazzi", come traspare dalle sue lettere. E poi il senso del dovere che lo spinge a non sottrarsi mai al suo ruolo e ai compiti che gli derivano dall'avere responsabilità di altri, cosa che sente fortemente. Talvolta segue i suoi anche nella loro vita privata e, talora, sopperisce personalmente alle loro necessità. E', peraltro, intransigente in fatto di disciplina. Riceve da loro stima e considerazione ben al di là del normale rapporto gerarchico. La famiglia gli è costantemente presente e fa di tutto per rimediare in qualche modo alla sua forzata assenza. Nonostante la guerra lo veda impegnato ed esposto ad ogni rischio, sempre in prima linea, come si conviene ad un pilota da caccia, riesce a scrivere lettere frequenti, a dare incarichi a colleghi e subalterni che vanno in licenza di recapitare qualcosa a casa sua e il giorno sei di ogni mese fa in modo che arrivi un telegramma alla moglie per ricordare il giorno della nascita del loro piccolo. Solo dopo quindici giorni riesce a rientrare brevemente in Italia per il battesimo del figlio.

Gli eventi dei giorni 13 e 15 aprile sono cosi descritti nei diario della 369a squadriglia: "13 aprile - Alle ore 9,45 la Squadriglia parle per Scutari con n. 8 apparecchi. - Atterra alle ore 10,15. - Viene fatto rifornimento a cura degli specialisti ivi preventivamente inviati. - Alle ore 11,45 unitamente alle altre squadriglie si decolla facendo rotta su Mostar. - La base nemica dista da Scutari 220 km. - Dopo 40' di volo si giunge sull'obiettivo alla quota di 4.500 m. - La formazione di volo viene allungata e tutti i velivoli con una rapida affondata si buttano al suolo. Si è fatti segno ad una vivace reazione contraerea che viene fatta subito zittire da alcuni apparecchi che sparano sulle postazioni contraeree. - Il numero dei velivoli nemici esistenti al suolo è veramente ingente. - L'azione di mitragliamento dura 20 minuti circa. - Durante questo periodo vengono incendiati 27 apparecchi e 9 gravemente danneggiati. - Si rientra alla base di Tirana alle ore 13,35. - E' sul campo ad accoglierci il Comandante l'Aeronautica d'Albania e il Capo di S.M. - Tutti i piloti sono fuori di loro per la gioia dell'azione compiuta ed esprimono il desiderio di ritornare sul posto anche subito. - S.E. il Generale di Squadra Aerea Ferruccio Ranza fa compilare rapidamente il nuovo ordine di operazione cosicché alle ore 15,45 si riparte per Scutari. - A Scutari si riforniscono rapidamente gli apparecchi ed alle ore 17,15 si riparte per Mostar. - Durante questo secondo mitragliamento vengono distrutti al suolo altri 13 apparecchi ed altri 6 vengono gravemente danneggiali. - Durante questa giornata vengono impiegati n. 17 apparecchi e vengono effettuate complessivamente 30 ore e 05 minuti di volo".

"15 aprile - Alle ore 17 la Squadriglia decolla con n. 7 apparecchi con il compito di eseguire un mitragliamento al suolo sul campo greco di Paramithja. - La formazione è costretta a navigare a bassa quota causa la presenza di nubi. - Giunti sull'obiettivo, osserviamo che sul campo vengono accese delle fumate di atterraggio. - Probabilmente il nemico ci aveva erroneamente scambiati per apparecchi Hurricane che alla stessa ora si trovavano in volo su altre zone. - Non appena si accorgono dell'errore, aprono un violento fuoco contraereo, ma ormai tutti gli apparecchi sono al suolo e stanno mitragliando. - Due piloti si staccano dalla formazione e si lanciano sulle postazioni della difesa contraerea del campo, mitragliandole. - Il fuoco contraereo cessa poco dopo, dando modo ai piloti di centrare i bersagli con più tranquillità. - Sull'aeroporto esistono una ventina di apparecchi inglesi da bombardamento del tipo Blenheim. - Ad azione ultimata, possiamo notare n. 7 apparecchi incendiali al suolo. - Altri 10 risultano gravemente danneggiati".

Rientrato a Tirana, il capitano Iannicelli continua nell'attività di volo costante ed intensa. Si legge, ad esempio, nel diario giornaliero della squadriglia che nei giorni 9, 10 e 17 maggio è, tra l'altro, impegnato, con altri piloti, nella laboriosa (quattro volte il volo tra Tirana e Brindisi) "scorta diretta dell'apparecchio di SAI il Re Imperatore" che si reca in visita in quel teatro di operazioni.

Mario Salvatori, pilota della 369a squadriglia, in un suo articolo, scritto in anni abbastanza recenti, intitolato "Attacco all'imbrunire", cosi descrive un episodio di quei giorni di guerra: "Era l'imbrunire. Se non fosse stato l'imbrunire, il titolo sarebbe stato un altro ed il racconto pure. Cielo rossastro, sole al tramonto, uccelli che si preparavano per la notte e non avevano più voglia di cantare. Gli alberi, non c'erano. Il personale del Gruppo - quelli del 220 C.T. - sbulinati più del solito, stavano lasciando le tende, dove avevano trascorso gran parte della giornata, dirigendosi lentamente verso la mensa dell'aeroporto di Tirana per consumare la cena a menù fisso: quattro fette di salame con alcune foglie di lattuga, mentre, al centro dei tavoli, i viveri di conforto, tra l'indifferenza generale, venivano divorati dalle mosche. Correva l'anno 1941, addì 11 del mese di marzo. Tempi ormai lontani, ma ricordi sempre vivi e presenti. Come potrebbe essere altrimenti se, nell'era attuale, non ci sono rimasti che questi, la nostalgia e, qualche volta, la voglia di piangere. Il bilancio non era allegro, per le nostre vite.

All'improvviso, dalla direzione opposta a quella presa dal personale, apparve un automobile scoperta, con gli abbaglianti accesi, a bordo della quale un'Ufficiale che, con ampi gesti delle braccia, gridava: "tutti indietro, tutti ai reparti!". Il personale, alquanto sorpreso e perplesso, inverti la marcia commentando l'avvenimento nei più svariati modi. Ci fu chi, il solito romano, buttò li: "voi vedè ch'è scoppiala la pace!". Arrivati tutti alle rispettive squadriglie, erano la 359.a, la 362.a, la 369.a (poi diventate quattro con la 371.a), i Comandanti di ogni squadriglia ordinarono: "di fronte per tre". Ormai, in silenzio, attendevano gli eventi incuriositi. Dopo pochi minuti arrivò una seconda macchina che si fermò al centro dello schieramento. Uno sportello si apri ed apparve una "panza", inconfondibile, la "panza" del Generale Ranza - Comandante dell'Aviazione di Albania nonché Asso della guerra '15 - '18.

Il Generale fece pochi passi e si fermò, sull'attenti, rispondendo al saluto del Comandante del 22° Gruppo, Magg. Borzoni. Dopo aver ordinato, ed ottenuto, il "ri-poso" con la sua espressione bonaria e con tono normale disse, su per giù, le seguenti parole: "Ho appena ricevuto, via radio, la notizia che sul fronte greco, nella zona di Trebescines, un reparto del nostro valoroso esercito è stato circondato da truppe nemiche; mi è stato chiesto, con urgenza, l'intervento della nostra aviazione; solo la sorpresa e, considerata l'ora, un inaspettato attacco dal cielo potrebbe salvare la situazione, quindi una pattuglia di 12 velivoli deve decollare immediatamente, recarsi sul posto e mitragliare il nemico a bassa quota. Comprendo la difficoltà dell'impresa, dovuta, soprattutto, all'ora tarda che renderà problematico anche il rientro in sede, ma bisogna tentare".

Non si sa se volesse aggiungere qualche altra cosa perché il Cap. Giorgio Iannicelli - poi Medaglia d'Oro V.M. alla memoria - Comandante la 369.a Sq., prendendo tutti di contropiede, fece, improvvisamente, qualche passo avanti e, portandosi di fronte al Gen. Ranza, sull'attenti, disse, sempre su per giù: "Signor Generale, durante la guerra di Spagna sono stato Comandante della Squadriglia "Mitragliamento"; le chiedo perciò l'onore e il privilegio di compiere questa azione con i miei piloti". Sembrò una scena da film. Nemmeno il solito romano, che era il cosiddetto "gregario di fiducia" e concittadino di Iannicelli, osò, perché proprio non gli passò per la mente, esclamare il fatidico: "ma li mort... tui!". Anzi, un brivido di entusiasmo lo scosse. In men che non si dica, mentre i piloti studiavano la zona e le modalità dell'attacco, quei fenomeni degli specialisti avevano già messo in moto e riscaldavano i motori dei "Macchi 200" (che poi, in Russia, furono chiamati "Saette ").

Mentre il sole, inesorabilmente, continuala a calare, in due o tre per volta gli apparecchi decollarono e, dopo aver fatto un mezzo giro di campo, si misero in formazione con il muso diretto verso sud e con la manetta quasi in tasca. Dopo circa 50 minuti di volo, arrivati sulla zona alla quota stabilita in precedenza, osservata la situazione, il velivolo del Comandante si buttò giù d'ala. Dietro, in fila indiana, tutti gli altri. Altro che sorpresa! Le 12,7 cantarono impazzite mentre gli apparecchi, come gli indiani, sbucavano da tutte le parti: chi a pochi metri da terra, chi in veloce cabrata e successiva saettante picchiata. Sembravano 30 - 50 - 100! Nel crepuscolo, il nemico si sparpagliava fuggendo e cercando rifugio, "buttandosi a pesce" dove poteva. Era la guerra. Maledizione!

L'ultimo della fila, il S.Ten. Bond, che aveva avuto tutto lo spettacolo avanti a sè, disse poi che solo qualche soldato aveva sparato con il fucile contro il carosello dei velivoli. Se contraerea ci fu, nessuno se ne accorse, non ce n'era il tempo! Si seppe, la sera stessa, che le nostre truppe, imbaldanzite, ruppero l'accerchiamento e contrattaccarono vittoriosamente. Dopo alcuni minuti di giostra, il Comandante Iannicelli batté le ali del suo velivolo. La Squadriglia si riunì e, in formazione, riprese la direzione del ritorno. Ormai, era quasi notte. Senza collegamento radio, senza radiofari, senza ILS, con una bussoletta, traballante, da quattro soldi (la O.M.I.!!!), osservando un fiume, una costa lontana, una casetta. tutte cose fotografate con la memoria all'andata (la famosa "ferrodromia") ma, soprattutto, con la fortunaccia (veramente, allora coma adesso, chiamata in altro modo) sempre amica di chi osa, la pattuglia arrivò a Tirana che ... era proprio notte. I fari di atterraggio non esistevano, né, essendo in guerra, potevano esistere, ma il personale del Gruppo era in attesa. Ai bordi della pista tenevano accesi i fari di alcune automobili e fuochi, si, proprio come quelli che si vedono oggi, di notte, in alcuni viali delle città. Come sono cambiati i tempi! Tutti i velivoli atterrarono perfettamente senza una sola perdita. Missione compiuta. Le pacche sulle spalle non finivano mai. Poi, a piccoli gruppi, con l'inevitabile sigaretta subito accesa, il personale riprese la via della mensa disquisendo sull'argomento all'ordine del giorno, di tutti i giorni: le donne! Era come se non fosse accaduto nulla, mentre un'altra bella pagina della storia della nostra meravigliosa Aeronautica era stata scritta cosi, con semplicità. Quella sera, le quattro fette di salame e le poche foglie di lattuga ebbero un altro sapore. Sembrarono quasi buone".