mercoledì 31 agosto 2022

Il viaggio del 2011, Selenyj Jar

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... in partenza per il quadrivio di Selenyj Jar con un Ural ex esercito.



martedì 30 agosto 2022

Storia Illustrata 1999, parte 2

Speciali di Storia Illustrata, Campagna di Russia - La tragedia dell'ARMIR, Agosto 1999, seconda parte.



















Tecniche di combattimento sovietiche

Tecniche di combattimento ravvicinato o corpo a corpo da una pubblicazione sovietica dell'epoca.

Il viaggio del 2011, Malakijewa

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... Malakijewa e dintorni.







sabato 27 agosto 2022

Le fotografie di Mario Bagnasco, 23

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Russi verso le prime linee per lavori di fortificazioni".

Ancora sui cani "anticarro"

Avevo parlato già in precedenza dei cani "anticarro" utilizzati dai sovietici contro i tedeschi i primi mesi della guerra, e non solo, per fare fronte allo strapotere delle loro formazioni corazzate; ho trovato alcune ulteriori immagini che danno idea del funzionamento del meccanismo e della tecnica utilizzata per colpire la parte più vulnerabile di un mezzo anticarro.







giovedì 25 agosto 2022

martedì 23 agosto 2022

Isbuscenskij, 80° anniversario

Domani ricorre l'80° anniversario della Carica di Isbuscenskij... e proprio oggi mi è arrivata copia de "La Domenica del Corriere" del 1942 con la pagina di copertina dedicata all'evento con un'interessante pagina interna dedicata alla guerra in Russia.



lunedì 22 agosto 2022

Storia Illustrata 1999, parte 1

Speciali di Storia Illustrata, Campagna di Russia - La tragedia dell'ARMIR, Agosto 1999, prima parte.













sabato 20 agosto 2022

Il viaggio del 2011, Nikolajewka

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... la lapide fuori Nikolajewka a ricordo dei nostri caduti e il fosso nel quale riposano i resti dei nostri soldati.





Capitano Pilota Giorgio Iannicelli, 3

La storia del Capitano Pilota GIORGIO IANNICELLI, Medaglia d'Oro al Valor Militare, nelle parole del figlio GianLuigi, terza parte.

Breve biografia.

Dal luglio 1938 al giugno 1939 viene inviato in "speciale missione oltremare" (conflitto spagnolo), prima nelle isole Baleari e poi sul continente. Su quel fronte, oltre a svolgere le sue mansioni di pilota da caccia, riesce anche a volare sui bombardieri, partecipando cosi alle loro azioni. Particolarmente audace è la sua azione su Minorca, alla ricerca di nostri apparecchi sperduti e dove la fortissima reazione avversaria minaccia di travolgerlo. Racconta, a testimonianza del "clima" di quei giorni, l'allora capitano pilota Raoul Zucconi, suo compagno di corso e caro amico: "Il 5 ottobre 1938, Giorgio, con la sua squadriglia, doveva fare un mitragliamento sull'aeroporto di Minorca. Io partii prima di lui con il pretesto di una prova velivolo, cosi Giorgio, al suo arrivo sull'obiettivo, trovò un gregario che l'attendeva per fare l'azione insieme. Il comandante di gruppo, maggiore Bruno Montanari, scopri la mia scappatella ed al rientro mi fece trovare già pronta la lettera di arresti".

Da quel teatro di operazioni e precisamente da Palma di Maiorca, Giorgio Iannicelli scrive il 27 settembre 1938: "Piove da qualche giorno, con qualche raro sprazzo di sole, eppure la nostra attività di cacciatori non è mai stata cosi intensa come ora. Riceviamo spesso visite anonime e ancora il campo è in subbuglio: sirene, partenze precipitose di cacciatori affamati di preda, fughe nei rifugi dei vili terragni, arrancare furioso di pattuglie fra le nubi, inseguimenti più o meno fortunati sul mare, poi il ritorno più o meno allegro e ancora la calotta grigia delle nubi sull'isola e, a volte, un po' di nebbia nel cuore. Poi, la sera, l'allegria un po' forzala delle nostre baldorie e il canto lontano dell'accampamento legionario suscita nostalgie imprecisate, malinconie tenui, un senso di solitudine accorata. Mi tornano spontanei alla mente ricordi lontani, una tolda gremita di marinai imberbi e il rosseggiare enorme delle vele al tramonto e, anche allora, una canzone spagnola lontanante in un canto triste e i miei lucciconi sedicenni. Malinconie serotine che l'attività giornaliera allontana specie in questi giorni di ansiosa attesa in cui l'entusiasmo ed il desiderio di azione sono a stento raffrenati da considerazioni più gravi, da quel po' di sgomento che sempre invade di fronte a una cosa grandiosa e imprecisata seppure affascinante".

La sua azione si sposta poi sul continente, dove la morte eroica del suo amico e collega, capitano Guido Zanetti, Medaglia d'Oro al Valor Militare, lo chiama al comando della squadriglia autonoma mitragliamento "Frecce", facente parte del gruppo "Cucaracha". La sua attività aumenta. Ogni giorno è una nuova impresa. Caccia, mitragliamenti, spezzonamenti, audacissime scorribande sui campi d'aviazione nemici. Da ricordare quello di Dagnolas e di Figueras; soltanto in quest'ultima la sua formazione incendia al suolo 37 apparecchi.

Scrive da Caspe (Saragozza) il 29 dicembre 1938: "Per fortuna, ad evitare troppe malinconie, questi giorni di festa sono stati per noi particolarmente attivi. Molti combattimenti... l'ultimo l'abbiamo avuto il 26 u.s. ed è stato per me particolarmente interessante. La mia squadriglia si è impegnata compatta e le mie bianche frecce hanno combattuto molto bene, con brillanti risultati. Vorrei saperti descrivere uno di questi combattimenti, gli istanti meravigliosi che ogni cacciatore sogna da anni come premio ambito per un lungo addestramento, tanti sforzi e il rischio di ogni giorno, ma è troppo bello per saperlo dire. Nel ricordo di un pilota il combattimento si spezzetta in tanti episodi isolati, in tanti fotogrammi che riproducono i momenti per lui più salienti, l'affondata fulminea nel turbinio di cento apparecchi, i rossi striscioni delle ali nemiche, la raffica rabbiosa da pochi metri, anzi a bruciapelo, la gioia quasi feroce di vedere le prime fiamme a bordo dell'apparecchio avversario e il rivolgersi pronto contro un altro ed un altro ancora, poi il rapido riordinarsi del reparto e il ritorno gioioso, poi a terra l'ansia di contare le mie Frecce, l'augurio e la gioia di rivederle tutte. A sera la mensa risuona dei canti dei giovani subalterni, si ricordano le fasi della giostra...".

Ancora, questa volta da Reus, il 5 febbraio 1939, narra una giornata fortunata e parla con entusiasmo e orgoglio, che spesso traspaiono dalle sue lettere, per i "suoi ragazzi": "... atterrato poco fa e finora ho dovuto sorbettarmi l'elogio che il generale ha fatto alla mia Squadriglia. Ho dei ragazzi veramente in gamba, oggi hanno fatto due mitragliamenti e un combattimento; come risultato circa trenta apparecchi incendiati mentre si accingevano a passare in Francia e parecchi carri armati fatti saltare. Siamo tornati tutti più o meno sforacchiati e qualcuno non è ancora qui. Io ho avuto la fortuna straordinaria: una pallottola, fra le molte altre, mi ha forato da parte a parte il serbatoio della benzina senza incendiarlo: una cosa più unica che rara. Mi dimenticavo di dirti che ora lavoro anche con l'Asso di Bastoni, altro glorioso gruppo da caccia. Ho ripreso anche il mio particolare impiego d'attacco e dove c'è un osso duro da rodere mandano la mia squadriglia. Le mie Frecce sono veramente meravigliose. Stanotte ho avuto l'ordine di operazioni alle quattro, c'era una luna magnifica e poi ho assistito ad un'alba meravigliosa. Stamane mi ha salutato il canto dei motori e poi ho avuto il benvenuto delle mitragliatrici rosse...".

Finita la guerra, rimpatria con i componenti l'aviazione legionaria a bordo della nave Duilio e il 19 giugno 1939 sbarca a Genova. In riconoscimento delle azioni svolte in quella vicenda bellica, gli vengono concesse una medaglia d'argento, una medaglia di bronzo ed una croce di guerra al v.m. e riceve anche un encomio. Queste le motivazioni:

"Medaglia d'Argento al Valor Militare - Ufficiale pilota abile ed ardito, già distintosi in precedenza, conduceva la propria squadriglia in numerose altre azioni belliche, riconfermando le sue alte doti di comandante e di combattente. In cinque vittoriosi combattimenti ed in una azione di mitragliamento e di spezzonamento a bassa quota faceva maggiormente rifulgere il suo coraggio e il suo sprezzo del pencolo, contribuendo validamente all'affermazione dell'ala italiana (Cielo di Spagna, novembre 1938 - gennaio 1939)".

"Medaglia di Bronzo al Valor Militare - Comandante di squadriglia da caccia volontario in missione di guerra, concorreva, con l'azione sicura ed ardita del suo reparto, a mantenere inviolato il cielo di un'importante base aeronavale. Partecipava inoltre ad alcuni bombardamenti ed a ricognizioni fotografiche e di mitragliamento in centri nemici potentemente difesi, dando prova di perizia, coraggio ed alte virtù militari. (Cielo di Spagna, luglio - novembre 1938)".

"Croce di guerra al Valor Militare - Comandante di squadriglia da caccia e mitragliamento, già ripetutamente distintosi in precedenza, dava nuova conferma del suo allo valore in alcune azioni belliche, mitragliando efficacemente due muniti campi d'aviazione ed infliggendo al nemico gravi perdite di materiale. (Cielo di Spagna, febbraio - marzo 1939)".

"Encomio - Durante un incendio di vaste e gravi proporzioni sviluppatosi in una aviorimessa, per l'urto violento di un apparecchio in fase di decollo e carico di bombe, insieme ad altri presenti, con grave rischio della propria incolumità, si prodigava per trarre in salvo gli apparecchi rimasti illesi, dando prova di sprezzo del pericolo ed alto senso del dovere" (ordine permanente n. 22 del Comando Aviazione Legionaria delle Baleari, in data 28 ottobre 1938).









lunedì 15 agosto 2022

La Domenica del Corriere 1971

Un altro piccolo pezzo della storia della Campagna di Russia è entrato in mio possesso: si tratta della Domenica del Corriere del giugno 1971 con un lungo articolo di Giulio Bedeschi dal titolo "Ricordo la mia gavetta di ghiaccio".