lunedì 16 gennaio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 14.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

14 GENNAIO.

BLOCCO NORD.

Al mattino del 14 gennaio giungeva notizia che la 19a Divisione corazzata avrebbe aperto un varco sulla strada di Strelzovka, per consentire il deflusso dell'autocolonna degli infermi, seguita dall'intero presidio, ma già alle ore 13 essa veniva ridimensionata nel senso che la via verso la salvezza dovevano aprirla gli stessi assediati e che feriti e congelati non potuti caricare sulle slitte avrebbero dovuto essere abbandonati sul posto. I feriti italiani erano in tutto 3.850, dei quali circa 1.000 non in grado di camminare; due soli gli autocarri disponibili, limitatissimo il numero delle slitte, tale da consentire il trasporto di un solo centinaio d'infermi. Nessun concorso poteva essere dato dai tedeschi e, pertanto, la maggior parte dei malati, feriti e congelati sarebbe rimasta a Tcertkovo.

ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Il 14 gennaio l'offensiva si estendeva verso sud. Nel settore dell'8a Armata, l'azione era diretta contro la parte più meridionale dell'ala destra del XXIV Corpo (gruppo Fegelein, battaglione guardia del Führer, 27a corazzata) puntando verso ovest e nord-ovest su Kamenka e l'alta valle della Bielaja. «Nel primo giorno dell'offensiva, gli hitleriani opposero una resistenza abbastanza tenace nel settore della Armata cor. Per riuscire a sfondare la difesa tattica in tutta la sua profondità, il Gen. P. S. Rybalko (Comandante della 3a Armata cor.) dovette immettere nella battaglia entrambi i Corpi corazzati, dopo di che la situazione nel settore d'attacco dell'Armata cambiò radicalmente in nostro favore. I reparti del XXIV Corpo corazzato tedesco, in difesa nel tratto di sfondamento della 3a Armata cor., iniziarono il ripiegamento verso nord e nord-ovest» (Mar. F.Golikov, nella citata rivista sovietica).

Frattanto il XVIII Corpo fucilieri sovietico, che stava travolgendo, dall'area di Sctiucie, il VII Corpo d'Armata ungherese, minacciava di avvolgere anche l'ala sinistra dell'8a Armata (Corpo d'Armata Alpino). Il Comando dell'Armata prospettava al Gruppo di Armate la necessità di: - arretrare l'ala sinistra del XXIV Corpo d'Armata in corrispondenza della valle Krinitscnaja, guadagnando con l'accorciamento del fronte la disponibilità della 385a Divisione; - disporre di un'aliquota del gruppo Cramer (per stroncare, in unione alle altre forze recuperate dall'accorciamento del fronte, l'azione avversaria tendente su Rossosc) e dell'aliquota della 320a Divisione già giunta in zona (per contenere, in unione alla 19a corazzata, la pressione avversaria verso ovest - sud-ovest).

Il Gruppo di Armate «B» accoglieva due delle proposte, escludendo quella relativa al gruppo Cramer, già impegnato a nord. Pertanto veniva ordinato di ristabilire la linea dalle posizioni del Don fino a Novo Kalitva, proseguendo su Krinitscnaia Mitrofanovka - Kulikovka - Bondarevo - Novo Markovka. Infine il Comandante dell'Armata faceva presente al Comando del Gruppo di Armate, tramite il Generale Capo del nucleo di collegamento tedesco, la necessità di prevedere tempestivamente il ripiegamento del Corpo d'Armata Alpino, ricordandogli l'impegno precedentemente assunto dai Comandi superiori tedeschi di evitarne a qualunque costo l'isolamento. La rottura della debole linea difensiva, il pressoché totale annullamento della capacità operativa delle unità attaccate, l'assenza di riserve e la minaccia da sud sul tergo delle residue forze del XXIV Corpo tedesco e del Corpo d'Armata Alpino, rendevano ancora molto grave la situazione dell'8a Armata. Nella stessa giornata, sul fronte del Corpo d'Armata Alpino, nel settore della Divisione Vicenza, l'attacco portato da due battaglioni sovietici contro il battaglione alpini Vestone era nettamente respinto.

Nessun commento:

Posta un commento