lunedì 23 gennaio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 23.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

23 GENNAIO.

DIFESA DI VOROSCILOVGRAD E DI UN ALTRO SETTORE SUL DONEZ.

Il 23 gennaio proseguiva l'azione dei mezzi corazzati tedeschi su Makarof ed Iljevka, appoggiata da un reparto italiano autocarrato, che, precedendo le unità tedesche, rioccupava Ilievka. Altri reparti italiani rioccupavano anche Makarof. Alla sera il Comandante della V Armata faceva giungere alla Divisione un suo breve telegramma: «Brava Ravenna». Ancora in quella sera il Comando di Sezione d'Armata comunicava che la Divisione Ravenna, rimanendo alle sue dipendenze, sarebbe stata sostituita per riordinarsi.

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Il 23 gennaio il Comando dell'8a Armata, valendosi dell'unica radio tedesca rimasta efficiente dopo l'incursione sovietica, informava il Comando del Corpo d'Armata che Nikitovka era occupata dal nemico. Pertanto la colonna veniva fatta fermare nella località di Romachova, per sostarvi ed effettuare il riordinamento necessario per l'inevitabile combattimento. All'alba la Divisione Tridentina riprendeva il movimento, sforzandosi di imprimere alla marcia un ritmo veloce, per sfruttare il successo conseguito nella giornata precedente. A Nikolaievka (9 chilometri ad ovest di Sciabskoie) una formazione di partigiani, sostenuta da 4 pezzi di medio calibro, veniva eliminata d'assalto dagli alpini e dai carri armati tedeschi. La tappa era conclusa a Kovalev.

La Divisione Vicenza, priva di collegamento con il Comando superiore, all'alba muoveva verso Varvarovka, per effettuarvi una sosta, anche nella speranza di riunirsi con il 278° fanteria. Mentre lo stesso Comandante della Divisione cercava di riordinare gli elementi della colonna frammisti agli sbandati, una violenta azione di mortai e di aerei nemici scompigliava nuovamente i reparti. Superata la crisi, una formazione corazzata avversaria attaccava la colonna in varie ondate, dopo che aveva distrutto il 278° fanteria. I resti della Divisione (Comando, 2 sezioni carabinieri, pochi fanti del 277°, i resti del CLVI battaglione mitraglieri, il Comando del reggimento artiglieria a cavallo, qualche migliaio di uomini riuniti in poco efficienti reparti di formazione) si sistemavano a difesa attorno e dentro una fattoria presso Varvarovka.

Alla sera il movimento veniva ripreso per Bolsce Lipyagi. Prima dell'alba la Divisione Cuneense si riuniva a Novo Dmitrovka e proseguiva su due scaglioni, marciando per l'intera giornata, diretta su Garbusovo e Rybalzin. Il 1° alpini superava un attacco di partigiani. Il nucleo della Divisione Julia, che ancora combatteva circondato nella zona di Sceljakino, all'alba veniva sopraffatto. Il Generale Comandante con altri 4 ufficiali e circa 50 alpini riuscivano a sottrarsi alla cattura e si riunivano alla colonna della Cuneense.

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