martedì 24 gennaio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 24.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

24 GENNAIO.

DIFESA DI VOROSCILOVGRAD E DI UN ALTRO SETTORE SUL DONEZ.

Il 24 gennaio le unità superstiti della Grande Unità si raccoglievano nella zona di Samsonof - Krasnodonskij, per spostarsi a scaglioni nella zona di Rovenki, raggiunta tra il 27 ed il 29 gennaio.

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Nella giornata del 24 gennaio il Comando del Corpo d'Armata non aveva più notizie delle vicende delle Grandi Unità dipendenti, tranne che della Tridentina, della quale divideva la sorte. L'incertezza su tutta la situazione era resa più grave anche dalla mancanza di carte topografiche della zona attraversata. I congelamenti e gli assideramenti continuavano a provocare ingenti perdite. Il Comandante del Corpo d'Armata informava il Comando dell'8a Armata che, a causa delle gravissime perdite in uomini e materiali, la Grande Unità alpina non era più impiegabile. Le richieste di aviorifornimenti di viveri e di medicinali non potevano essere soddisfatte. Dopo una marcia notturna, alle ore 10 la Divisione Tridentina raggiungeva Malakijeva con l'avanguardia, sotto il fuoco di artiglieria nemica. La rigidissima temperatura esigeva che l'azione per la conquista dell'abitato avesse rapido corso, per evitare agli uomini non impiegati in combattimento lunghe attese allo scoperto nella bufera di neve alla temperatura di - 40°.

L'artiglieria prendeva subito posizione, i carri armati tedeschi entravano in azione spalleggiati dai battaglioni Vestone e Val Chiese ed alle ore 12 il paese era conquistato. I russi perdevano 600 uomini contati sul terreno, copioso armamento di fanteria, leggero e pesante, e 12 pezzi di medio calibro. La marcia proseguiva su Romankovo; per ingannare lo stimolo della fame, uomini e quadrupedi potevano solamente ingerire neve gelata. La località di tappa era raggiunta alle ore 16. Il battaglione Verona rientrava al suo 6° reggimento.

La Divisione Vicenza proseguiva fino alle ore 4 la marcia notturna, ripresa dopo una sola ora di sosta. Nelle ore meridiane raggiungeva un villaggio dal nome sconosciuto e vi si fermava per la notte. La Divisione Cuneense (Comando e 2° alpini), superato Garbusovo, raggiungeva Rybalzin alle ore 8 e vi sostava. Il I° alpini, giunto all'alba a Garbusovo, attaccato da carri armati, subiva nuove forti perdite e, giunto a Rybalzin verso mezzogiorno, veniva colto da una bufera di neve che costringeva i reparti a sostare per l'intera notte.

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