domenica 1 gennaio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 01.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

1 GENNAIO.

BLOCCO SUD.

Il 1° gennaio la colonna si spostava ad Ust Provalskij, dove sostava per un giorno. Il 3 raggiungeva Forschstadt, sul Donez. Di là, finalmente, i reparti erano trasportati per ferrovia a Rykovo, dove si raccoglievano il 5 gennaio.

BLOCCO NORD.

Il 1° gennaio continuavano i bombardamenti terrestri del nemico. I tedeschi restituivano al presidio italiano i magazzini italiani di quel centro logistico, che avevano subito vaste asportazioni di generi alimentari. Venivano tuttavia reperiti galletta bastante per 40 giorni per l'intero blocco di marcia, pasta e riso per 30, carne in scatola per 10, scarsissimi i grassi. Frattanto le forze della 19a Divisione corazzata tedesca, inviate a sbloccare Tcertkovo, erano state fermate a 14 chilometri da una consistente presenza del nemico, mentre il maltempo impediva l'intervento degli aerei tedeschi per rompere quella resistenza. Nelle giornate del 2 e del 3 gennaio non si verificavano particolari avvenimenti.

FRONTE DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Nei giorni 1, 2 e 3 gennaio non veniva svolta importante attività operativa. Intensissima l'attività logistica per sostenere la resistenza fisica dei combattenti mediante distribuzioni straordinarie di viveri di conforto, calze di lana, cappotti con pelliccia, mantelli mimetici. I tedeschi concorrevano con la distribuzione di calzature di feltro, mandate a prelevare nelle lontane retrovie di Karkov e di Poltava. L'attività degli alpini era dedicata, nelle giornate di sosta, anche al perfezionamento dei lavori difensivi e della rete dei collegamenti.

DIFESA Dl VOROSCILOVGRAD E DI UN ALTRO SETTORE SUL DONEZ.

Tra il 1° ed il 6 gennaio, la Ravenna eseguiva l'ordine e si schierava sulla sponda destra del Donez, nel tratto compreso tra la confluenza del Derkul e l'abitato di Michajlovka. La fronte assegnata era ampia 45 chilometri. Alla Divisione erano stati assegnati i compiti di: - vigilare la sponda destra, occupandone gli abitati e sorvegliando gli intervalli; - impedire infiltrazioni nemiche con azioni convergenti partenti dalle località occupate; - arrestare puntate di carri armati isolati; - dare profondità alla difesa, occupando centri abitati arretrati.

Le forze combattenti disponibili constavano, in tutto, di tre battaglioni di fanteria, una batteria controaerei da 20 mm, una da 75/27, una da 100/17, due pezzi da 105/28. Però, tranne queste due ultime bocche da fuoco reduci dal Don, le batterie, armate di materiali tratti da magazzini d'Intendenza dislocati anche in lontane località, potevano prendere posizione soltanto il 13 gennaio. Lo schieramento veniva effettuato occupando i paesi di riva sinistra del Donez con una compagnia ciascuno: - II/38°: Makarof - Kruscilovka - Iljevka e Comando di battaglione a Iljevka; - III/38°: Davjdo Nicholskij - Bolscioj Suchodol - Petrovka e Comando di battaglione a Petrovka; - Comando del 38° fanteria ad Ivanovka; - I/37°: Podgornoe - Popovka - Belenki - Malyi Suchodol e Comando di battaglione a Malyj Suchodol; - Comando del 37° fanteria a Voroscilov.

L'artiglieria era assegnata per pezzi o per sezioni in rinforzo all'occupazione dei paesi di Makarof, Kruscilovka, Davjdo Nicholskij, Bolscioj Suchodol, Transiederei, Popovka. Al momento nel quale la Divisione assumeva la responsabilità del settore i grossi del nemico si trovavano nella zona tra Millerovo ed il Donez, fronteggiati dalla 304a Divisione tedesca in ripiegamento. Però punte avanzate sovietiche si spingevano fino ai paesi della riva settentrionale e minacciavano anche località dell'altra sponda ad ovest di Kamensk, sulla destra del nuovo schieramento della Ravenna.

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