sabato 17 dicembre 2022

Cronaca di una sconfitta annunciata, 14.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

14 DICEMBRE.

FRONTE DEL II CORPO D'ARMATA.

Divisione Cosseria.

Alle ore 8 veniva svolto un contrattacco nella zona di q. 192, impiegando il gruppo Leonessa II, ma l'azione non aveva potuto essere appoggiata da carri armati della 27a Divisione, poiché il Comando del Corpo d'Armata non aveva la facoltà d'impiegarli. L'azione veniva contrastata dal 555° fucilieri sovietico, del quale era affluito anche il terzo battaglione, rinforzato dalla compagnia pistole-mitragliatrici del 747° fucilieri. Il contrattacco conseguiva il risultato di far ripiegare i reparti sovietici. Un contemporaneo attacco sovietico pronunciatosi contro il III/318°, al lato occidentale di Deresovka, veniva respinto, mentre un intenso fuoco nemico sembrava preludere ad una terza azione nella zona di Samodurovka. Prima del mezzogiorno si riaccendeva la lotta su q. 192, portata da due battaglioni del 747° fucilieri sovietico. La Cosseria impiegava il gruppo tattico Leonessa II, sua ultima riserva.

Presso Samodurovka un'azione dell'avversario aveva tolto al 537° tedesco uno dei caposaldi ripresi il giorno precedente ed era in corso un contrattacco per tornarne in possesso. In vista della forte e rapida usura delle unità del II Corpo d'Armata, il Comando dell'8a Armata autorizzava l'impiego di un altro battaglione della 385a Divisione, appoggiato all'occorrenza da un gruppo d'artiglieria. Le restanti forze della Divisione tedesca dovevano spostarsi verso est con mezzi di trasporto e generi di vettovagliamento forniti dagli italiani. Alle 13,50, q. 192 era tornata in possesso italiano, ma di fronte a Deresovka erano caduti alcuni centri di fuoco del 318° granatieri. Il reggimento, che aveva esaurito i propri rincalzi, aveva avuto l'ordine di tenere le posizioni a qualunque costo.

Intanto l'avversario, pur se sottoposto al tiro di repressione dell'artiglieria italiana, si era rafforzato nell'abitato di Samodurovka. Alla sera risultava che contro la Cosseria avevano operato le Divisioni sovietiche 127a, 172a e 350a, con non meno di dieci battaglioni, avendo subito gravi perdite (almeno pari a due battaglioni sulla sola q. 192). Dichiaravano alcuni prigionieri che la 127a Divisione, a causa delle forti perdite subite negli attacchi, era stata sciolta. La Cosseria segnalava oltre mille perdite proprie. Il gruppo tattico Leonessa II non poteva essere recuperato, perché impegnato a respingere il terzo attacco sovietico di quella giornata su q. 192, fortemente premuta da nord, da ovest e da est. I resti del II e del III/90° continuavano a combattere. Entrambi i reggimenti di fanteria della Cosseria avevano tutte le forze in linea.

Il 318° granatieri, che aveva dovuto ritirare sulla linea di resistenza i propri reparti già dislocati in zona di sicurezza, per mantenere la saldatura a sinistra con il 90° fanteria a q. 192, non aveva più rincalzi disponibili. Il gruppo tattico Leonessa II, dopo l'impiego nel settore Ravenna, stava spostandosi ad Orobinski, ritornando alla Cosseria.

Divisione Ravenna.

Durante la notte non avevano avuto luogo combattimenti. Alle ore 3,30 veniva segnalata l'affluenza di autocolonne sovietiche tra Verhnij Mamon e la riva sinistra del Don in corrispondenza del vallone di Krasno Orekovo. Alle 6 veniva ripreso l'attacco contro q. 218,0. Al pomeriggio (ore 17,30), approfittando del parziale successo ottenuto sul 318° tedesco, il nemico attaccava in forze l'ala sinistra della Ravenna presso Krasno Orekovo, dove non erano più disponibili riserve della Divisione. Per sopperire a tale mancanza, il Comandante del Corpo d'Armata autorizzava il trattenimento del gruppo tattico Leonessa I ed invitava la Divisione ad impiegare le compagnie chimiche e guastatori, oltre gli elementi dei presidi arretrati, per alimentare la depauperata linea del fuoco. I caposaldi erano rimasti ai loro difensori, ma la pressione nemica si esercitava tuttora nella stessa zona e contro lo sperone ad ovest di q. 193,6.

Alle ore 22 il nemico aveva rinnovato il proprio attacco, riuscendo a progredire da ovest in direzione dell'abitato di Krasno Orekovo. Raccolte tutte le forze disponibili, comprendenti anche reparti di formazione, i fanti della Ravenna tornavano al contrattacco; il nemico era costretto ad arretrare, ma non tanto da abbandonare i caposaldi contesi.

FRONTE DEL XXXV CORPO D'ARMATA - CSIR.

Divisione Pasubio.

Alle ore 6 era attaccato violentemente il tratto di fronte difeso dal III/79°, che entro le ore 8,30, appoggiato validamente dall'artiglieria e dai mortai, aveva stroncato l'improvvisa azione avversaria. Anche il fronte del II/79° respingeva l'azione di pattuglioni sovietici che tentavano di spostare le proprie posizioni a più stretto contatto con quelle italiane. Nel corso della giornata era stato osservato, in corrispondenza dello sbocco della grande balka Gluboki Schlucht, il movimento di numerosi gruppi di uomini (10-15 alla volta) affluenti da nord sulla riva sinistra del Don, che si dileguavano tra la vegetazione. La pressione avversaria rimaneva intensa su tutto il settore divisionale. Era stata attuata una diversa organizzazione delle forze, con il ricupero ed il concentramento a Getreide dei battaglioni del raggruppamento cc.nn. 3 Gennaio.

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