sabato 17 dicembre 2022

Cronaca di una sconfitta annunciata, 13.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

13 DICEMBRE.

FRONTE DEL II CORPO D'ARMATA.

Divisione Cosseria.

Durante le ore della notte il 547° fucilieri sovietico attaccava a Novo Kalitva il II/89°, che doveva essere sostenuto dal III/89°, determinando il totale impiego dei rincalzi e del secondo scaglione. Interveniva anche l'artiglieria della contigua Divisione alpina Cuneense. Altro contemporaneo attacco era svolto dal 555° fucilieri contro la parte orientale dell'abitato di Samodurovka, difeso dal I/90°, contenuto dalle forze in sito. La puntata notturna di una grossa pattuglia del 1180° fucilieri (350a Divisione), diretta contro la parte occidentale di Deresovka, aveva tenuto in allarme anche il 318° tedesco.

Alle 10,30 la ripresa dell'attacco contro q. 192 provocava l'impiego del battaglione di secondo scaglione, dislocato ad Orobinski. L'aviazione interveniva sulle posizioni nemiche, dove si ammassavano i reparti sovietici destinati a proseguire l'attacco su q. 192. Il Comando d'Armata, per alimentare la resistenza, concedeva l'impiego di un battaglione (III/537°) della 385a Divisione tedesca, già dislocato a Zapkovo. Fin dal mattino il Comandante del II Corpo prospettava al Comandante dell'Armata la situazione di logoramento delle riserve ed il loro probabile rapido esaurimento. Richiedeva, perciò, la totale disponibilità della 385a Divisione, che avrebbe dato risultati migliori dell'iniziato impiego per aliquote.

Verso le ore 12 l'abitato di Samodurovka (settore II/90°) era praticamente caduto, pur se qualche centro di fuoco continuava ancora a resistere. All'imbrunire (ore 16,20): presso Novo Kalitva il nemico continuava ad esercitare forte pressione, mentre si lottava accanitamente intorno ai centri attaccati e nelle balke; presso Koschiarni era stata respinta un'intensa attività di pattuglie; a Samodurovka un contrattacco aveva raggiunto la sponda destra del Don; da q. 192 i russi erano stati respinti fin oltre il fiume ed era in corso il rastrellamento della zona. Il gruppo tattico Leonessa I stava spostandosi ad Orobinski, mentre il III/90° stava sostituendo in linea il II, duramente provato e ridotto a pochi uomini, ma un nuovo contrattacco aveva costretto i due reparti a restare in posto frammisti. A Deresovka il 318° aveva respinto un attacco contro la parte occidentale del paese.

Alla fine della giornata a Novo Kalitva era entrato in azione il 537° granatieri tedesco che era passato alle dipendenze del II Corpo ed aveva conglobato le forze italiane (II e III/89°) già operanti nel settore. Il contrattacco aveva determinato la riconquista di un caposaldo perduto e lo sbloccamento di altri tre, che tuttora resistevano validamente. Intorno ad uno di essi erano stati contati 150 morti sovietici ed erano state rastrellate molte armi e munizioni, segni evidenti dell'asprezza della lotta. All'azione dei tedeschi avevano efficacemente concorso tutte le artiglierie della Divisione. La prova fornita dai battaglioni dell'89° fanteria, in trentasei ore ininterrotte di lotta contro forze costantemente rinnovate, era stata esemplare. Nel corso della giornata, il nemico aveva impiegato contro la Cosseria da sei a sette battaglioni.

Divisione Ravenna.

Durante la notte sul 13 il nemico si era limitato ad ammassare forze di fronte alle posizioni del 38° fanteria ad ovest di Krasno Orckovo. Alle prime luci del giorno erano stati bombardati dall'aeronautica la dorsale di q. 220 e l'abitato di Ossetrovka, entrambi nell'ansa di Verhnij Mamon. L'aeronautica sovietica aveva risposto stabilendo in quello spazio aereo una crociera permanente della caccia. Nell'intento di ristabilire la situazione a Krasno Orckovo, dove alla fine della mattina era in corso un nuovo attacco, il Comandante della Ravenna otteneva in temporaneo rinforzo il gruppo tattico Valle Scrivia II.

Sul lato orientale dell'ansa (37° fanteria) l'attività combattiva nemica segnava una temporanea pausa, ma era intensissima quella lavorativa, specialmente nella zona boscosa della piccola ansa di Svinjuka e sulle pendici nord e nord-ovest di q. 218. A quei lavori partecipavano anche donne, presenti ovunque, perfino nei tratti battuti dal fuoco. L'azione di contrattacco in zona di Krasno Orekovo aveva portato alla rioccupazione dei due caposaldi perduti ed all'isolamento di reparti nemici rinchiusi nelle balke per effetto dell'occupazione degli sbocchi di esse sul greto del Don. Alla fine della giornata il Comando d'Armata disponeva che il gruppo Haempel della 27a Divisione corazzata (16 semoventi da 75 mm, un battaglione di fanteria e due compagnie pesanti controcarro, 600 uomini in totale) portasse avanti nella notte il proprio schieramento da Perescepni a Gadjucce, per respingere eventuali azioni di mezzi corazzati sovietici.

FRONTE DEL XXXV CORPO D'ARMATA - CSIR.

Divisione Pasubio.

All'alba si presentava un gruppo d'intervento della 298a Divisione tedesca (526° granatieri ed un gruppo d'artiglieria) qualificandosi esecutore di ordini del Comando del Gruppo di Armate «B» per la rioccupazione di Ogalev. Ma il paese era già stato virtualmente rioccupato dal gruppo Tagliamento, poi sostituito dal XV battaglione guastatori, che teneva le posizioni dominanti, in quanto l'abitato era ridotto in macerie. Il Comandante della Divisione tratteneva un solo battaglione di fanteria con artiglierie. Il nemico, che aveva svolto durante le ore diurne soltanto attività lavorativa, all'imbrunire tentava tre contemporanei colpi di mano, subito stroncati dal fuoco della difesa.

Nessun commento:

Posta un commento