mercoledì 21 dicembre 2022

Cronaca di una sconfitta annunciata, 20.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

20 DICEMBRE.

Nel settore dell'Armata presidiato dai Corpi d'Armata Alpino e XXIV corazzato fino a Golaja, non si verificavano avvenimenti di rilievo. Nel settore meridionale si svolgevano i previsti movimenti di ripiegamento verso sud, per sottrarre la maggior quantità possibile di forze all'accerchiamento nemico. Il Comando del Gruppo di Armate «B» , probabilmente ancora animato dalla speranza di difendere la ferrovia Rossosc-Millerovo (che alimentava il Gruppo di Armate Don), intendeva attuare una difesa delle alte valli Losovenka, Losovaja e Tcir, sulla linea q. 230 (est di Tatarski) - q. 206 (10 km a sud di Meskof) - Verhnij Cirski - Napolof - Gracev. Pertanto annullava un ordine di ripiegamento impartito dal XXIX Corpo e faceva ritornare sui propri passi Grandi Unità che avevano oltrepassato quelle posizioni. Ma lo sfavorevole andamento delle operazioni sul fronte della 3a Armata romena rendeva il progetto inattuabile. Inoltre disponeva che la Divisione Pasubio, come già la 298a, passasse alle dipendenze del XXIX Corpo d'Armata tedesco.

FRONTE DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Nel settore di destra, tenuto dalla Divisione Cuneense, le ultime forze della Divisione Cosseria (II e III/89°), ridotte ad un pugno di uomini, prive di munizioni, con poche armi automatiche, giunte al nono giorno di combattimento continuo, passate alle dipendenze della Divisione Cuneense, erano da questa fatte ripiegare su Loschtschina e Rossosc ed avviate a Lisinovka, dove si riunivano agli altri resti della Cosseria.

FRONTE DEL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO.

A sud del Corpo d'Armata Alpino, tra Novo Kalitva e Taly, la linea era pressoché continua ed in corso di rafforzamento; su quel fronte non si erano svolte azioni di particolare rilievo.

SETTORI DEL XXXV E DEL XXIX CORPO D'ARMATA TEDESCO.

Era in corso il ripiegamento di tutte le unità, disposto il giorno precedente. Nella parte occidentale del settore, il nemico proseguiva il movimento verso sud, raggiungendo Diogtevo con le proprie formazioni corazzate. In questa località giungevano il giorno seguente le altre unità nemiche provenienti da sud (settore della 3a Armata romena), lungo la linea Astakof - Kasciari - Olchovj Rog. Era in tal modo completato l'accerchiamento dei due Corpi d'Armata. I movimenti di ripiegamento delle Grandi Unità dalle posizioni difensive sul Don erano eseguiti dapprima su larga fronte, contrastando la corrispondente avanzata del nemico; successivamente avveniva in colonne, che si muovevano su uno o più itinerari, secondo quanto era consentito dalle vicende del combattimento tra le contrapposte fanterie e dalle azioni dei carri nemici agenti sul tergo.

Tale situazione determinava per ciascuna delle Divisioni battute una diversa forma di ripiegamento. Qualche colonna riusciva a rimanere unita, qualche altra era ostacolata dalle forti infiltrazioni del nemico e dalle difficoltà di movimento, altra ancora, nell'ansia di trovare vie più agevoli, veniva ad essere formata fortuitamente da uomini delle più svariate provenienze. Si formavano, in tal modo, due blocchi principali in ritirata: - blocco nord: 298a Divisione tedesca, gruppo Capizzi (Divisione Ravenna), aliquota della Divisione Pasubio, Divisione Torino; - blocco sud: Comando del XXIX Corpo d'Armata tedesco, Comando del XXX V Corpo d'Armata, aliquota della Divisione Pasubio, elementi vari di Corpo d'Armata, aliquote della 3a Divisione Celere, Divisione Sforzesca.

298a Divisione e gruppo Capizzi.

Si spostavano dalla zona Radtscenskoje - Teresckova alla zona Popovka - Makarof.

Divisione Pasubio.

Durante la notte, numerosi suoi elementi, in prevalenza dell'80° fanteria, confluivano presso Popovka, sulla Divisione Torino, seguendo poi le sorti di quella Grande Unità. La marcia condotta per Popovka, Posdnjakof e Smirnovski, si concludeva a Scepilof, dopo avere coperto un percorso di circa 40 chilometri. Con la forza complessiva ridotta a circa 600 uomini e 4 pezzi della 9a batteria dell'8° reggimento artiglieria, la Divisione avrebbe dovuto schierarsi a difesa presso Scepilof, essendo ormai praticamente circondata dal nemico. Con la Divisione marciava il Comando del XXXV Corpo d'Armata.

Divisione Torino.

All'alba, a Makaroff, l'82° fanteria con i rinforzi assegnatigli quando era schierato sul Don, si riuniva alla colonna della Divisione. Le notizie pervenute segnalavano la presenza di forze corazzate del nemico sulle più vicine strade. Su quelle battute dalla coIonna divisionale, gli ingorghi causati elementi corazzati e motorizzati tedeschi ostacolavano il movimento, per Karasejev, su Popovka. In questa località la Divisione raccoglieva anche la colonna dell'81° fanteria e, così formata, si univa ad una forte aliquota della 298a Divisione, rinforzata dal gruppo corazzato Haufmann (27a Divisione corazzata).

La presenza di questo gruppo costituiva garanzia di appoggio nel ripiegamento ed offriva possibilità di collegamenti radiotelegrafici; pertanto il Comandante della Divisione decideva di aderire alla richiesta tedesca di 1.000 litri di carburante, che veniva prelevato dai mezzi italiani, a costo di sacrificare ulteriormente autocarri ed artiglierie disponibili. Verso le ore 11 Popovka era attaccata da carri armati nemici, ma erano respinti. Alla Torino veniva affidato il compito di costituire scaglione di retroguardia. Tale compito aveva inizio alle ore 22,30, dopo lo sfilamento delle altre forze. La marcia aveva luogo con le ordinarie misure di sicurezza, ma era ostacolata dal disordine portato da elementi eterogenei, uomini, automezzi, carreggi e slitte che non potevano essere arrestati mediante posti di blocco, data l'assenza di passaggi obbligati.

3a Divisione Celere.

Durante l'intera giornata non era stato possibile ottenere il collegamento con il 3° bersaglieri, con il 120° artiglieria, con la Legione croata e con i mezzi di rinforzo assegnati a queste unità. Nelle prime ore della sera il Comando della Divisione riusciva a collegarsi con i resti del 6° bersaglieri e del II/120° artiglieria, in movimento da Makeievka a Popovka. Il 3° bersaglieri, con le unità di rinforzo, trovava il nemico già fortemente insediato a Meskof. Per sloggiarlo dalle posizioni che esso occupava, si impegnavano in combattimento la Legione croata ed i battaglioni bersaglieri XX e XVIII. Una importante altura era più volte conquistata e perduta. All'inizio della notte l'attacco veniva sospeso e la colonna ripiegava su Kalmikof, per non trascorrere la notte gelida all'addiaccio.

Divisione Sforzesca.

Nelle prime ore del mattino l'intera colonna divisionale raggiungeva la linea del Tcir e proseguiva verso sud, secondo l'ordine ricevuto dal Comando del XXIX Corpo d'Armata. Un bombardamento aereo nemico cagionava perdite notevoli. Giunta alle ore 10 a Popovka, la colonna veniva raggiunta da un ordine contrario del XXIX Corpo, per cui era costretta a tornare sul Tcir e prendervi posizione, senza trovare collegamento laterale. A sera quello schieramento era attaccato sui due fianchi dal nemico, che veniva respinto subendo forti perdite in uomini e la distruzione di quattro carri armati. Durante la notte un'altra azione di unità corazzate dell'avversario sfondava il non lontano fronte della 62a Divisione tedesca (Gruppo di Armate Don), raggiungendo Kamenka, dove elementi dell'artiglieria della Sforzesca lo respingevano, distruggendo altri tre carri armati ed infliggendo perdite di uomini.

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