mercoledì 14 dicembre 2022

Cronaca di una sconfitta annunciata, 12.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

12 DICEMBRE.

Il Comando del Gruppo di Armate «B», probabilmente ancora non convinto che l'attacco principale sovietico fosse in corso nel settore del II Corpo d'Armata italiano, disponeva l'affluenza della 387a Divisione di fanteria tedesca più a nord del settore nel quale si svolgevano le operazioni, vale a dire nel triangolo Podgornoe - Saguny - Gonciarovka, a cavallo del limite di settore tra il Corpo d'Armata Alpino e la 2a Armata ungherese.

FRONTE DEL II CORPO D'ARMATA.

Divisione Cosseria.

Alle ore 6,15 il fronte della Divisione tra Novo Kalitva e Koschiarni (II/89°) era attaccato da due battaglioni della 127a Divisione, in direzione della q. 197. Altri due battaglioni della stessa Divisione (555° fucilieri) attaccavano tra Samodurovka e Deresovka (II/90°), in direzione della q. 192. Respinti dai rincalzi, persistevano nell'azione. Contro il settore affidato al 318° granatieri tedesco veniva sviluppata attività di pattuglioni della forza di una compagnia. Entro la sera la situazione era stata ristabilita, mentre aveva inizio il trasferimento ferroviario dei reparti della 385a Divisione, con arrivo a Mitrofanovka e dislocazione ad est di quel paese. La 27a Divisione corazzata stava predisponendosi ad avanzare il proprio schieramento.

Divisione Ravenna.

La lotta per il possesso dei caposaldi di Krasno Orekovo e di q. 218, durata tutta la notte, proseguiva intensa nelle ore del mattino. Alle 7,30 intervenivano anche aerei sovietici con azioni di mitragliamento a terra. Le riserve si assottigliavano. I rincalzi dei battaglioni di primo scaglione erano esauriti e venivano sostituiti da reparti tratti dai battaglioni di secondo scaglione, ai quali sarebbero subentrate le riserve di Corpo d'Armata, ma nulla era disponibile per la ricostituzione di queste ultime.

Nelle ore pomeridiane, riconquistato dal 38° fanteria un caposaldo presso Krasno Orekovo, respinti elementi nemici dal 37° nella piana di Svinjuka, una nuova azione nemica nella prima località era contenuta dal V battaglione cc.nn. L'azione dell'avversario era subito integrata e rafforzata dalla esecuzione di opere di consolidamento e dal piazzamento di numerose armi. Nuove forze sovietiche giungevano autotrasportate a Verhnij Mamon e perfino nei pressi del Don a Krasno Orekovo. Le perdite della giornata erano state 502: 80 morti (5 ufficiali), 283 feriti (14 ufficiali), 139 dispersi (5 ufficiali).

FRONTE DEL X XXV CORPO D'ARMATA - CSIR.

Divisione Pasubio.

La pressione nemica nell'ansa del «berretto frigio» era incessante, mantenuta con azioni di pattuglie e di fuoco, su tutto il fronte del 79°. Per l'intera giornata duravano gli attacchi sovietici ed i contrattacchi italiani, questi eseguiti dal gruppo Tagliamento, dal VI battaglione cc.nn. e da due compagnie di formazione. Il paese di Ogalev era ormai distrutto. Nella giornata giungevano in rinforzo il gruppo d'intervento della 3a Divisione Celere (LXVII battaglione corazzato con 31 carri L/6, XIII gruppo di squadroni con 19 semoventi da 47/32, XLVII battaglione motociclisti) e l'intero XV battaglione guastatori, che si riuniva alla sua 3a compagnia già sul posto.

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