martedì 26 gennaio 2021

Nikolajewka...

Esattamente un anno fa oggi terminava il mio ennesimo in Russia... a volte fatico a definirlo in modo corretto; trekking come mi hanno fatto giustamente notare è riduttivo; forse pellegrinaggio è più corretto. Per me rimane senza definizione, per me è un viaggio del corpo e dello spirito per cercare qualche cosa che trovo, ma mai pienamente come vorrei. Un anno fa a quest'ora eravamo in treno destinazione Mosca e poi il giorno dopo l'Italia. Anche noi siamo passati da Nikolajewka e siamo andati oltre. Anche 78 anni fa altri uomini passarono di lì e andarono oltre. Ma ora il mio pensiero si ferma a chi lì è rimasto.

Quella che vedete in foto è la lapide che ricorda i nostri caduti nella battaglia di Nikolajewka; è posta qualche chilometro fuori dall'abitato, ma non in un posto casuale. Io vi riporto ciò che le persone che sono state prima di me in Russia mi hanno sempre raccontato. Finita la battaglia il terreno era disseminato di corpi, italiani e russi. I nostri soldati sono stati nel tempo raccolti e portati fuori dall'abitato, esattamente dove oggi c'è la lapide e qui lasciati. Io non so se al tempo e in primavera fosse poi stata scavata un'enorme fossa per gettare tutti i corpi o meno. So però che attorno alla lapide anche oggi c'è una sorta di fosso quasi circolare, esattamente dove crescono le piante che si vedono in foto e i corpi o quello che ne resta è ancora lì.

Ora io non so se sia vero o meno, ma mi è sempre stato detto che sono i russi a non volere che si scavi per recuperare nulla. Non so quale sia la verità. So però che loro sono ancora tutti lì e mi chiedo se qualche istituzione italiana ha mai provato a verificare, se qualcuno ci ha mai provato a riportarli a casa. Quando si cammina nella steppa russa si sa che ad ogni metro si può passare sopra i resti un nostro caduto, ma qui sappiamo che ci sono e ce ne sono tanti. E' forse giusto lasciarli lì? Io sinceramente non lo so. So però che se fosse per me li riporterei a casa tutti quanti.

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