giovedì 14 gennaio 2021

L'ARMIR nella II battaglia del Don, parte 5

L'8 Armata italiana nella seconda battaglia difensiva del Don (11 dicembre 1942 - 31 gennaio 1943), quinta parte.

LA BATTAGLIA DI ROTTURA.

GENERALITA'. Dal 16 al 21 dicembre si sviluppano le operazioni a fondo per rompere il nostro schieramento ed avvolgere l'ala destra dell'Armata. L'azione nemica si manifesta: con un attacco principale sul fronte del II C.A., da dove spinge sul tergo una branca per accerchiare in coordinazione con un'altra partente dal settore della contigua 3a Armata romena, il XXXV e XXIX C.A. e con attacchi sussidiari sul fronte della D. «Pasubio» (XXXV C.A.), della D. «Torino» e della «Celere» (XXIX C.A.). Nel quadro di questa manovra, a largo raggio, l'azione tattica sul fronte del II C.A., partendo dalle condizioni preliminari realizzate con la battaglia di logoramento, tende a conseguire la rottura della linea di difesa in corrispondenza dell'ansa di V. Mamon e l'aggiramento a breve raggio delle forze laterali, premesse necessarie per lo sviluppo della manovra strategica da realizzare lanciando in profondità robuste punte corazzate. Iniziata il giorno 16, in corrispondenza dell'ansa, la manovra si svilupperà nei giorni successivi minacciando prima l'ala sinistra del XXXV C.A. poi tutto lo schieramento dell'ala destra dell'Armata.

L'AZIONE NEMICA.

FRONTE DEL II C.A. - Alle ore 6 del 16, il nemico che per tre giorni ha preferito accanirsi contro il fronte della «Cosseria» attacca decisamente la «Ravenna». La «Ravenna» resiste nei suoi capisaldi per circa tre ore; verso le 9 parte dei carri armati riesce a penetrare attraverso la linea di resistenza e più tardi ad arrivare sugli abitati di Krassno Orechowoje, Filonowo, Gadiutsche; una inflessione si produce in corrispondenza della destra del 318° rgt. germanico. La breccia, aperta in corrispondenza di q. 158, si allarga fra Dubowikowka e Gadiutsche. Nel pomeriggio punte corazzate sono avvistate nei pressi di Golyi. I capisaldi ad uno ad uno sul fronte sono circondati, distrutti a cannonate o schiacciati dai carri. Restano sul posto fino all'estremo sacrificio anche i presidi dei capisaldi al centro dell'ansa. L'attacco continua durante la notte. Ma al mattino gli eventi precipitano. Tra le 9 e le 10, la situazione peggiora anche sul fronte della 385a D. germanica (già della D. «Cosseria»), Orobinskij è caduto e Zapkow sta per cadere. Il 17, punte corazzate arrivano al solco del Bogutschar, il 18 si spingono verso ovest risalendo la valle per raggiungere la ferrovia di Kantemirovka.



Nessun commento:

Posta un commento