sabato 9 gennaio 2021

L'ARMIR nella II battaglia del Don, parte 4

L'8 Armata italiana nella seconda battaglia difensiva del Don (11 dicembre 1942 - 31 gennaio 1943), quarta parte.

LE OPERAZIONI: L'OFFENSIVA RUSSA SUL FRONTE DELL'8a ARMATA NELLE SUE GRANDI LINEE.

L'offensiva iniziata dai russi l'11 dicembre 1942 sul fronte dell'Armata si sviluppa attraverso due periodi operativi aventi caratteri e scopi propri, coordinati tuttavia da un piano generale organico, le cui linee fondamentali si riveleranno nel corso degli avvenimenti: - il primo periodo (11 dicembre-8 gennaio) comprende: la battaglia di logoramento sul fronte del II C.A. e della D. «Pasubio» (XXXV C.A.), la battaglia di rottura sul fronte del II C.A. e l'accerchiamento dell'ala destra dell'Armata, il ripiegamento del XXXV e XXIX C.A., la ricostituzione di una difesa arretrata continua; - il secondo periodo (9-31 gennaio) comprende: la preparazione del nemico al nuovo attacco e la rottura sul fronte del XXIV C.A., l'avvolgimento ed il ripiegamento C.A. alpino e dei resti del XXIV C.A., i combattimenti nelle valli del Derkul, dell'Ajdar e del Krassnoie.

PRIMO PERIODO (11 dicembre 1942 - 8 gennaio 1943), LA BATTAGLIA DI LOGORAMENTO.

Le operazioni si svolgono dall'11 al 15 dicembre in due zone diverse, sul fronte del II C.A. e sul fronte della D. «Pasubio» (XXXV C.A.) differenziandosi per intensità e continuità.

FRONTE DEL II C.A. (D. «COSSERIA E RAVENNA»).

All'alba del giorno 11, il nemico attacca con forze valutate ad almeno 5 btg. appoggiate da un intenso fuoco di artiglieria e mortai e con il concorso dell'aviazione, le posizioni della «Ravenna» nel tratto a sud dell'ansa di Werch Mamon. Alcuni capisaldi accerchiati in zona Krassno Orechowoje ed a q. 21 resistono validamente. Nostri contrattacchi locali ristabiliscono completamente la situazione. Il giorno successivo l'avversario rinnova senza risultati gli attacchi in corrispondenza delle stesse zone; il 13, soltanto in direzione di Krassno Orechowoje con forze valutate a circa 3 btg. che, contenute in un primo tempo, vengono poi respinte. Successivamente, fino al 15, il nemico svolge in questo settore azioni continue meno consistenti.

Sull'ala sinistra (D. «Cosseria») dal 12 al 15 i russi tengono invece costantemente impegnate, con forze pari a 5-6 btg. anche qui rinnovantesi per le forti perdite subite, le nostre unità premendo particolarmente in corrispondenza di Nowo Kalitwa, Koscharnyi e Ssamodurowka. Il 13, sulla estrema sinistra del settore la situazione, inizialmente aggravatasi per la prevalenza di forze nemiche (3 btg. contro il nastro II/89), viene ristabilita con un contrattacco effettuato da un reggimento della 383a D. tedesca posto a disposizione del II C.A. Il 14, il nemico persiste nell'attacco e lo estende al tratto fra Ssamodurowka e Deresowka, riesce a progredire occupando la prima e parzialmente la seconda di dette località. L'indomani l'azione continua ininterrotta per tutta la giornata con alterne vicende di attacchi e contrattacchi, ma non dà all'avversario il possesso di nessuno degli obiettivi prefissati. Il 318° rgt. ftr. germanico (che ha preso il posto di un battaglione della «Cosseria») in contrasto con le disposizioni di resistenza in loco, ha tuttavia arretrata la sua destra per sottrarla ad una eventuale minaccia di aggiramento da parte delle forze nemiche su q.158 (pressi di Krassno Orechowoje).

FRONTE DELLA D. «PASUBIO».

All'alba del giorno 11, il nemico, preceduto ed appoggiato da un intenso tiro di mortai e di artiglieria, attacca fra Krassnogorowka ed Ogolew con forze valutate a 3 btg. partenti dalle estreme propaggini collinose dell'ansa; dopo qualche iniziale penetrazione la colonna nemica viene arrestata e successivamente respinta dai nostri contrattacchi. L'abitato di Ogolew nel quale il nemico era penetrato in un primo tempo viene rioccupato dal raggruppamento «3 gennaio» che, dopo due ore di aspra lotta, libera un nucleo del nostro presidio che aveva tenacemente resistito conservando i prigionieri precedentemente catturati. Il giorno 12, il nemico fin dalle prime ore del mattino riprende l'azione estendendola alla cortina collinosa fra Ogolew e Abrossimowo. L'abitato di Ogolew battuto dalle nostre e dalle artiglierie russe si riduce ben presto ad un cumulo di rovine e viene abbandonato dalle opposte forze combattenti. Nei giorni 13, 14 e 15 nessuna azione di rilievo sul fronte della divisione.

Dopo cinque giorni di aspri combattimenti, validamente sostenuti con oscillazioni in massima ristabilite sia sul fronte del II. C.A. che su quello della D. «Pasubio» le posizioni di difesa risultano praticamente intatte. Le unità più duramente impegnate, fedeli alla consegna hanno combattuto resistendo in posto anche se superate dal preponderante nemico. L'aviazione si è prodigata come sempre, ma per condizioni assolutamente proibitive non ha potuto specie negli ultimi tre giorni eseguire quelle azioni a massa sui concentramenti di carri nemici ben individuati che avrebbero senza dubbio diminuito notevolmente l'efficienza dell'urto dei mezzi corazzati. Gravissime le perdite del nemico: lo asseriscono concordi dichiarazioni di prigionieri, lo confermano gli altoparlanti russi che minacciano ritorsioni e le notizie affluite da ogni parte.

Gravi le nostre. In conseguenza il comando Gruppo Armate dispone la sostituzione in linea della D. ftr. «Cosseria», con la 385a D. germanica (la quale deve assumere la responsabilità del settore con le forze organiche dipendenti, il 318° rgt. ftr., il rgt. polizia - in affluenza - ed il Gruppo c.c.B, che passano alle sue dipendenze) e l'impiego della D. «Cosseria» sul fronte ed in rinforzo della D. «Ravenna». La 385a D. germanica, però, a parte le difficoltà di effettuare una simile operazione durante gli attacchi in corso non si sentirà di svincolare i reparti della «Cosseria» proiettati in linea. Il nemico, fermato ma non battuto, serra sotto intanto nuove forze per iniziare la fase decisiva.

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