martedì 9 marzo 2021

L'ARMIR nella II battaglia del Don, parte 12

L'8 Armata italiana nella seconda battaglia difensiva del Don (11 dicembre 1942 - 31 gennaio 1943), dodicesima parte.

SECONDO PERIODO (9-31 gennaio) - LA PREPARAZIONE DEL NEMICO AL NUOVO ATTACCO.

La crescente attività nemica e l'afflusso di nuove forze, sia in corrispondenza dell'ala destra dell'Armata (XXIV C.A. e 19a D. cr.) sia sul fronte della 2a Armata ungherese, precisano l'intenzione nemica di riprendere le offensive, agendo da nord e da sud del C.A. alpino per sviluppare ancora una volta quella manovra a tenaglia con la quale ha già conseguito tanti imponenti risultati. Il comando tedesco non ha forze per predisporre adeguate contromisure su entrambi i settori minacciati. D'altra parte attribuisce maggiore importanza alla possibile azione nemica sul fronte ungherese che ritiene debba estendersi al C.A. alpino.

L'Armata richiama l'attenzione del comando Gruppo Armate sulla situazione dell'ala meridionale dello schieramento, ma nessun provvedimento viene preso per parare la minaccia che giorno per giorno si va delineando sempre più consistente sull'ala destra del XXIV C.A. Le forze sul fronte dell'Armata alla sera del 13 gennaio risultano dallo schizzo 13. Sono 11 divisioni, 2 brigate, 3 corpi Cr. (con un complesso di 450-500 carri) ed un corpo di cavalleria da parte nemica; alle quali si oppongono 6 divisioni di ftr. italo-tedesche e 2 divisioni cr. di cui la 27a senza carri, e con unità di fanteria in corso di affluenza (2° rgt. di addestramento).

LA ROTTURA SUL FRONTE DEL XXIV CORPO D' ARMATA E L'AVVOLGIMENTO DELL'ALA SINISTRA DELL'ARMATA.

Il 14 mattina, il nemico inizia gli attacchi sulla destra del XXIV C.A. (27a D. cr., Gruppo Fegelein, btg. Führer) con direzione generale ovest e nord-ovest. A differenza di quanto avvenuto nella prima fase, l'avversario attacca subito con mezzi corazzati. Le forze della difesa non sono in grado di ostacolare seriamente l'azione nemica che, nella stessa giornata, raggiunge con le punte avanzate Kulikowka e Shilino, travolgendo, in quest'ultima località, il comando tedesco del XXIV C.A. Il comando d'Armata, mentre tenta di ristabilire il fronte arretrando l'ala sinistra del XXIV C.A. in corrispondenza della valle Krinitschnaja e guadagnando così, con l'accorciamento del fronte la disponibilità della 385a D., insiste presso i! generale tedesco, capo del nucleo di collegamento, perchè siano dati in tempo ordini di ripiegamento per il C.A. alpino, che si prevede verrà isolato, ricordando l'impegno preso dai comandi superiori germanici di evitarne a qualunque costo l'accerchiamento.

L'indomani il nemico riprende l'attacco appoggiato da masse di carri armati su tutto il settore del giorno precedente, annientando le residue forze del Gruppo Fegelein e del btg. Führer ed infliggendo forti perdite anche alla 387a D. germ. Punte corazzate, spinte verso nord dal varco aperto nella difesa, giungono a Rossosch, sede del comando del C.A. alpino ed a Oljchowatka. Il comando Armata chiede al Gruppo Armate di impartire direttive per il ripiegamento dell'Armata e di autorizzare l'arretramento del C.A. alpino in armonia con la 2a Armata ungherese. La questione viene prospettata al Führer, il quale non solo non concede il ripiegamento del C.A. alpino, ma neppure la rettifica già concordata del fronte del XXIV C.A. intesa a creare un fianco difensivo. Il comandante dell'Armata fa presente al generale tedesco di collegamento che ordini del genere sono imposti dalla situazione e dispone l'arretramento del XXIV C.A. sulla linea Ternowka - Grakoff- nord Michailowka e, se nccessario, dell'ala destra della D. «Cuneense», per prendere contatto con la sinistra del XXIV C.A.

Il comando Gruppo Armate prende nota delle disposizioni dichiarando di non associarsi; in serata, però, giunge notizia che il Führer ha sanzionato gli ordini del comando d'Armata. Il mattino del 16, i russi attaccano più volte le posizioni del btg. Edolo (5° alpini), ma sono respinti. Lo stesso giorno 16 ed il 17 il nemico continua la penetrazione da est verso ovest nel vuoto creatosi fra il XXIV C.A. e la 27a D. cr. Unità corazzate raggiungono e superano Rowenki puntando su Waluiki. Nella notte sul 17, forze valutate a circa due rgt. attaccano sulla linea del Don il fronte della D. «Tridentina». Dopo ripetuti violenti combattimenti sono respinte con sanguinose perdite dai btg. alpini «Vestone» «Morbegno» ed «Edolo». La D. «Julia» ripiegando sul Kalitwa è attaccata ripetutamente e subisce gravi perdite anch'essa.

Il presidio di Tschertkowo, che da 27 giorni resiste agli attacchi nemici, rotto l'accerchiamento e superate altre forze che ne contrastano il movimento, raggiunge Belowodsk da dove i resti stremati sono successivamente avviati alle retrovie. Il presidio del campo avio di Gartmjschewka, che stretto da prevalenti forze nemiche non riesce a rompere l'accerchiamento, viene successivamente sgomberato con aerei da trasporto. Anche sul fronte ungherese il nemico ha creato una breccia penetrando per oltre 50 km. verso Ostrogoshsk. L'Armata fa presente al generale tedesco di collegamento che il persistere nella decisione di rimanere al Don non può portare che a gravi conseguenze perché l'arretramento è ormai imposto dagli eventi. Ciò, malgrado nessun provvedimento viene ancora preso, nel giorno 16, dal comando Gruppo Armate.

Soltanto il giorno 17 quando gli ungheresi hanno già abbandonato il Don, il Gruppo Armate da facoltà al comando d'Armata di ordinare il ripiegamento del C.A. alpino, ma la manovra nemica, intesa ad avvolgere l'ala sinistra dell'Armata, è già in pieno sviluppo con le due branche moventi: a sud, dalla zona di rottura determinata nei giorni precedenti; a nord, da quella creata nel settore della Armata ungherese. Quando all'imbrunire del 17 gennaio il C.A. alpino inizia il ripiegamento, gli ungheresi sono già alla ferrovia Sswoboda - Rossosch, il Corpo Cramer (il Corpo Cramer era stato promesso, in caso di bisogno, all'Armata italiana a sostegno del C.A. alpino e XXIV germanico, ma venne assorbito dalle vicende sul fronte ungherese) (che dipende dalla 2a Armata ungherese) è a nord-ovest di Ostrogoshsk e le punte corazzate avversarie sono già a Postojalyj ed a B.Lipjagj (est di Waluiki), sono cioè in possesso delle principali arterie di comunicazione alle spalle del C.A.

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