giovedì 13 maggio 2021

Racconti di Russia, una lotta impari

Questa testimonianza tratta dal libro "NIKOLAJEWKA: C'ERO ANCH'IO" di Giulio Bedeschi descrive in poche righe l'inadeguatezza di alcuni armamenti in dotazione all'ARMIR durante la campagna di Russia. Inadeguatezza che diede origine ad atti di eroismo e talvolta di estremo sacrificio.

Sergente Luciano Papinutto, Battaglione Gemona, 8° Reggimento Alpini.

[...] All'orizzonte si profilano le sagome mastodontiche di due carri armati russi, i quali cannoneggiavano e mitragliavano in forma impressionante seminando morte ovunque, ed a completamento di questo triste spettacolo seguiva una seconda carneficina operata dai cingoli di un carro armato, il quale presa d'infilata la colonna, macinava sotto i suoi cingoli muli, slitte, equipaggiamenti, e ciò che era più triste, alpini. [...]

Il sergente Vari coadiuvato dal caporale Venturini e dagli alpini Tea, Molinaro, Calligaro, con altri serventi, quando il colosso corazzato russo, rullando sulla colonna indifesa giunse a circa 100 metri, aprì il fuoco centrandolo per ben 13 volte consecutive senza arrecargli il minimo danno, e senza neppure impressionare l'equipaggio, il quale diresse velocemente il carro verso il cannone tenuto dall'ardito sergente Vari, schiacciandolo. Il caporale Venturini e gli altri serventi rimasero fortunatamente feriti di striscio e non gravemente.[...]

RICCARDO

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