martedì 30 maggio 2023

Libri: "DON"

La storia è ispirata all’epopea di Rinaldo Battistutti - nonno dell’autore - prima, durante e dopo la guerra sul fronte orientale, verso il quale partì come Artigliere alpino della Julia. Eroi dimenticati, i reduci di Russia, eroi sottoposti a una damnatio memoriae moderna, vuoi per gli scopi del regime, vuoi per la classica memoria corta degli italiani. Alcuni sono tornati, altri sono rimasti là in fosse comuni. Di molti non si conosce ancora la sorte.

Il progetto nasce da una ricerca iniziata una ventina di anni fa, che aveva il semplice obiettivo di scoprire qualcosa in più sulla sorte di mio nonno - spiega Alberto Battistutti - da sempre considerato disperso dopo gli eventi bellici che hanno visto coinvolti decine di migliaia di italiani sul fronte russo nell’inverno del 1942-43.

Era il 2000, quando il governo russo aprì i suoi archivi segreti, rendendo di fatto pubblico che molti dei nostri connazionali, fino a quel momento considerati dispersi, erano invece periti di fame, freddo e stenti nei campi di prigionia o durante il tragitto verso di essi.

Come molte altre famiglie - aggiunge Alberto -, anche noi ricevemmo la fatidica lettera dal Ministero della Difesa, che dette il via a quella che inizialmente era solo una mera attività di studio. La vicenda mi colpì a tal punto che iniziai a scriverla - aggiunge Alberto.

Come molti sapranno, Don era il fiume difeso dagli italiani in quel periodo, un nome che all’interno del racconto ricopre molteplici significati: per chi venne mandato a combattere era il fronte; per i reduci è stato sinonimo di ritirata; per le famiglie a casa era una sola e semplice parola, che simboleggiava un posto remoto da cui i propri cari non sono più tornati.

La trama vede intrecciarsi tre diversi punti di vista: quello di Rinaldo e dei suoi commilitoni durante il gelido inverno russo, quello della moglie Eleonora che cerca di comunicargli della sua gravidanza e, successivamente, quello del figlio Giovanni e della sua ricerca del padre disperso. Ironia della sorte, Giovanni nacque il 15 gennaio del 1943, lo stesso giorno in cui i russi attaccarono il quartier generale degli Alpini, segnando di fatto l’inizio del periodo più duro per i nostri cari, fatto di marce forzate nella neve, senza cibo né equipaggiamento, che ha portato i più sfortunati a morire di stenti nella ritirata o nei campi di prigionia.

La trama: siamo nel gennaio 1943, Rinaldo e i suoi compagni Alpini cercano riparo in un’isba sperduta sul gelido fronte del Don. Gli uomini sono feriti, malati, semicongelati. Tre anni prima lui e l’amico fraterno Mario, semplici operai friulani delle ferrovie, apprendono dell’imminente ingresso in guerra dell’Italia. La notizia è colta con entusiasmo da Mario, il quale parte fiero per adempiere al suo dovere in Grecia. Rinaldo, riluttante a servire di nuovo dopo la Campagna d’Africa, rimane inizialmente a casa, salvo essere richiamato a causa delle perdite subite dalla divisione Julia. Salutata la moglie Eleonora, sale sulla tradotta per la Russia assieme al giovane Angelo, che prende sotto la sua ala.

Mentre gli Alpini si adattano alla nuova vita, Eleonora scopre di essere incinta e prova a contattare il marito, invano. Nonostante le attività dei partigiani e i movimenti della linea facciano pensare a un imminente sfondamento nemico, Rinaldo rifiuta una licenza e rimane con la sua unità, le salmerie dell’artiglieria, subendo così il devastante attacco che obbliga l’intero Corpo a iniziare le operazioni di ritirata.

In Italia, Eleonora dà alla luce Giovanni; in Russia, il marito e i suoi amici capiscono ben presto di essere intrappolati in una sacca assieme alle altre forze dell’Asse. Senza rifornimenti, né equipaggiamento adeguato, i soldati marciano nella steppa, braccati da un nemico che non lascia scampo. Rinaldo accoglie casualmente Mario nell’isba in cui si rifugiano per la notte ed è quest’ultimo, assieme a pochi altri, che rientra a casa.

Negli anni a seguire, l’angoscia per la sorte del marito disperso consuma Eleonora, che continua a lasciare la porta di casa aperta fino al giorno della sua morte. Giovanni invecchia cercando la verità sul padre fino a quando, nei primi anni 2000, riceve una lettera dal Ministero della Difesa con le risposte ai suoi quesiti.

Il libro è acquistabile a questo link https://www.amazon.it/dp/B0BP9RSGJV?utm_source=Facebook&utm_medium=Post&utm_campaign=Don

Nessun commento:

Posta un commento