giovedì 18 febbraio 2021

L'ARMIR nella II battaglia del Don, parte 11

L'8 Armata italiana nella seconda battaglia difensiva del Don (11 dicembre 1942 - 31 gennaio 1943), undicesima parte.

LA RICOSTITUZIONE Dl UNA DIFESA ARRETRATA CONTINUA. SOSTA NELLE OPERAZIONI.

Il 23 dicembre, mentre le D. «Pasubio», «Torino», «Celere», «Sforzesca» ed il comando del XXXV C.A. sono in via di ripiegamento verso sud, ed il II C.A. ritirato dal fronte è in corso di riorganizzazione nelle zone di Woroschilowgrad e di Rossosch, il comando superiore germanico assegna un nuovo settore al comando 8a Armata, limitato al tratto Belogorje (sul Don) - Michailo Alexandrowskij (sulla ferrovia Millerowo - Rossosch). Unità alle dipendenze per le operazioni sono: il C.A. alpino, (D. «Tridentina», «Vicenza», «Cuneense»); il XXIV C.A. (D. «Julia», 385a D. germ., 387a D. germ., Gruppo Cr. Fegelein, presidi di Gartmjschewka e Tschertkowo); la 19a D. cr. germ. che sta per affluire nella zona di Starobolosk - Belowodsk - Nowo Markowka. Con le truppe in posto (C.A. alpino e XXIV C.A.) una difesa continua è in atto tra Belogorje e Golaja.

E' da costituire invece una linea continua a sud del parallelo di Golaja. A ciò il comando 8a Armata provvede: estendendo lo schieramento del XXIV C.A. fino a Wyssotschinoff, facendo occupare dalla 19a D. cr., con una sistemazione nucleare, la linea del Derkul fra il limite sud dell'Armata e Nowo-Markowka e, in seguito ad ordine del Gruppo Armate, svincolando la 27a D. Cr. dalla linea tenuta nel settore del XXIV C.A. per chiudere il vuoto fra le ali del XXIV C.A. e della 19a D. Il comando 8a Armata, il 30 dicembre, sposta inoltre la D. «Cosseria» dalla zona di Rossosch a quella di Rovenko per controllare indirettamente la zona non occupata. Lo schieramento delle unità italo-tedesche sul fronte dell'8a Armata alla data del 21 dicembre ed i successivi spostamenti per la ricostituzione di una difesa arretrata continua risultano dallo schizzo 12.

Il comando dell'Armata non ha alla mano alcuna riserva; lo schieramento è particolarmente debole in corrispondenza dell'ala destra del XXIV C.A. (27a D. cr.) e della 19a D. cr. Il periodo 22 dicembre - 8 gennaio fu caratterizzato da una relativa sosta nelle operazioni. Si svolsero tuttavia combattimenti ed attività da ambo le parti. La difesa del fronte tra Belogorje e Golaja non presentò particolari difficoltà per il C. A. alpino, il quale non ebbe a sostenere attacchi di qualche consistenza tranne uno, effettuato il giorno 24, da un btg. nemico nel settore della D. «Cuneense». Più duro fu invece il compito sul fronte del XXIV C.A. dove l'avversario cercò incessantemente di logorare lo schieramento e di allontanare la nostra difesa dalla valle del Bogutschar. Nei combattimenti che si sostennero quasi giornalmente si distinsero particolarmente la D. «Julia» ed il btg. «Monte Cervino» che furono citati anche sul bollettino tedesco.

Più a sud, risultò laborioso il tentativo di creare una linea continua a mezzogiorno di Golaja, mentre urgente si palesava la necessità di sbloccare, sia pure soltanto per il tempo necessario a rifornirlo di viveri e munizioni, il caposaldo di Tscherkowo, nel quale erano affluiti, il 26 dicembre, i resti delle divisioni «Pasubio», «Torino» e 298a, elevando la consistenza del presidio a 16.000 uomini in gran parte invalidi (feriti e congelati) da sgomberare. La 19a D. effettuò, il 29, un'azione verso Tscherkowo; riuscì a raggiungere la valle Kamyschnaja, ma non a proseguire oltre, malgrado la puntata fatta dal presidio di Tscherkowo verso ovest. Non fu così possibile effettuare il ripiegamento delle forze assediate ed il previsto sgombero dei feriti e congelati. Il caposaldo di Gartmjschewka, anch'esso assediato, venne stretto sempre più.

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