mercoledì 2 giugno 2021

Don Biasutti e il Colonnello Caretto

Arriviamo alle prime case di Gorlovka alle 4 del mattino del 12. E di qui, verso le tre del pomeriggio, ci muoviamo a piedi verso la prima linea, alla periferia nord-est della città, per dare il cambio ai bersaglieri del 3° Rgt.

Accorro e mi imbatto in alcuni ufficiali, di cui uno è un colonnello. È il colonnello Carreto, che appena mi vede la croce rossa sul petto, mi domanda: - Lei di che reparto è? - Della Legione «Tagliamento», signor colonnello. - Oh, finalmente! - dice - Sia lodato Iddio! - E mi stringe calorosamente la mano.

È quasi sera. Mentre i nostri legionari corrono a prendere quota, io mi precipito verso alcuni bersaglieri feriti; altri bersaglieri arrivano stremati o feriti da un attacco contro il cerchio russo di Nichitovka. Faccio quel che posso per confortarli e dò l'assoluzione ai più gravi. Poco dopo, nel buio, il col. Carretto è ancora accanto a me. Ma non mi riconosce.

- Chi è lei? - chiede.
- Sono il cappellano della «Tagliamento» - rispondo.
- Ah, grazie, grazie - soggiunge -. Poveri i miei ragazzi!
Lui ed i bersaglieri temevano che il loro attacco non fosse riuscito e che i russi muovessero al contrattacco. Invece il sacrificio non era stato vano.

Le mappe dello CSIR e dell'ARMIR 12

Le mappe delle operazioni del CSIR e dell'ARMIR dal giugno 1941 all'ottobre 1942 - Le operazioni per la conquista di Gorlowka e Rykowo e combattimento di Nikitowka (1-12 novembre 1941).

martedì 1 giugno 2021

Racconti di Russia, la cancrena

Questa testimonianza racconta le insolite, quanto terribili, vicende dell'alpino Armando Molinari avvenute durante l'inizio della ritirata.

Caporal maggiore Armando Molinari, 10a Compagnia, Battaglione Mondovì, 1° Reggimento Alpini.

[...] Facemmo una terribile marcia camminando ininterrottamente giorno e notte, con trenta e quaranta sotto zero, fino a quando superammo la zona di Rossosch e ci trovammo nel territorio di riunione delle truppe alpine e ci riunimmo alle altre 2 nostre divisioni. Cominciamo allora la marcia che avrebbe portato i superstiti (ma naturalmente lo sapemmo molto più tardi) a giungere a Nikolajewka e a salvarsi dalla sacca. Io però sulla strada per Nikolajewka devo dire che misi soltanto il piede e compii i primi passi, perché ben presto furono proprio i miei piedi a darmi atroci dolori e a impedirmi di camminare. Sostai qualche ora in un'isba, e quando riuscii a togliermi le scarpe e le calze i miei piedi erano insensibili e bianchi come il marmo. Non mi reggevo in equilibrio, ero disperato [...]

Quando sentimmo le fucilate dei partigiani in arrivo ci trascinammo a nasconderci in una stalla; allorché uscimmo per cercare qualche cosa da mangiare io per muovermi dovetti legarmi alle ginocchia degli stracci di coperta e d'allora in poi mi trascinai strisciando sulle ginocchia; dopo qualche giorno mi trovai separato dai miei compagni di sventura; andavo di isba in isba domandando la carità, vivevo di quello che mi davano i contadini russi, i soldati russi non mi catturavano neppure; vedendo com'ero conciato pensavano certamente che sarei morto da solo sulla neve e che potevano quindi lasciarmi anche dov'ero.

Col passare dei giorni la cancrena ai piedi mi fece andare in sfacelo la carne tanto che si vedevano le ossa delle dita, e il fetore era terribile; io stesso capivo che la cancrena si sarebbe a poco a poco diffusa e mi avrebbe distrutto. Allora con una lametta da barba che per fortuna avevo ancora mi tagliai ad una ad una tutte le dieci dita dei piedi facendomi saltare via anche gli ossicini fino ad arrivare alla carne viva e sana con un dolore che mi faceva impazzire, ma intanto il sangue vivo usciva ed era la salvezza.

Mi tamponai con pezzi di camicia e tirai avanti: certe notti incontravo nelle stalle qualche altro alpino congelato e pieno di cancrena, dovetti anche a questi tagliare le dita, me lo chiedevano perché il risultato che vedevano su di me pareva buono anche se la piaga restava aperta, per disinfettarla in qualche modo orinavamo sulla piaga; dava un bruciore tremendo ma forse faceva qualcosa. Passai per settimane da isba a isba, da stalla a stalla; dicendo che ero italiano trovavo comprensione e pietà [...]

[...] Un giorno mi accolsero in sosta in un'isba, un russo si impietosì talmente del mio stato che in mezza giornata mi confeziono sotto miei occhi un paio di stampelle, mi parve di rinascere quando mi aiutò a rizzarmi e mi accorsi che appoggiandomi a quei legni potevo riprendere una posizione umana, manterrò riconoscenza per quel russo finché vivrò.

Ma i piedi buttavano sangue, avevo bisogno di cure, mi decisi a presentarmi a un treno ospedale russo carico di militari; non mi accolsero, una infermiera mi gettò delle bende già insanguinate, delle vere bende colle quali potei fasciarmi un po' meglio. So che non è quasi credibile, ma quando mi avvicinai a qualche campo di concentramento per darmi prigioniero le guardie mi scacciarono sempre, evidentemente ero un rottame da non prendere in considerazione.

Soltanto dopo l'otto settembre, quando cominciò a circolare la voce che l'Italia aveva fatto la resa anche con la Russia, pensai che non ero più un nemico, che mi dovevano accogliere e possibilmente sfamare, curare. Insistetti tanto dinnanzi al campo 52 finché mi fecero entrare; diventai finalmente un prigioniero regolare, e da allora seguii la sorte degli altri prigionieri italiani, e con questi a suo tempo venni rimpatriato.

RICCARDO

venerdì 28 maggio 2021

Orrore Bianco - La campagna di Russia 1942-43

Il documentario "Orrore Bianco - La campagna di Russia 1942 1943".

Il viaggio del 2011, steppa a Novo Georgiewskij

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... la steppa fra Novo Georgiewskij e Krawzowka.



Immagini, batteria antiaerea

Batteria antiaerea da 20/65 mm Breda con serventi posizionata sul Fronte Russo. Peso 72 kg, gittata 5500 metri, tiro utile 2500 metri.

MOVM - Gualdoni Fedele

Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Sottotenente GUALDONI Fedele - 4° Reggimento Genio R.T.

Motivazione: "Comandante compagnia T.R.T. in un momento particolarmente difficile dava il valido volontario contributo del suo reparto per la costituzione di importante caposaldo, tosto investito da poderose forze nemiche. Su terreno ghiacciato e scoperto, durante 14 giorni di attacchi avversari, manteneva integra la linea affidatagli, trascinando più volte al contrattacco i suoi genieri. Il 15° giorno, ferito ad un braccio, mentre respingeva nuovi poderosi attacchi, continuava la lotta riuscendo ad impedire lo scardinamento della difesa e, sostituendosi al puntatore dell’unica mitragliatrice rimasta efficiente, infliggeva al nemico gravissime perdite. Ferito gravemente al petto, non desisteva e, con supremo sforzo, volgeva il suo fuoco su altre colonne avversarie tendenti ad aggirare la posizione. Impegnati i suoi eroici genieri in un cruento corpo a corpo, ne proteggeva ancora il ripiegamento; colpito a morte sull’arma, cadeva da purissimo eroe. - Tscherkowo (Russia), 19 dicembre 1942 - 4 gennaio 1943".

giovedì 27 maggio 2021

Ricompense - 8a Armata - Unità del Genio

Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.

MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.

8a ARMATA - UNITA' VARIE DEL GENIO.

MOVM Sottotenente GUALDONI Fedele, alla memoria
MAVM Tenente Colonnello MASSARO Cino
MAVM Tenente MASSO Ottavio
MAVM Tenente MORETTI Pietro
MAVM caporal maggiore PEREGO Romeo
MAVM soldato POLLO Silvio, alla memoria
MBVM Maggiore D'AMICO Guido
MBVM Maggiore FERNE' Enzo
MBVM Capitano GHIGLIA Vincenzo
MBVM Tenente LOMBARDINI Giovanni
MBVM Sottotenente GAMBOGI Solitario
MBVM caporale VALENTI Teobaldo, alla memoria
MBVM soldato GULLI Francesco, alla memoria
CGVM Tenente DI GIULIO Antonio
CGVM Tenente FAGIOLI Duilio
CGVM Sottotenente AZZOLINI Erasmo
CGVM Sottotenente PERINI Teodoro
CGVM sergente maggiore BESSE' Roberto
CGVM sergente maggiore FOSCHI Filippo, alla memoria
CGVM caporal maggiore CINTI Luigi
CGVM caporal maggiore CORRADI Enrico
CGVM caporal maggiore PARISE Francesco
CGVM caporale RASTELLI Guido
CGVM caporale SACCHI Enea
CGVM caporale SECCHI Renato
CGVM soldato ARICCI Arnaldo
CGVM soldato CECCARELLI Giuseppe
CGVM soldato CLERICO Luigi
CGVM soldato CROCE Vito
CGVM soldato FERRINI Rodolfo
CGVM soldato MONTANO Francesco
CGVM soldato MORANDINI Francesco
CGVM soldato PAGLIOLICO Francesco
CGVM soldato PIERANTOZZI Giovanni
CGVM soldato PROPATO Carmelo

mercoledì 26 maggio 2021

Rievocazione 2018 a Rossosch, parte 1

Pubblico la prima serie di fotografie scattate il 14.01.2018 a Rossosch e dintorni, e segnalatemi dal Signor Pasquale Granata, relative alla rievocazione storico-militare dedicata al "75° anniversario della liberazione di Rossosh dagli invasori nazisti" con la partecipazione del "FORZA ITALIA! Italian reenactors group in Russia". Una manifestazione che ha visto protagonisti russi ed italiani insieme, ieri nemici e oggi amici, nel ricordo di tutti i caduti.





















La guerra sul fronte orientale, parte 7

Senza altra finalità se non quella della condivisione storica e militare, pubblico questo settimo video sugli orrori della guerra in generale e sul fronte orientale in particolare.