mercoledì 22 ottobre 2025

I servizi logistici, parte 9

PREMESSA.

I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!

IL SERVIZIO DI COMMISSARIATO.

“Gli organi esecutivi dipendenti dall'Ufficio di Commissariato di ciascuna divisione esecutori delle distribuzioni dille derrate agli incaricati di singoli reparti, erano: per la Divisione “Torino” la 52ª Sezione Sussistenza, per la Divisione “Pasubio” l'11ª, per la “3ª Divisione Celere Principe Amedeo Duca d'Aosta” la 93ª. Le Squadre Panettieri con forni rotabili Weiss, rispettivamente 65ª, 26ª, 59ª (come del resto tutte le unità panettieri) avevano il compito di panificazione per la grande unità alla quale appartenevano.

[…] Al vettovagliamento durante il viaggio ferroviario delle unità, dall'Italia a Marmaros Szgiet (Ungheria), fu provvisto facendo portare al seguito dei reparti inadeguata quantità di viveri a secco, per integrare di distribuzioni di rancio caldo predisposte lungo il percorso. Non fu possibile, però, distribuire ranci caldi ai soldati che sbarcavano dai treni nella zona d'arrivo, perché le autorità ungheresi vietarono qualunque requisizione e si astennero dal fornire la legna occorrente alla confezione del vitto.

[…] Nei mesi di luglio ed agosto 1941 affluirono alle basi di Marmaros Szgiet, Suceava e Belzy, 30 giornate di viveri ordinari (compresa la farina per panificazione ed esclusa la carne da macello), 8 giornate di viveri di riserva per 45.000 uomini, 15.000 quintali di mangime per quadrupedi ed una modesta quantità di fieno. […] Le ulteriori difficoltà, causate all'inizio di settembre dalle piene dei fiumi e dalla conseguente interruzione dei ponti sul Bug e sul Dnjester, determinarono l'arresto di intere autocolonne trasportanti viveri e vestiario, e le stesse Divisioni non sempre riuscirono a far giungere i loro automezzi alle basi di rifornimento.

[…] La composizione della razione giornaliera di viveri ordinari, riportata nel Documento 25/Sv., era stata stabilita dal Ministero della Guerra, tenuto conto delle speciali esigenze alimentari del Corpo di Spedizione in quel teatro di operazioni. Essa si dimostrò sufficiente ma ai primi di settembre 1941, quando ebbe inizio la crisi dei trasporti, si rese necessaria una riduzione (la cui entità è riportata nel Documento 26/Sv.), riguardante peraltro solo alcune derrate.

La ripresa dei movimenti automobilistici e l'arrivo regolare dei treni dall'Italia resero possibili l'accrescimento delle disponibilità di magazzino e, con l'inizio dell'inverno anche il ritorno alla distribuzione della razione completa. Il vino proveniva dall'Italia, ma nel periodo autunnale se ne dovette sospendere la distribuzione, in quanto le forti quantità giunte a Belzy non potevano essere portate avanti per le generali difficoltà dei trasporti. Successivamente la distribuzione fu ripresa, alternandola con quella dei generi di conforto (caramelle, liquori, marmellata).

“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 59-68”.



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