mercoledì 1 febbraio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 31.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

31 GENNAIO.

ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Il 31 gennaio, dopo che i resti del Corpo d'Armata Alpino erano rientrati nelle linee amiche a Scebekino, alle ore 24, il Comando dell'8a Armata cedeva al gruppo Lanz (tedesco) la responsabilità operativa del settore, per spostarsi nella zona a nord - est di Kiev a sopraintendere ai movimenti delle unità italiane dirette alla zona di riordinamento. Durante la fase di arretramento, fino alla fine di gennaio, sull'ala meridionale dell'Armata, unità italiane avevano operato alla difesa di alcune località importanti, ostacolando l'azione avversaria, come già avevano fatto i presidi di Tcertkovo e di Gartmiscevka: - a Belovodsk il XXVI battaglione mobile carabinieri (Divisione Vicenza), rinforzato da elementi minori, aveva tenuto la difesa della località che sbarrava la via di Starobelsk; - a Starobelsk il XXVII gruppo artiglieria complementi, il XXVI battaglione artieri, il 14° reparto specialisti di artiglieria, una compagnia del 450° battaglione territoriale mobile, una compagnia lavoratori, una compagnia guastatori del genio, una compagnia idrici ed una compagnia artieri avevano provveduto alla difesa della località ed alla protezione della linea ferroviaria; - a Kupjansk ancora elementi del XXVI battaglione carabinieri, un battaglione di formazione (complementi), il XXXVI gruppo artiglieria controaerei ed elementi minori avevano tenuto lo sbarramento della rotabile Valujki Kupjansk e la difesa di questa città; - a Millerovo, località rimasta fuori del settore dell'8a Armata, difesa da unità tedesche, erano rimasti consistenti nuclei di militari italiani della base logistica e se ne erano aggiunti altri delle unità già schierate sul Don, tutti in precarie condizioni fisiche.

Un gruppo di più animosi, appartenenti a tutte le armi e servizi, il 27 dicembre si costituì volontariamente in reparto della consistenza di una compagnia, partecipando attivamente alla difesa ed alla sortita per il rientro nelle linee amiche avvenuto il 16 gennaio. Il compito affidato all'ala meridionale dell'8a Armata era stato assolto, superando gli ostacoli creati dall'esiguità delle forze impiegate in linea, dall'assenza di riserve, dalla lentezza nell'arrivo di nuovi reparti, dall'azione del nemico, superiore in mezzi ed effettivi. I combattimenti temporeggianti svolti nella seconda metà di gennaio avevano consentito la raccolta di una massa tedesca nella zona del Donez, destinata a svolgere successive operazioni controffensive.

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Il 31 gennaio la testa della colonna del Corpo d' Armata Alpino giungeva a Scebekino. Tutto il personale, mano a mano che arrivava, veniva sistemato in accantonamenti ove sostava per alcuni giorni, sia per un necessario periodo di riposo, sia per attendere l'arrivo dei ritardatari, protrattosi fino al 3 febbraio. I feriti ed i congelati più gravi venivano sgomberati sull'ospedale militare italiano di Karkov. Gli altri erano ricoverati in una infermeria temporanea, in attesa di essere trasportati anch'essi a Karkov. Si dava quindi mano al riordinamento dei reparti e si faceva l'appello degli uomini, in attesa del trasferimento che avrebbe portato i resti dell'8a Armata nella zona di Gomel, donde sarebbero partiti in ferrovia per fare ritorno in Italia. Con il 31 gennaio il Comando dell'8a Armata italiana, cedendo la responsabilità del settore al gruppo Lanz tedesco, concludeva ogni attività operativa sul fronte russo.

Nessun commento:

Posta un commento