giovedì 4 agosto 2022

Le fotografie di Mario Bagnasco, 22

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Ricoveri".

giovedì 28 luglio 2022

Ricompense - 8a Armata - Intendenza

Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.

MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.

8a ARMATA - INTENDENZA D'ARMATA.

MAVM Colonnello DE BIASE Achille
MAVM Tenente Colonnello DE MICHELI Luigi
MAVM Tenente Colonnello POIDOMANI Giuseppe
MAVM Tenente Colonnello SIMONETTI Carlo
MAVM Tenente RISPOLI Giacomo, alla memoria
MAVM Sottotenente GRASSI Pasquale
MAVM Sottotenente MARCHINI Renzo
MAVM Sottotenente PIRONI Salvatore
MAVM caporal maggiore DAMIANI Cornelio, alla memoria
MAVM caporal maggiore D'INNOCENZO Bruno, alla memoria
MAVM soldato GIARDONI Mario
MAVM soldato POLETTO Oreste, alla memoria
MBVM Maggiore FORNARO Vincenzo
MBVM Maggiore PIACENTE Gaetano
MBVM Capitano MANFREDI COLELLI Franco
MBVM maresciallo BIHARY Federico
MBVM maresciallo INVERNIZZI Carlo
MBVM caporale D'AGNOLO Bruno
MBVM caporale DI FONSO Antonio
MBVM soldato FRACASSI Pasquale, alla memoria
MBVM soldato PEDUZZI Aldo
CGVM Capitano CRUCIANI Giovanni
CGVM Capitano GALLETTO Corrado
CGVM Tenente GAGLIONE BARBO Girolamo
CGVM Sottotenente CIFARELLI Francesco
CGVM Sottotenente NARO Carmelo
CGVM Sottotenente PALMA Salvatore
CGVM maresciallo BADIALI Sole
CGVM sergente maggiore D'AMATO Pietro
CGVM sergente maggiore NERI Gualtiero
CGVM sergente maggiore RESEMINI Franco
CGVM sergente CONTA Bruno
CGVM caporal maggiore FOSSI Sanzio
CGVM soldato BIANCO Secondo
CGVM soldato CECCARELLI Pietro

Il viaggio del 2011, Nikolajewka

Immagini del mio primo viaggio "esplorativo" effettuato nel 2011... l'arrivo a Nikolajewka.





Capitano Pilota Giorgio Iannicelli, 2

La storia del Capitano Pilota GIORGIO IANNICELLI, Medaglia d'Oro al Valor Militare, nelle parole del figlio GianLuigi, seconda parte.

Breve biografia.

Giorgio Iannicelli nasce a Roma il 26 giugno 1912, primo di tre figli, da Leone, funzionario del ministero delle Comunicazioni, e da Augusta Natalizi. Ha un'infanzia felice e spensierata in seno alla sua famiglia, ove un legame intenso lo lega anche al nonno materno Giovanni, l'amato "nonno Nino". Per una singolare coincidenza, il nonno lavora in un istituto di credito romano, con sede in via Piacenza, dove il giovane nipote si reca spesso a trovarlo e dove, tanti anni dopo, il figlio di Giorgio, ignaro di tale circostanza, verrà assunto, vi lavorerà per oltre trent'anni e vi troverà ancora memoria del bisnonno.

Giorgio è molto affezionato anche ai suoi fratelli minori, sui quali esercita un forte ascendente, Fiorenzo, nato nel 1920, anche lui poi ufficiale pilota e Rossana, la piccola, nata due anni dopo. Ama disegnare e vi riesce molto bene. Segue il normale corso di studi, conseguendo il diploma di maturità classica presso il Liceo Umberto I nel 1929, quindi a soli diciassette anni. Subito dopo, il 22 ottobre dello stesso anno, fatto singolare per un futuro pilota, è ammesso, con votazione lusinghiera, come allievo ufficiale di vascello nella terza classe della Regia Accademia Navale di Livorno, dove risulta essere il più giovane di età. Tra il 10 ed il 23 luglio 1930 effettua la crociera annuale, in Nord Africa, sulla nave Cristoforo Colombo. Risulta fra i migliori del suo corso ed è promosso alla seconda classe.

In famiglia rimane storico il testo del telegramma che Giorgio invia al padre per annunciargli l'esito dell'esame di ammissione all'Accademia: "Risultato primo fra tutti. Manda i soldi per le spese." Nonostante le brillanti prospettive e le insistenze per dissuaderlo dell'Ammiraglio Cavagnari, allora Comandante dell'Accademia, nel novembre del 1930, lascia la stessa ed è ammesso come allievo nella Regia Accademia Aeronautica di Caserta ed assegnato al Corso "IBIS". Uomo fatto, fisicamente è alto un metro e settanta, di corporatura normale e, a differenza del fratello e della sorella minori, un pochino tarchiato. E' un po' "stempiato", con occhi verdi piuttosto grandi e con qualche, problema a pronunciare la "r", che per lui non ha netti confini con la "v". Di carattere vivace, è un po' suscettibile, pieno di interessi e, si dice, un po' "sciupafemmine".

E' nominato s. tenente pilota in servizio permanente effettivo, ruolo navigante, nel settembre 1933 e diventa tenente pilota nel luglio 1934. In quell'anno frequenta la Scuola Caccia a Castiglione del Lago e quella di Osservazione aerea, ove segue il corso di osservazione lontana, e poi viene assegnato al 1° Stormo C.T. Si legge in un "rapporto informativo" sul tenente Iannicelli, redatto il 16 febbraio 1935 dal comandante la 72a squadriglia, capitano pilota Alfredo Reglieri: "E' di sana e robusta costituzione. Non ha notevole attitudine per lo sport, al quale si dedica poco. E' un ufficiale intelligente. Ha buona cultura generale e professionale. E' chiaro nel ragionamento e dimostra di avere molto buon senso. Si esprime con e proprietà di linguaggio. Ha notevole spirito di osservazione e sviluppate qualità artistiche. Ha carattere forte e volitivo. E' leale, sincero, buon camerata. Possiede elevati sentimenti dell'onore e del decoro. E' molto sensibile ai richiami. E' rispettoso, disciplinato. Ottima condotta anche fuori servizio.

Ha molta vocazione per la carriera aeronautica. Sa istruire i dipendenti. Ha sufficiente iniziativa. Alla sua inesperienza del funzionamento del reparto, supplisce con la volontà ed anche con lo zelo. Con le sue buone qualità di carattere, di mente e di cuore, se saranno ben curate ed indirizzate, diventerà certamente un buon ufficiale. Ha grande passione per il volo. Il desiderio di progredire in esso lo porla ad accelerare i tempi e a fare ciò che la sua non ancora formata esperienza gli consente. Va perciò frenato e guidato. Ha in complesso notevoli qualità di pilotaggio e molta resistenza al volo.

Il giudizio finale è di "buon pilota" con punti 17/20 e "buon tenente" con punti 3, confermato il primo e ridotto a punti 2 il secondo, dal comandante del XVII gruppo e confermato dal comandante il 1° stormo caccia, evidentemente un po' più severi. Al di là del linguaggio usato, caratteristico delle "note di qualifica" redatte in ambienti gerarchicamente organizzati, le parole riportate sembrano delineare abbastanza bene la personalità e le capacità del giovanissimo tenente pilota Iannicelli, da poco uscito dall' Accademia Aeronautica.

Scoppiato, nell'ottobre 1935, il conflitto italo-etiopico, il suo gruppo viene trasferito a Catania, ma non è chiamato a partecipare alle operazioni. Fra il 1936 ed il 1937 torna prima all'Accademia come istruttore professionale del Corso "REX' e del corso dei Sottotenenti di Amministrazione e poi, nel luglio del 1937 va al 52° Stormo C.T., comandato dal colonnello Tessore, di base a Ghedi (Brescia), dove lo raggiunge la nomina a capitano pilota.

E' un periodo di tranquillità, di normale attività di volo. Conosce allora quella che sarà sua moglie, che all'epoca abitava a Brescia, nella centralissima piazza della Vittoria, al decimo piano dell'edificio, recente opera dell'architetto Piacentini, da tutti chiamato "il grattacielo" per la sua altezza notevole per i tempi. Su quel fabbricato il comandante Iannicelli manifesta il suo interesse per la signora con ardite puntate effettuate con il suo caccia, spesso in compagnia degli amici Pocar e Raoul Zucconi, fra lo sconcerto degli altri inquilini e con grande compiacimento della stessa, compiacimento ancora vivo ed evidente nei suoi racconti di tanti anni dopo. Dall'estate del 1938, però, per il capitano Iannicelli tale tranquillità finisce e per lui la parola "pace", tranne l'intervallo tra l'autunno del 1939 ed il giugno del 1940, non ha significato, coinvolto com'è nei conflitti che caratterizzano quel periodo.



giovedì 21 luglio 2022

Una proposta per El Alamein

El Alamein nell'80° Anniversario della battaglia.

Su richiesta del Circolo Culturale Tricolore di Sesto San Giovanni abbiamo ideato una proposta che con la Campagna di Russia è poco attinente ma ci consentirà di onorare e ricordare tutti quei ragazzi che presero parte all'ultima battaglia di El Alamein dal 23 ottobre 1942 all'11 novembre 1942; e grazie al permesso del Circolo Culturale Tricolore possiamo estendere questa proposta a chiunque fosse interessato.

Venerdì 21.10 partenza da Milano Malpensa; arrivo a Il Cairo; trasferimento in pullman ad El Alamein; cena e pernottamento in hotel.

Sabato 22.10 prima colazione in hotel; partenza per la visita al bunker di Rommel (Rommel Cave Museum) a Marsa Matrouh; visita alla spiaggia di Aghiba, le “Maldive dell’ Egitto"; pranzo in un ristorante locale; rientro in hotel; cena e pernottamento.

Domenica 23.10 prima colazione in hotel; partenza per il Sacrario Italiano di El Alamein (dove riposano i resti mortali di circa 5.200 caduti) e Quota 33 (altura in cui il 52° Gruppo Cannoni da 152/37 fu distrutto); visita al cippo "Mancò la fortuna non il valore"; visita al Sacrario tedesco (dove riposano circa 4.000 caduti tedeschi) e al Cimitero del Commonwealth (dove riposano circa 6.500 caduti britannici); visita al Museo Militare di El Alamein (ricco di testimonianze del conflitto); pranzo in un ristorante locale; rientro in hotel; cena e pernottamento.

Lunedì 24.10 prima colazione in hotel; partenza per Il Cairo; arrivo in aeroporto e rientro a Milano Malpensa.

TARIFFE: Euro 780,00 inclusa polizza sanitaria base.

LA QUOTA COMPRENDE:
- 3 notti con trattamento di camera e colazione presso Rhactus Hotel NewAlamein (5*) o struttura di pari livello,
- trasferimenti aeroporto - hotel e viceversa,
- accompagnatore dall’Italia,
- visite come da programma, ingressi nei siti archeologici indicati,
- assistenza e guida locale parlante italiano,
- polizza assistenza medica + garanzia bagaglio.

LA QUOTA NON COMPRENDE:
- volo Egyptair Milano - Il Cairo - Milano e diritti emissione biglietteria Euro 25,00,
- visto d’ingresso Egitto + assistenza in italiano Euro 35,00,
- assicurazione annullamento viaggio e copertura Covid pari al 5% della quota,
- mance, bevande, spese personali, eventuali tasse locali e tutto quanto nonindicato ne “La quota comprende”.

OPERATIVO VOLI EGYPTAIR.:
- 21/10 partenza da Milano Malpensa 14.30 - arrivo a Il Cairo 18.10
- 24/10 partenza da Il Cairo 12.55 - arrivo a Milano Malpensa 16.50
- tariffe da Euro 450,00 incluso tasse e bagaglio (le tariffe potrebbero subirevariazioni e adeguamenti carburante).

Supplemento camera singola: euro 270,00.

Tutti i servizi sono su riconferma e la quota è riferita ad un minimo di 15 partecipanti; al momento dell’adesione è richiesto acconto pari al 30%, interamente da restituirsi se non verrà confermato il viaggio.

Per informazioni e prenotazioni potete chiamare o scrivere con WhatsApp al numero 349.6472823

mercoledì 20 luglio 2022

Siamo noi, puntata del 19.01.2016

Siamo noi - Puntata del 19 gennaio 2016 con la partecipazione dello scomparso giornalista Pino Scaccia, Marco Revelli figlio di Nuto Revelli, GianLuigi Iannicelli figlio del Capitano Pilota Giorgio Iannicelli e Giuseppe Bassi, uno dei pochi reduci della Campagna di Russia ancora in vita.

martedì 19 luglio 2022

Capitano Pilota Giorgio Iannicelli, 1

Questa è una di quelle storie, quelle belle storie da raccontare che danno un ulteriore senso a questa pagina e al sito collegato. Prima dell'inizio della guerra in Ucraina e della mia conseguente pausa di riflessione, ricevo un'email dal Signor GianLuigi Iannicelli, figlio del Capitano Pilota GIORGIO IANNICELLI, Medaglia d'Oro al Valor Militare, caduto il 29 dicembre del 1941 nei cieli di Russia, presidente dell'U.N.I.R.R. di Roma. Dell'esistenza di questa mia pagina ne è venuto a conoscenza dalla figlia.

L'email contiene parole di apprezzamento e la richiesta di poter entrare in contatto con me. Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte e una domenica lo chiamo al suo numero di cellulare. Mi risponde un signore gentilissimo e che naturalmente mi ispira tantissima simpatia; a tutti i costi vuole che gli dia del tu... e inizia a raccontarmi del suo povero papà, uno dei tanti papà mai più tornati, inghiottiti da quella guerra. Di Giorgio Iannicelli conoscevo il nome e sapevo della Medaglia d'Oro, ma ovviamente non tutti i dettagli di questa ennesima triste storia.

Ho parlato per oltre mezz'ora con GianLuigi e mi ha trasmesso un profondissimo sentimento per il padre "conosciuto" a pochi mesi d'età e poi mai più visto; dalle sue parole ho "sentito" tutto quello che un figlio può nutrire per un padre caduto in guerra. Questi rari momenti che ho il piacere di poter vivere davvero danno una carica a continuare e non mollare mai, per loro... per loro che non sono tornati e per voi che a casa li avete aspettati per anni e che ancor oggi cercate informazioni, seppur ad 80 anni di distanza.

GianLuigi mi ha fatto dono di un suo bellissimo lavoro in memoria del padre e soprattutto mi ha dato il permesso di pubblicarlo, in modo che tutti ne possano essere a conoscenza. Ora non mi resta che lasciare a lui la parola, in ricordo del papà Giorgio e in ricordo di tutti quei papà, mariti, fratelli, nonni mai più tornati dalla Russia. Mi auguro che le parole che leggerete possano anche a voi fare lo stesso effetto che hanno fatto a me... e un profondo grazie a GianLuigi per aver condiviso con me la sua storia.

A Benedetta, con profondo affetto.

Queste poche e semplici pagine vogliono essere un atto d'amore nei confronti di un padre tanto amato, ma del quale non conservo un'immagine diretta; non ho la percezione della sua voce, delle sue inflessioni, dell'espressione dei suoi occhi, del suo gestire, insomma del suo modo di essere. Il mio rapporto diretto con lui rimane fissato solo in alcune fotografie. Ho avvertito la sua mancanza, talvolta in maniera lancinante, specialmente durante l'adolescenza, ma anche dopo, quando scelte e responsabilità erano rimesse unicamente a me.

Il suo ricordo, però, ha svolto un ruolo importante nella mia vita, la sua personalità, delineatami dai familiari cosi bene e in maniera gioiosa e completa, lo ha reso quasi presente e ha infuso in me un senso di orgoglio e di profonda fierezza di essere suo figlio. L'ho tanto cercato anche nella memoria degli altri, nelle sue lettere, fino nei luoghi che hanno visto le sue imprese e il suo sacrificio. Lo sento profondamente vicino, anche se non mi è stata neppure concessa la consolazione di ritrovare le sue spoglie e cosi la possibilità di poter onorare con un fiore la sua tomba.

L'andare degli anni, lui fermo nella pienezza della gioventù, nell'attimo in cui la morte l'ha colto, e io ormai avanti nella vita, me lo fanno ora sentire quasi come un figlio, oggetto di commossa tenerezza. Il pensiero struggente e riconoscente va a mia madre Elisabetta, alla quale devo tutto, anche l'amore con il quale ha saputo instillare e coltivare in me la memoria di papà. A mia moglie Patrizia devo la profonda e tenera solidarietà di cui mi ha circondato in tutti questi anni della mia ricerca di papà, accompagnandomi anche in luoghi lontani e standomi vicino in tanti momenti di profonda emozione.

A mia figlia Benedetta, anche lei partecipe commossa e affettuosa di questa mia personale vicenda e alla quale tanto ho pensato nello scrivere queste righe, affido la memoria del nonno e la continuazione di quanto sto facendo. A tutti quelli che mi hanno aiutato e mi sono stati vicini va la mia profonda riconoscenza. In particolare, ai cari amici, gli impareggiabili Franco e Giuliana Martini, lui reduce di Russia e coetaneo di mio padre, instancabili e appassionali cultori della memoria dei nostri Caduti in quella campagna, al generale di squadra aerea Stelio Nardini, protagonista di eventi decisivi che hanno consentilo l'apertura delle ricerche dei nostri Caduti di Russia, custode geloso e appassionato di tante memorie dell'Aeronautica Militare Italiana e a Silvano Zitti, Presidente della Sezione Marche dell'Unione Nazionale Reduci di Russia, anche lui orfano di un Caduto di laggiù, che condivide la stessa mia storia, artefice e protagonista paziente di tanti viaggi, di pellegrinaggi dolenti, di innumerevoli incontri, tutti dedicati alla ricerca e al ricordo dei nostri soldati finiti in quelle terre lontane e che tanto mi è vicino e tanto ha fatto e fa anche per me. Un ricordo affettuoso ai compagni d'Accademia di mio padre che ho conosciuto (Ciccio Sforza, Roberto Fassi, Sandrino Cerulli, Duilio Fanali, Raoul Zucconi, Gianni Macorig), ormai tutti scomparsi e ai "suoi ragazzi" (in particolare Bepi Biron) che con il mio caro hanno diviso tante vicende e tanti sacrifici e, in qualche caso, anche la morte in combattimento. Infine, un pensiero reverente e commosso e una preghiera per tutti coloro che da laggiù, dal fronte russo, non sono tornati.

Roma, giugno 2005.

Le fotografie di Mario Bagnasco, 21

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Reclutamento civili per industrie germaniche".

Osvaldo Bartolomei è andato avanti

Osvaldo Bartolomei ha raggiunto i suoi compagni d'arme; probabilmente l'ultimo reduce del Battaglione Monte Cervino in vita si è spento oggi dopo aver compito da poco i 100 anni. Con lui un'altra parte della nostra storia che se ne va per sempre.

A questi link la sua partecipazione ad un incontro che avevamo organizzato a Firenze in ricordo della Campagna di Russia:
https://www.unitalianoinrussia.it/2019/05/osvaldo-bartolomei-1.html
https://www.unitalianoinrussia.it/2019/05/osvaldo-bartolomei-2.html
https://www.unitalianoinrussia.it/2019/05/osvaldo-bartolomei-3.html
https://www.unitalianoinrussia.it/2019/05/osvaldo-bartolomei-4.html
https://www.unitalianoinrussia.it/2019/05/osvaldo-bartolomei-5.html

lunedì 18 luglio 2022

Storia Illustrata 1967, parte 5

Storia Illustrata del Dicembre 1967, speciale 1941-1943 la Campagna di Russia, quinta ed ultima parte.