mercoledì 26 aprile 2023

Ripiegamento del 5° Alpini

STRALCIO DELLA RELAZIONE SUL RIPIEGAMENTO DEL 5° ALPINI DALLE LINEE DEL MEDIO DON (COLONNELLO GIUSEPPE ADAMI) 15-31 GENNAIO - DESCRIZIONE DEL COMBATTIMENTO AVVENUTO IL 26 GENNAIO AD ARNAUTOWO (RUSSIA).

26 GENNAIO 1943.

Circa le ore 2 elementi sbandati della Divisione "Cuneense" invadono la strada centrale del paese affermando che a Sud-Ovest del paese stesso, erano stati attaccati da truppe russe e partigiani. La notizia è avvalorata dal fatto che la sparatoria, che aveva continuato tutta la notte in direzione di Arnautowo, si era intensificata ed estesa ai margini del bosco proprio a Sud-Ovest dell'abitato; per di più tra le case cadono colpi di mortaio, di cannoncino anticarro e traccianti. Di ciò avuta la diretta percezione dopo di essere uscito all'aperto, comunico l'allarme ai Battaglioni e dispongo la eventuale difesa del posto e lo sbarramento delle vie di accesso.

La luna ed cielo chiarissimo permettono una buona visibilità. Poco dopo arriva il Generale Reverberi che, reso da me edotto delle misure prese, ordina di anticipare la partenze di un'ora e di rafforzare nel frattempo con una Compagnia la difesa del quadrivio, presso il quale si era sistemato il Comando di Corpo d'Armata: al quale provvedo mandando in luogo la 48a Compagnia del Battaglione "Tirano" rinforzata con i pezzi di artiglieria. Contro ogni previsione l'attacco non si sviluppa ed anzi viene a cessare anche l'azione nemica. Alle ore 5 il Battaglione "Tirano" inizia il movimento, tosto seguito dalle molte slitte del Gruppo Fischer. Esso appena giunto alle prime case di Arnautowo, quando il comandante del Plotone Esploratori informa di avere preso contatto con il nemico che sta avanzando.

Il Maggiore Maccagno, Comandante del Battaglione, si porta subito avanti per rendersi personalmente conto della situazione mentre mortai e mitragliatrici russe aprono il fuoco sui reparti e può constatare che l'avversario sta premendo sul fianco sinistro della colonna, che la strada oltre la selletta di Arnautowo è potenzialmente sbarrata da cannoni anticarro, mortai e mitragliatrici e che inoltre, grosse pattuglie russe operano sull'alto del costone di destra.

Dispone per lo spiegamento del Battaglione in formazione di combattimento, con la 49a Compagnia a sinistra, la 46a Compagnia al centro e la C.C.T. sulla destra con compito, quest'ultima, di operare un largo movimento sul fianco del nemico. Fa inoltre piazzare le armi di accompagnamento che aprono subito il fuoco. Sulla indicazione di un Ufficiale di Cavalleria, pratico del posto, incanalo il movimento della colonna, meno le slitte e gli automezzi del Gruppo Fischer, lungo una strada secondaria che, deviando destra e in basso, porta direttamente alla selletta, mentre ordino alle predette slitte e automezzi di procedere per la strada principale alta protetti dalla 48a Compagnia.

Alla Selletta dal Maggiore Maccagno ho relazione dello Stato di cose. In quel momento forti nuclei avversari premono al centro e alla sinistra ed avanzano rapidi cantando. La difficilissima situazione mi induce a far inviare sulla destra una Squadra mitraglieri della 48a Compagnia, per dare maggiore efficacia alla controffensiva sul fianco e a chiedere l'immediato intervento dei Gruppi "Vicenza e Val Camonica", onde appoggiare al centro e sulla sinistra l'azione del "Tirano". Ordino inoltre di far sgomberare con qualunque mezzo la strada invasa di slitte e di salmerie cosi da permettere alle artiglierie una rapida avanzata. Successivamente ordino al Battaglione "Edolo" di portarsi in testa alla colonna. In attesa dell'arrivo delle richieste batterie, che a fatica procedono verso la selletta, un pezzo da 105 del Gruppo Fischer, appena sopraggiunto, su richiesta del Maggiore Maccagno apre il fuoco contro una casa sulla quota 210 a Nord-Est dalla quale escono elementi nemici diretti verso la antistante balka - colpendola e demolendola in breve con evidente vantaggio per la C.C.T. ed i mitraglieri che procedono in quella direzione. Anche la Batteria a disposizione del Battaglione "Tirano" un mortaio da 81 e due cannoni da 47 anticarro, svolgono azione contro centri di fuoco nemici stando allo scoperto, tanto due Ufficiali, impegnati personalmente a sparare, restano feriti alle braccia e alle mani da pallottole di mitragliatrice.

Le tre Compagnie del Battaglione a stretto contatto con il nemico resistono bravamente e sotto violento fuoco reagiscono a brevissima distanza con lancio di bombe a mano. L'ora eroica del "Tirano" è pagata a duro prezzo: cadono due Comandanti di Compagnia, cadono numerosi altri Ufficiali ed Alpini, altri ancora restano feriti per continuare a combattere. La situazione permane critica affinché, a decidere favorevolmente le sorti, intervengono due fatti: l'azione violenta di fuoco iniziata dalla C.C.T. e dalla Squadra mitraglieri della 48a Compagnia, che dopo avere snidato il nemico dalla casa di quota 210 erano piombati sul fianco ed a tergo e l'entrata in azione di una Batteria del Gruppo "Val Camonica" che opera efficaci tiri di distruzione dei centri avversari. La Batteria del Gruppo "Vicenza" non riesce invece a partecipare all'azione per l'insufficienza delle sue armi. A distruggere un centro avanzato del nemico concorre il S.Tenente Gariboldi, Ufficiale di Collegamento del 5° Reggimento Alpini, che fa uso di una mitragliatrice lasciata sul posto dalla 33a Batteria del Gruppo "Bergamo" attaccata e messa fuori combattimento durante la notte. Lo scontro è ormai sul finire. I russi fuggono abbandonando sul terreno numerosi morti. Il Maggiore Fischer, che arriva alla selletta, scende dal carro cingolato per congratularsi con me del magnifico comportamento degli Alpini del "Tirano".

Sta di fatto che questo Battaglione, chiamato con forze ridotte e stanche dall'estenuante marcia di nove giorni tra stenti di ogni genere e con armi in gran parte inefficienti a cozzare contro un nemico fresco, imbaldanzito dai recenti successi, dotato di armi formidabili, ha saputo col solo appoggio di pochi pezzi di artiglieria e mediante l'eroico sacrificio di ben 11 dei suoi Ufficiali e Alpini - volgere al successo una situazione difficilissima che avrebbe potuto compromettere la salvezza di tutta la colonna. Il Battaglione 'Edolo" nonostante tutti gli sforzi per obbedire al mio ordine di portarsi in testa, non vi ancora riuscito, chiuso, come si trova, dalla ressa pressante degli automezzi, delle slitte, degli uomini che si accalcano dappertutto: né vi sarebbe riuscito nell'ipotesi disgraziata che, sopraffatto il "Tirano", si fosse reso necessario suo concorso. Le conseguenze che sarebbero derivate in tale eventualità sono facilmente intuibili.

Gloria dunque al "Tirano" e meritato un segno che ne ricordi l'eroismo e il sacrificio. Arriva il Generale Reverberi che senz'altro, quando ancora le pattuglie vittoriose inseguono il nemico, dà ordine a tutta la colonna di riprendere la marcia verso Nikolajewka.

Dati gli ordini al Comandante del Battaglione "Tirano" di raccogliere i superstiti e di proseguire, mi alla C.C.R. al seguito del Generale Reverberi. Dopo qualche ora di marcia in prossimità di Nikolajewka la colonna si arresta. Le artiglierie del Gruppo Fischer si stanno mettendo in posizione. Dal Comandante della Divisione ho notizia che da parte del Gruppo "Vestone" e di elementi del "Val Chiese" i quali però, portatisi alla ferrovia che limita il lato est del paese, non riescono a procedere oltre per la violenta reazione di fuoco nemica. Pure in posizione trovo una Batteria del Gruppo "Bergamo" mentre il Gruppo "Vicenza" sta affluendo e il Gruppo "Val Camonica" risulta ancora indietro... (omissis) ...

Il 26 gennaio segna una delle giornate più sanguinose ma anche delle più gloriose della Divisione Tridentina; più che per tutti gloriosa per il 5° Reggimento Alpini, il quale, con duri decisivi combattimenti di Nikitowka e Nikolajewka, sostenuti a poche ore di distanza, in condizioni assolutamente sfavorevoli, ha saputo imporsi al rispetto di un nemico agguerrito e prevalente di uomini e per mezzi e tenere sempre alto il buon nome della Patria e la tradizione della Bandiera.

PERDITE Ufficiali Sottufficiali ed Alpini Morti 11 63 Feriti e Congelati 15 399 Dispersi 5 497

IL COMANDATE DEL REGGIMENTO

Colonnello Giuseppe ADAMI

P.S. l'immagine non si riferisce alla battaglia di Nikolajewka ma agli scontri nei pressi dell'abitato di Scheljakino.


Nessun commento:

Posta un commento