mercoledì 4 agosto 2021

Seconda lettera di Hitler a Mussolini

Sempre a scopo divulgativo e storico riporto la seconda lettera scritta da Hitler a Mussolini a pochi giorni dall'inizio dell'Operazione Barbarossa.

LE PRIME IMPRESSIONI DELLA GUERRA CONTRO LA RUSSIA - Seconda lettera di Hitler a Mussolini.

Quartier Generale del Fuhrer, 30 giugno 1941.

Duce, consentitemi anzitutto di ringraziarVi per la Vostra ultima lettera. Mi allegro infinitamente che i nostri due punti di vista nelle grandi questioni concernenti il destino dei nostri popoli si identifichino così perfettamente. Credo che la settimana trascorsa, considerata sotto l'aspetto politico, abbia confermato in maniera clamorosa le nostre vedute. E' accaduto ciò che io stesso nel primo momento non osavo affatto sperare. L'Europa è stata strappata in gran parte ad un disinteresse veramente letargico. Molti Paesi si vedono obbligati a prendere ormai in questa nostra lotta contro il bolscevismo una posizione che sarà il principio di una più larga comprensione della nostra comune politica che in fondo è veramente europea.

La lotta, Duce. che ora si svolge da otto giorni, mi dà la possibilità di comunicarVi già ora, in poche linee, un quadro generale ed informarVi delle esperienze fatte. La più importante constatazione che io ed i miei generali abbiamo fatto è stata una cosa che veramente ci ha sorpresi nonostante tutte le previsioni. Duce, se questa lotta non fosse avvenuta ora, ma anche soltanto pochi mesi o un anno più tardi, noi avremmo - per quanto possa essere terribile questo pensiero - perduta la guerra.

L'Esercito russo stava approntando uno schieramento di forze con mezzi che andavano molto al di là di quanto noi sapevamo o anche solo ritenevamo possibile. Sono otto giorni che una brigata corazzata dopo l'altra viene attaccata, battuta o distrutta, e nonostante ciò non si è osservata alcuna diminuzione del loro numero e della loro aggressività. E' soltanto dal 27 giugno che noi abbiamo la sensazione che sopravvenga un alleggerimento, che l'avversario si abbatta lentamente e che appaiano localmente manifestazioni di dissolvimento. Come gli inglesi con il carro armato di fanteria Mark II, i russi han tirato fuori una sorpresa di cui noi purtroppo non avevamo alcuna idea. Un gigantesco carro armato del peso di circa 52 tonnellate, con una corazzatura di 75 mm., con un cannone da 7,6 cm. e tre mitragliatrici. Senza il nostro nuovo cannone da 5 cm., il cannone anti-aereo da 8,8 e le nuove granate anticarro della nostra artiglieria da campo noi saremmo impotenti di fronte a questi mezzi corazzati che attualmente sono i più forti.

Il "fanatismo" del soldato russo.

I russi avevano posto nella grande sacca di Bjalistock come in quella di Leopoli due enormi armate offensive. Numerose formazioni motorizzate e corazzate erano assegnate alle divisioni di fanteria, che a loro volta posseggono quasi tutte propri reparti corazzati. Entrambe queste armate sono state attaccate di fianco da noi dopo la rottura di dispositivi di difesa straordinariamente profondi che in certi luoghi sono di poco di inferiori alla linea Sigfrido. I combattimenti che ora hanno luogo qui da otto giorni appartengono ai più gravi che le truppe tedesche hanno dovuto sostenere sinora.

II russo combatte con un fanatismo veramente stolto; nei primi giorni non si avevano quasi prigionieri. Era una lotta di vita e di morte, nella quale molti ufficiali e Commissari russi si sono sottratti alla minaccia della prigionia con il suicidio. Le guarnigioni di fortificazioni ormai perdute si sono fatte saltare in aria da sole prima della resa. I contrattacchi russi non si sono effettuati per un qualsiasi elevato pensiero ma con la brutalità primitiva di un animale che si vede rinchiuso e si slancia con feroce rabbia contro le pareti della sua gabbia. Questo soldato, di per sè già molto duro, è stato inoltre follemente eccitato. I suoi Commissari gli raccontano che dopo l'imprigionamento egli sarà torturato e poi anche ucciso. Perciò egli lotta fino alle sue ultime possibilità e preferisce nel peggiore dei casi la propria morte alle torture annunziategli. Per la prima volta negli ultimi giorni di lotta, questo morale comincia ad oscillare, ed il numero dei prigionieri e dei disertori aumenta ormai di ora in ora.

Quasi tutti i contrattacchi russi si sono effettuati solamente con forze corazzate. Singole divisioni che spesso avevano già colpito cento e duecento mezzi corazzati in un solo giorno vengono il mattino seguente attaccate da nuovi mezzi corazzati. Credo, Duce, che incombeva sull'Europa un pericolo della cui misura purtroppo nessuno aveva una giusta idea.

L'arma aerea russa è cattiva. Tanto è fanatico il soldato russo quando combatte in terra, altrettanto è stato sempre maldestro come marinaio ed ora sembra lo sia anche come aviatore. Già nei primi sette giorni gli aviatori tedeschi hanno fatto vuoti spaventosi fra le forze aeree russe. Qui la supremazia non è soltanto chiara, ma addirittura assoluta. Ormai solo saltuariamente singoli apparecchi russi tentano di mostrarsi al fronte. In generale ogni volo del genere è anche l'ultimo.

Otto giorni di campagna.

La fanteria russa viene gettata nel combattimento in grandi masse, senza guardare al sacrificio. Mitragliatrici, lanciagranate, cannoni di fanteria e granate a mano causano loro perdite terribili. Nondimeno gli attacchi si rinnovano a brevissimi intervalli. II Comando russo è in genere cattivo. Una eccezione ha fatto, per lo meno nei primi giorni, l'Armata russa del Sud. Il Comando delle singole Divisioni o dei reggimenti è privo di qualsiasi attitudine militare. Il grado di cultura dei cosiddetti ufficiali non corrisponde in alcun modo alle esigenze che si richiedono nelle Nazioni europee. Tuttavia non è da nascondere che con l'andare degli anni anche in ciò vi sarebbe stato probabilmente un miglioramento. Senonché, data la brutalità di tale sistema di guerra, non è tanto determinante il valore del singolo quando la pericolosità dell'istrumento in se stesso. Tale pericolo sta nel numero stragrande di formazioni, nell'enorme sviluppo delle armi come pure nella completa indifferenza con cui il Comando sacrifica uomini e materiale.

Nel riferirVi, Duce, del tutto brevemente i risultati della lotta, prendo naturalmente in considerazione, per il momento, soltanto i successi visibili mentre per ora Ci resta ancora precluso l'esame della intima costituzione delle già battute formazioni russe. Ecco quanto risulta dopo otto giorni di campagna: A nord delle Paludi del Pripet - le quali dividono il teatro delle operazioni nella metà settentrionale del Baltico e della Russia Bianca ed in quella meridionale della Galizia e della Bessarabia - le Armate nemiche ammassate vicino alla frontiera sono state già completamente battute. Nella sacca formatasi dal rapido avanzare delle formazioni corazzate a cuneo nel settore mediano fra Bialystock e Minsk si trovano circondate due armate mentre forze celeri si sono già spinte oltre la Beresina.

Nel settore nord il nemico cerca, dopo aver sofferto gravi perdite fra la frontiera e la Dvina, di salvare i resti del proprio esercito settentrionale a mezzo di una ritirata verso nord-est. Dunaburg e Riga sono in mano delle forze corazzate tedesche. Nella Finlandia meridionale si trova il Feldmaresciallo Mannerheim - al quale sto inviando attraverso la Svezia anche una divisione tedesca - pronto fin dal 2 luglio all'assalto dalle due parti del Lago di Ladoga. Nella Finlandia mediana e settentrionale le forze finno-tedesche hanno il compito di tagliar fuori per un assalto verso est la città di Murmansk, che ha importanza come punto di riferimento per una eventuale azione di soccorso da parte inglese o americana.

Al sud delle Paludi del Pripet il gruppo corazzato dell'Armata del Sud avanza nella direzione generale di Shitomir mentre l'avversario da entrambe le parti di Leopoli cerca di sottrarsi, con una ritirata verso l'est, ad una minaccia di accerchiamento. La mira dei sovietici potrebbe essere di raggiungere la loro vecchia linea di fortificazioni e di stabilirvisi per la resistenza. Io progetto, quindi - per alleggerire l'urto frontale dall'ovest - di far attaccare nei primi giorni di luglio l'XI armata avanzatasi in Romania, unitamente alle forze romene che le sono assegnate sul Pruth a tergo della linea di fortificazione russa. Sul fronte dei Carpazi l'Ungheria si prepara ad avanzare con un corpo celere contro Kolomea e Stanislavow. I primi reparti hanno già attraversato la frontiera.

Le formazioni aeree nemiche hanno subito tali perdite che la padronanza dell'aria è completamente conquistata. L'Arma aerea tedesca può quindi essere sottratta in massa ed essere impiegata per l'appoggio dell'esercito. Io accetto la Vostra generosa offerta, Duce, di mandare un corpo italiano ed aerei da caccia italiani sul teatro bellico orientale. Che le nostre armate alleate marcino fianco a fianco proprio contro il nemico mondiale bolscevico mi sembra un simbolo della lotta di liberazione condotta da Voi, Duce, e da me.

Un invito al fronte.

Come apprendo circa le intese tra i nostri rispettivi servizi competenti, i trasporti dovranno effettuarsi sulla linea Brennero - Innsbruck - Salisburg - Linz - Vienna - Bratislava - Budapest e sboccare nell'Ungheria orientale. Bisognerebbe quindi comunicare con un anticipo di almeno tre giorni l'inizio dei movimenti di trasporto a causa dei necessari preparativi in Germania. Dove poi avrà luogo l'impiego - prevedibilmente nell'ambito dell'XI Armata tedesca - lo dirà lo sviluppo della situazione. Mi permetterò, Duce, di comunicarvi tempestivamente più precise proposte a tale scopo.

Di speciale importanza mi sembra quanto segue: le vie di comunicazione della Romania sono attualmente molto gravate dall'avanzata romena ed ungherese. Ad entrambi questi Stati ho fatto sapere che ciò nonostante debbono essere ulteriormente e regolarmente proseguite le forniture di oli minerali romeni di vitale importanza per le Potenze dell'Asse. I dirigenti dei servizi di trasporto hanno già tenuto calcolo di questo punto di vista nella comune preparazione dei trasporti delle truppe italiane. Anche durante la campagna orientale la lotto contro l'Inghilterra verrà proseguita con sufficiente impiego di forze. La Marina da guerra germanica non sarà quasi impegnata contro la Russia Sovietica nel Mar Baltico da noi sbarrato. Però l'assedio dell'Inghilterra deve essere soprattutto rinforzato, anche durante le operazioni orientali, un adeguato impiego dell'Arma aerea.

Ed ora, Duce, lasciatemi esprimere alla fine ancora il pensiero. Ho riflettuto se non sarebbe forse psicologicamente giusto che noi due proprio nel corso di questa lotta ci potessimo incontrare in qualche luogo al fronte orientale. Il luogo più appropriato sarebbe naturalmente il mio stesso Quartiere oppure un'altra delle località all'uopo previste poiché si trovano colà le condizioni necessarie per gli impianti dai quali io - almeno per un periodo di tempo piuttosto lungo - non potrei allontanarmi che con molta difficoltà. Nei riguardi del sistema delle comunicazioni e delle notizie io sono purtroppo uno schiavo della tecnica. Ma io credo che se ciò potrà una volta realizzarsi - anche prescindendo del tutto dallo scambio personale di idee - gli effetti psicologici per entrambi i nostri popoli sarebbero certamente utili.

Credo inoltre che ciò sarebbe adeguatamente apprezzato anche dal resto del mondo. Chiudo questa lunga lettera, Duce, salutandoVi con vecchia amicizia e nel più cordiale.

Adolf Hitler

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