martedì 6 febbraio 2018

Ma cos'è la Russia per me?

Ma cos'è la Russia per me? Questa fotografia sintetizza tutto quanto. La Russia è il silenzio, è camminare nelle neve senza spazio e senza tempo, è cercare di tornare indietro nel tempo ed immaginarsi di vedere alla propria sinistra una lunga colonna di alpini o di fanti in marcia, lontani e sfocati ma presenti. A freddo e dopo aver rielaborato mentalmente tutto quanto, credo che abbiamo vissuto qualche cosa di indescrivibile che ci rimarrà addosso per sempre; rivedendo le fotografie mi rendo conto che abbiamo avuto la fortuna ed il privilegio di ripercorrere quelle lande lontane e chissà quante persone avrebbero voluto, anche solo per un istante, essere al nostro posto. Oggi penso ai miei passi nella neve; ricordo il rumore dello scarpone quando affonda nella neve, quel rumore tanto odiato dai reduci. A me al contrario oggi manca; quando sei lì e cammini, non hai tutta la percezione di ciò che stai facendo. L'avrai a casa ricordando tutto quanto. Ecco spiegato il motivo, almeno per me, della necessità di essere "solo" in quei momenti, di fermarmi lontano da tutti e guardami intorno per cercare d'imprimermi nella testa emozioni e sensazioni che, a casa poi, riesploderanno. La fotografia o il video non riescono a trasmettermi tutto quanto, al contrario delle immagini che ho cercato di fissare nella testa in quei giorni, e che poco alla volta tornano fuori. Per altri, vedendo le nostre fotografie, potrà sembrare solo un trekking nella neve in Russia, ma per me non è così... ogni passo potrebbe essere un passo su una tomba di un caduto. So che ci vuole una certa predisposizione per vivere questa esperienza in questo modo, ma per me è sempre stato così. E allora ti rendi conto che il silenzio è d'obbligo, per rispetto e per non disturbare, esattamente come si fa all'interno di un cimitero. "Sono ancora una volta tornato qui a trovarvi, a riportare qualcosa di voi in Italia da chi vi aspetta da anni... ma lo faccio in silenzio e con il massimo rispetto". Ecco come vado io in Russia. A volte mi sento in quei luoghi come un animale ferito, e l'animale ferito non si vuole far vedere dagli altri, si isola e mostra i denti per difendersi. Penso che i miei compagni di viaggio a volte mi abbiano visto così. Ma io la Russia l'ho addosso fin da ragazzino e così la vivo ogni volta. E tornerò in Russia ancora perchè non posso fare a meno di percorrere quelle strade. Forse qualcuno potrà capire...

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