martedì 13 febbraio 2018

Grazie Irene!

Ricevo e pubblico in modo che anche i miei compagni di viaggio si possano sentire emozionati e felici quanto me...

Ciao... Vi scrivo perché vi devo un grande ringraziamento. Inconsapevolmente avete innescato il meccanismo che ha portato un epilogo meraviglioso, per me e per la mia famiglia. Seguivo la vostra impresa qui su Facebook, affascinata da quel fiume Don che da sempre sogno di vedere coi miei occhi. Da quei luoghi in cui, tantissimi anni fa, ha perso la vita uno zio che non ho mai conosciuto, ma che ho sempre scrutato affettuosamente e con tanta curiosità tra le foto d’epoca. Un ragazzo di vent’anni, che nulla ancora sapeva della vita (figuriamoci della morte!). Attilio è rimasto là, “disperso” hanno raccontato alla famiglia che non si è mai data pace. Conoscete bene quanto dolore ha causato quella guerra… i racconti di quel dolore sono ancora abbastanza sentiti tra i miei famigliari. E’ successo tutto così, sulla vostra pagina. Tra le foto e le testimonianze. Tra un commento e l’altro, tra i consigli e le dritte di chi vi seguiva… e poi la speranza che si accende per quelle targhette! Ho cominciato a raccogliere informazioni, leggere libri, a rovistare nei siti. “Disperso” non mi bastava più, volevo conoscere nel dettaglio cosa gli era successo. E’ stata una catena rapidissima di cose, incroci di date e luoghi. Ed infine, il 2 febbraio scorso abbiamo “riabbracciato” Attilio al Sacrario di Cargnacco… dopo ben 75 anni è “arrivato a baita” e abbiamo ottenuto un po’ di verità, conosciuto la sua storia. La storia di Attilio è la storia di tutti i caduti dell’Armir, ed è un sacrilegio dimenticare il loro immane sacrificio. Grazie di cuore: per il vostro impegno nel vivere l’esperienza, diffondere, raccontare e condividere, affinché non si dimentichi; per la passione che trasmettete. Per la curiosità che avete innescato nella mia testa, e che ci ha permesso di arrivare a lui, dopo tanto tempo. E perché grazie a voi, il viaggio in Russia che da sempre desidero, non pare più così lontano... ma realizzabile quanto prima (speriamo presto… non so da dove cominciare… si accettano consigli!). Grazie Irene!

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