domenica 9 marzo 2025

Podcast sull'Operazione Barbarossa

L'Operazione Barbarossa raccontata dal Dottor Riccardo Maffei.



I servizi logistici, parte 6

PREMESSA.

I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!

IL SERVIZIO SANITARIO - SECONDA PARTE.

Dopo il superamento del Dnieper ed il consolidamento del possesso della zona ad ovest di quel fiume, fu possibile organizzare fin dal mese di ottobre, in Dniepropetrovsk, il primo nucleo dell'organizzazione ospedaliera di secondo sgombero, in previsione anche del collegamento ferroviario di quella base con la rete europea, chi si andava estendendo verso su est di pari passo con l'avanzata germanica. Qui furono impiegati gli Ospedali da Campo 820 e 830, successivamente integrati dall'Ospedale di Riserva 1.

Tutti gli altri ospedali da campo poterono ancora essere tenuti ripiegati per seguire lo spostamento delle grandi unità verso oriente. Nei combattimenti sostenuti dalle divisioni del CSIR per il possesso della zona mineraria e industriale del Donez si ebbero molti feriti e, a causa dell'impraticabilità delle piste, venne disposto il loro sgombero con mezzi aerei.Per agevolare quelle operazioni fu impiantato a Jusovka (Stalino) l'Ospedale da Campo 159.

La sistemazione invernale delle unità e la stasi operativa della stagione fredda nella zona Stalino-Gorlovka-Rykovo (Ordzonikidse)-Ivanovskij-Rasinopnoj, consentirono un migliore adeguamento del servizio alle necessità in atto ed a quelle prevedibili. Furono infatti realizzati: - una zona di sgombero nei settori delle singole divisioni, costituita dalle Sezioni di Sanità, dagli Ospedali da Campo e dai Nuclei Chirurgici Divisionali, per la raccolta ed il primo ricovero di tutti i militari di ogni divisione; - una base ospedaliera avanzata nella zona di Jasinovatoje-Avdeievka-Stalino, con sette Ospedali da Campo, aventi una capienza globale di 1300 letti sistemati in locali adatti, provvisti di mezzi idonei e di personale tecnico esperto per le varie specialità mediche e chirurgiche.

Nel mese di maggio 1942 l'entrata in funzione in quella zona dell'Ospedale di Riserva 2, con una capienza superiore ai 500 letti, accrebbe ancora le possibilità di ricovero e costituì una prima premessa per la prossima campagna operativa: - una base ospedaliera arretrata a Dniepropetrovsk, costituita dall'Ospedale di Riserva 1, portato alla capienza di 1000 posti-letto, integrato dagli Ospedali da Campo 820, 838 e 877, per una ulteriore capienza complessiva di altri 500 posti-letto.

Le cure per tutte le specialità mediche e chirurgiche furono assicurate con mezzi e personale specializzato. […] Dalla fine della stagione autunnale 1941 alla ripresa del movimento all'inizio dell'estate 1942, fu in atto a Stalino una frazione avanzata del Magazzino di Sanità, mentre tutte le residue aliquote di materiale sanitario erano state portate in avanti fino a Dniepropetrovsk.

[…] Raggiunta la linea del Donez, dopo che la 3ª Divisione Celere fu passata ad oriente di esso per operare nella grande ansia del Don alle dipendenze della 6ª Armata germanica, il XXXV ed il II Corpo d'Armata marciarono verso est senza sostenere combattimenti, per assumere schieramento sul Don. In relazione a questa nuova situazione, il servizio sanitario ed armata fu organizzato con la costituzione di due zone ospedaliere avanzate a tergo delle grandi unità schierate: una a nord, a Kantemirovka (Ospedale da Campo 32, raggiunto, poi, dall'Ospedale da Campo 25) e Rossosc (Ospedale da Campo 163); un'altra a sud, a Millerovo (Ospedale da Campo 64 sostituito, presso il XXXV Corpo d’Armata “CSIR”, dall'Ospedale da Campo 566 e, successivamente, dagli Ospedali da Campo 837 e 567), e a Katciarj (Ospedale da Campo 120).

Contemporaneamente in Voroscilovgrad veniva costituito il centro chirurgico d'armata, che disponeva dell'opera di tre professori titolari di cliniche chirurgiche universitarie, con i rispettivi aiuti ed assistenti, ed aveva come mezzi d'azione l'Ospedale di Riserva 4 (da poco giunto dall'Italia) e gli Ospedali da Campo 512 e 514, specializzati in cure chirurgiche insediati in locali adatti. […] Lo schieramento del Corpo d'Armata Alpino sul Don, comprato con lo spostamento della Divisione “Tridentina” alla metà di ottobre, determinò la costituzione del Centro Ospedaliero di Rossosc.

“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 43-53”.

venerdì 28 febbraio 2025

Le temperature dello CSIR

Tratto dal "I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943)" a cura dello Stato Maggiore dell'Esercito: "La profilassi contro gli incidenti da freddo ebbe grande rilievo in relazione alle caratteristiche ambientali dello speciale teatro di guerra ed al particolarmente rigido decorso della stagione invernale 1941-1942, la più lunga registrata da 140 anni con temperature bassissime. […] I casi accertati dal Servizio Sanitario furono in totale 3614 (dei quali 1635 ricuperati) con una percentuale complessiva di circa il 7%. […] Le predisposizioni attuate in vista del secondo inverno, l'inizio alquanto tardivo di esso, una maggiore conoscenza dell'ambiente avrebbero consentito di ottenere nella seconda stagione invernale risultati analoghi a quelli della prima. La lunga battaglia difensiva dell'inverno 1942-1943, la fase di ripiegamento svolto in condizioni di massimo disagio provocarono, invece, perdite assai elevate sulle quali non è possibile fornire dati numerici, perché quelli esistenti non distinguono le cause delle perdite, riunendo in una sola voce feriti e congelati i perché la distruzione di intere unità e la perdita di documenti a causa delle vicende del combattimento, non consentono il riferimento di dati attendibili".

mercoledì 26 febbraio 2025

I servizi logistici, parte 5

PREMESSA.

I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!

IL SERVIZIO SANITARIO - PRIMA PARTE.

“Compiti principali: attuare le norme d'igiene e di profilassi atte a preservare le forze operanti da ogni specie di malattia e ad impedire il diffondersi di epidemie; assicurare la raccolta, lo sgombero, la cura ed il ricupero dei malati e dei feriti; provvedere al riconoscimento dei morti, alla sorveglianza delle tumulazioni ed al risanamento del campo di battaglia; provvedere al rifornimento e al ricupero del materiale sanitario. Il Servizio Sanitario del Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR) venne disimpegnato nel periodo luglio 1941-luglio 1942 da una Direzione di Sanità di Corpo d'Armata, un Ufficio Sanità dell’Intendenza Speciale CSIR, tre Uffici Sanità divisionali, quattro Sezioni di Sanità, trenta Ospedali da Campo, due Ospedali di Riserva, un Convalescenziario, tre Nuclei Chirurgici, due Ambulanze Radiologiche, una Ambulanza Odontoiatrica, una Sezione Disinfezione, due Sezioni Bonifica Gassati, un Laboratorio Chimico-Batteriologico-Tossicologico, un Magazzino Speciale Sanità, Chimica e Veterinaria.

Nel periodo luglio 1942-maggio 1943 (vale a dire sino al rientro in patria dell'ultima tradotta con le unità italiane che avevano lasciato il fronte orientale), accresciuta la forza del Corpo di Spedizione da un Corpo d'Armata con tre divisioni ad un'Armata, l'8ª, con dieci divisioni, gli organi sanitari funzionanti divennero: una Direzione di Sanità di Intendenza d'Armata, tre Divisioni di Sanità di Corpo d'Armata, dieci Uffici di Sanità Divisionali, diciannove Sezioni di Sanità, ottantasei Ospedali da Campo, sei Ospedali di Riserva, due Convalescenziari, sei Nuclei Chirurgici, quattro Ambulanze Radiologiche, tre Ambulanze Odontoiatriche, cinque Sezioni Disinfezione, due Sezioni Bonifica Gassati, un Laboratorio Chimico-Batteriologico-Tossicologico, un Magazzino di Sanità-Chimica-Veterinaria di Armata, venti Treni Ospedale (dodici dell'Esercito, sei della Croce Rossa Italiana, due del Sovrano Militare Ordine di Malta). […]

La disponibilità di posti-letto organicamente prevista per gli ospedali da campo era di 50 ciascuno, ma con l'opportuno impiego delle risorse locali (d'altra parte previsto dalle norme di funzionamento del Servizio di Sanità) la disponibilità in letti di ognuno di questi ospedali poté essere accresciuta fino ad una media di 150-200 posti. […] gli ospedali di riserva ed i convalescenziari disponevano di 1000 posti-letto ciascuno, ma anche questi, trovatisi nella necessità, riuscirono a ricoverare in più elevato numero di infermi. […]

Alle prime esigenze di ricovero ospedaliero per gli appartenenti alle unità del CSIR, in transito per le stazioni di scarico in Ungheria nel mese di luglio 1941, fu provvisto con l'impianto dell'Ospedale da Campo 873, in Marmaros Sziget. Successivamente, nel mese di agosto, spostatosi in Moldavia rumena il movimento delle grandi unità, per non privarle degli ospedali da campo loro assegnati organicamente, l'Intendenza dispose l’impianto a Gura Hormolui dell'Ospedale da Campo 837 (per le Divisioni “Torino” e “3ª Celere”), dell'Ospedale da Campo 829 a Suceava (per la Divisione “Pasubio”), dell'Ospedale da Campo 828 a Botosani (per il Comando del CSIR e per l'unità da esso direttamente dipendenti).

Compiuta la radunata, In Romania (Guta Hormolui, Falticeni e Suceava, per le divisioni; Botosani, per unità e servizi di C.A.) e per alcune tappe verso est, le divisioni conservarono ripiegate le loro unità sanitarie, potendo sgomberare gli abbisognevoli di cure dapprima sugli ospedali già citati, successivamente a Belzy sull’Ospedale da Campo 827 ed a Jampol sull’Ospedale da Campo 874. Per gli spostamenti successivi furono impiantati ad Oligopol l'Ospedale da Campo 828 (sostituito a Botosani dall'Ospedale da Campo 831) ed a Pervomajsk, sul Bug, gli Ospedali da Campo 235 e 164.

“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 43-53”.

martedì 25 febbraio 2025

Le fotografie di Mario Bagnasco, 53

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Il fango non manca".

Le fotografie di Mario Bagnasco, 52

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

giovedì 6 febbraio 2025

Serata a San Pellegrino Terme (BG), l'articolo

Articolo dell'Eco di Bergamo sulla prossima serata che ricordo verrà trasmessa con una diretta Facebook da questa pagina per tutte le persone che avranno piacere a seguirci.

Sabato 8 febbraio 2025 alle ore 21.00 sarò a San Pellegrino Terme (BG), ospite del Gruppo Alpini di San Pellegrino Terme, Sezione di Bergamo e del comune di San Pellegrino Terme, per un'altra serata dedicata alla Campagna di Russia. L'evento si terrà presso il Cinema Teatro dell'Oratorio in Piazza San Francesco d'Assisi 18; ingresso libero.

martedì 4 febbraio 2025

Il compleanno di Giuseppe Bassi

Ieri il reduce Giuseppe Bassi, uno dei pochissimi ancora in vita, ha compiuto ben 106 anni! Un carissimo augurio da parte di tutti a questo uomo, testimonianza vivente della Campagna di Russia.

Libri: "ALI SULLA STEPPA"

Arrivato da pochissimo il libro "Ali sulla steppa. La regia aeronautica nella campagna di Russia" di Nicola Malizia.

Oltre al CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) e successivamente all’ARMIR (Armata Italiana in Russia), sul fronte russo fù anche inviato un reparto aereo che avrebbe dovuto supportare le operazioni delle truppe italiane. Era il luglio 1941 quando gli alti vertici della Regia Aeronautica a Roma decisero che il 22° gruppo Autonomo CT sarebbe stato inviato in Unione Sovietica. In quel momento il reparto si trovò ad avere in dotazione 51 caccia macchi MC 200, 4 Caproni Ca 133 e 2 SM 81 da trasporto. Gli aerei erano suddivisi in 4 squadriglie: la 371a, la 359a, la 362a e la 369a.

Articolo sul GIS Russia

Condivido il bel articolo scritto dall'amico Stefano Olivieri sul nostro GIS RUSSIA, un impegno che condividiamo insieme da un paio di anni e che terrà occupati per almeno altrettanto tempo.

Ricordo che la piattaforma è gratuita e di libero accesso per tutti al link https://www.google.com/maps/d/edit?mid=1YWzNI90cXzpHzNKnuW3zpZai5rJHcpY&usp=sharing