sabato 17 dicembre 2022

Intervista a Bonsi Guido

Intervista all'Alpino Bonsi Guido, classe 1920.

A seguito della serata organizzata al Teatro Sterna di Quarona, il Presidente Gianni Mora, il gentilissimo Valter Stragiotti e tutto il Consiglio Sezionale, in occasione del 100° anniversario della Sezione Valsesiana hanno aderito alla mia richiesta di diffondere il contenuto del dvd "Ciau Pais", 34 storie di Alpini che sono tornati; obiettivo come sempre quello di fare tesoro e memoria dei nostri soldati e raccontare alle nuove generazioni la loro storia ed il loro sacrificio. Dal bel dvd prodotto dalla Sezione Valsesiana sono state estratte le singole interviste. Un grosso grazie a tutta la sezione per il permesso accordatomi.

Cronaca di una sconfitta annunciata, 13.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

13 DICEMBRE.

FRONTE DEL II CORPO D'ARMATA.

Divisione Cosseria.

Durante le ore della notte il 547° fucilieri sovietico attaccava a Novo Kalitva il II/89°, che doveva essere sostenuto dal III/89°, determinando il totale impiego dei rincalzi e del secondo scaglione. Interveniva anche l'artiglieria della contigua Divisione alpina Cuneense. Altro contemporaneo attacco era svolto dal 555° fucilieri contro la parte orientale dell'abitato di Samodurovka, difeso dal I/90°, contenuto dalle forze in sito. La puntata notturna di una grossa pattuglia del 1180° fucilieri (350a Divisione), diretta contro la parte occidentale di Deresovka, aveva tenuto in allarme anche il 318° tedesco.

Alle 10,30 la ripresa dell'attacco contro q. 192 provocava l'impiego del battaglione di secondo scaglione, dislocato ad Orobinski. L'aviazione interveniva sulle posizioni nemiche, dove si ammassavano i reparti sovietici destinati a proseguire l'attacco su q. 192. Il Comando d'Armata, per alimentare la resistenza, concedeva l'impiego di un battaglione (III/537°) della 385a Divisione tedesca, già dislocato a Zapkovo. Fin dal mattino il Comandante del II Corpo prospettava al Comandante dell'Armata la situazione di logoramento delle riserve ed il loro probabile rapido esaurimento. Richiedeva, perciò, la totale disponibilità della 385a Divisione, che avrebbe dato risultati migliori dell'iniziato impiego per aliquote.

Verso le ore 12 l'abitato di Samodurovka (settore II/90°) era praticamente caduto, pur se qualche centro di fuoco continuava ancora a resistere. All'imbrunire (ore 16,20): presso Novo Kalitva il nemico continuava ad esercitare forte pressione, mentre si lottava accanitamente intorno ai centri attaccati e nelle balke; presso Koschiarni era stata respinta un'intensa attività di pattuglie; a Samodurovka un contrattacco aveva raggiunto la sponda destra del Don; da q. 192 i russi erano stati respinti fin oltre il fiume ed era in corso il rastrellamento della zona. Il gruppo tattico Leonessa I stava spostandosi ad Orobinski, mentre il III/90° stava sostituendo in linea il II, duramente provato e ridotto a pochi uomini, ma un nuovo contrattacco aveva costretto i due reparti a restare in posto frammisti. A Deresovka il 318° aveva respinto un attacco contro la parte occidentale del paese.

Alla fine della giornata a Novo Kalitva era entrato in azione il 537° granatieri tedesco che era passato alle dipendenze del II Corpo ed aveva conglobato le forze italiane (II e III/89°) già operanti nel settore. Il contrattacco aveva determinato la riconquista di un caposaldo perduto e lo sbloccamento di altri tre, che tuttora resistevano validamente. Intorno ad uno di essi erano stati contati 150 morti sovietici ed erano state rastrellate molte armi e munizioni, segni evidenti dell'asprezza della lotta. All'azione dei tedeschi avevano efficacemente concorso tutte le artiglierie della Divisione. La prova fornita dai battaglioni dell'89° fanteria, in trentasei ore ininterrotte di lotta contro forze costantemente rinnovate, era stata esemplare. Nel corso della giornata, il nemico aveva impiegato contro la Cosseria da sei a sette battaglioni.

Divisione Ravenna.

Durante la notte sul 13 il nemico si era limitato ad ammassare forze di fronte alle posizioni del 38° fanteria ad ovest di Krasno Orckovo. Alle prime luci del giorno erano stati bombardati dall'aeronautica la dorsale di q. 220 e l'abitato di Ossetrovka, entrambi nell'ansa di Verhnij Mamon. L'aeronautica sovietica aveva risposto stabilendo in quello spazio aereo una crociera permanente della caccia. Nell'intento di ristabilire la situazione a Krasno Orckovo, dove alla fine della mattina era in corso un nuovo attacco, il Comandante della Ravenna otteneva in temporaneo rinforzo il gruppo tattico Valle Scrivia II.

Sul lato orientale dell'ansa (37° fanteria) l'attività combattiva nemica segnava una temporanea pausa, ma era intensissima quella lavorativa, specialmente nella zona boscosa della piccola ansa di Svinjuka e sulle pendici nord e nord-ovest di q. 218. A quei lavori partecipavano anche donne, presenti ovunque, perfino nei tratti battuti dal fuoco. L'azione di contrattacco in zona di Krasno Orekovo aveva portato alla rioccupazione dei due caposaldi perduti ed all'isolamento di reparti nemici rinchiusi nelle balke per effetto dell'occupazione degli sbocchi di esse sul greto del Don. Alla fine della giornata il Comando d'Armata disponeva che il gruppo Haempel della 27a Divisione corazzata (16 semoventi da 75 mm, un battaglione di fanteria e due compagnie pesanti controcarro, 600 uomini in totale) portasse avanti nella notte il proprio schieramento da Perescepni a Gadjucce, per respingere eventuali azioni di mezzi corazzati sovietici.

FRONTE DEL XXXV CORPO D'ARMATA - CSIR.

Divisione Pasubio.

All'alba si presentava un gruppo d'intervento della 298a Divisione tedesca (526° granatieri ed un gruppo d'artiglieria) qualificandosi esecutore di ordini del Comando del Gruppo di Armate «B» per la rioccupazione di Ogalev. Ma il paese era già stato virtualmente rioccupato dal gruppo Tagliamento, poi sostituito dal XV battaglione guastatori, che teneva le posizioni dominanti, in quanto l'abitato era ridotto in macerie. Il Comandante della Divisione tratteneva un solo battaglione di fanteria con artiglierie. Il nemico, che aveva svolto durante le ore diurne soltanto attività lavorativa, all'imbrunire tentava tre contemporanei colpi di mano, subito stroncati dal fuoco della difesa.

mercoledì 14 dicembre 2022

Cronaca di una sconfitta annunciata, 12.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

12 DICEMBRE.

Il Comando del Gruppo di Armate «B», probabilmente ancora non convinto che l'attacco principale sovietico fosse in corso nel settore del II Corpo d'Armata italiano, disponeva l'affluenza della 387a Divisione di fanteria tedesca più a nord del settore nel quale si svolgevano le operazioni, vale a dire nel triangolo Podgornoe - Saguny - Gonciarovka, a cavallo del limite di settore tra il Corpo d'Armata Alpino e la 2a Armata ungherese.

FRONTE DEL II CORPO D'ARMATA.

Divisione Cosseria.

Alle ore 6,15 il fronte della Divisione tra Novo Kalitva e Koschiarni (II/89°) era attaccato da due battaglioni della 127a Divisione, in direzione della q. 197. Altri due battaglioni della stessa Divisione (555° fucilieri) attaccavano tra Samodurovka e Deresovka (II/90°), in direzione della q. 192. Respinti dai rincalzi, persistevano nell'azione. Contro il settore affidato al 318° granatieri tedesco veniva sviluppata attività di pattuglioni della forza di una compagnia. Entro la sera la situazione era stata ristabilita, mentre aveva inizio il trasferimento ferroviario dei reparti della 385a Divisione, con arrivo a Mitrofanovka e dislocazione ad est di quel paese. La 27a Divisione corazzata stava predisponendosi ad avanzare il proprio schieramento.

Divisione Ravenna.

La lotta per il possesso dei caposaldi di Krasno Orekovo e di q. 218, durata tutta la notte, proseguiva intensa nelle ore del mattino. Alle 7,30 intervenivano anche aerei sovietici con azioni di mitragliamento a terra. Le riserve si assottigliavano. I rincalzi dei battaglioni di primo scaglione erano esauriti e venivano sostituiti da reparti tratti dai battaglioni di secondo scaglione, ai quali sarebbero subentrate le riserve di Corpo d'Armata, ma nulla era disponibile per la ricostituzione di queste ultime.

Nelle ore pomeridiane, riconquistato dal 38° fanteria un caposaldo presso Krasno Orekovo, respinti elementi nemici dal 37° nella piana di Svinjuka, una nuova azione nemica nella prima località era contenuta dal V battaglione cc.nn. L'azione dell'avversario era subito integrata e rafforzata dalla esecuzione di opere di consolidamento e dal piazzamento di numerose armi. Nuove forze sovietiche giungevano autotrasportate a Verhnij Mamon e perfino nei pressi del Don a Krasno Orekovo. Le perdite della giornata erano state 502: 80 morti (5 ufficiali), 283 feriti (14 ufficiali), 139 dispersi (5 ufficiali).

FRONTE DEL X XXV CORPO D'ARMATA - CSIR.

Divisione Pasubio.

La pressione nemica nell'ansa del «berretto frigio» era incessante, mantenuta con azioni di pattuglie e di fuoco, su tutto il fronte del 79°. Per l'intera giornata duravano gli attacchi sovietici ed i contrattacchi italiani, questi eseguiti dal gruppo Tagliamento, dal VI battaglione cc.nn. e da due compagnie di formazione. Il paese di Ogalev era ormai distrutto. Nella giornata giungevano in rinforzo il gruppo d'intervento della 3a Divisione Celere (LXVII battaglione corazzato con 31 carri L/6, XIII gruppo di squadroni con 19 semoventi da 47/32, XLVII battaglione motociclisti) e l'intero XV battaglione guastatori, che si riuniva alla sua 3a compagnia già sul posto.

Cronaca di una sconfitta annunciata, 11.12.42

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

11 DICEMBRE.

FRONTE DEL II CORPO D'ARMATA.

Divisione Ravenna.

Alle prime luci del mattino, in una balka scendente al Don presso Krasno Orekovo (lato occidentale dell'ansa di Verhnij Mamon), veniva notato un rilevante movimento di forze nemiche, indicante la preparazione di un attacco. Alle 6,40 l'aviazione sovietica interveniva contro i caposaldi del 38° fanteria dislocati in quella zona, che venivano subito attaccati, su di un fronte di circa due chilometri, da due battaglioni del 604° fucilieri (195a Divisione). Altro contemporaneo attacco era condotto da un battaglione del 128° fucilieri (44a Divisione Guardie) contro la q. 218 (lato orientale dell'ansa), mentre un battaglione del 412° fucilieri (1a Divisione) passava il Don in corrispondenza della piana di Svinjuka.

Alle ore 8,30, su richiesta del Comando del II Corpo, una formazione di otto aerei tedeschi mitragliava e bombardava gli attaccanti, ripetendo l'azione alle 10,30. Non appena si era delineato l'attacco sul fronte della Ravenna, fatto un prudente calcolo delle forze che si presumeva il nemico potesse impiegare nello sviluppo dell'azione, il Comandante del II Corpo d'Armata aveva valutato la pesantezza del compito da assolvere. Egli proponeva, perciò, al Comando dell'Armata che dal fronte del Corpo d'Armata Alpino fosse effettuata una puntata di alleggerimento, avente come base di partenza la zona tra Staro Kalitva e Novo Kalitva, per tendere al rovescio di Gorohovka. L'artiglieria della Cosseria, schierata fronte a nord, avrebbe potuto prestare efficace concorso.

Il Comandante dell'Armata, pure valutando la proposta atta a conferire carattere di manovra alla difesa, non l'accoglieva in considerazione anche della consistenza delle forze nemiche contrapposte (dotate di riserve pronte ad ostacolare ogni iniziativa avversaria), dell'indisponibilità di reparti italiani e dell'insufficienza di tempo per organizzare l'operazione. Nelle ore pomeridiane il nemico tentava l'aggiramento del paese di Krasno Orekovo e continuava ad attaccare il caposaldo di q. 218,0, mantenendo la minaccia sulla piana di Svinjuka.

La riserva divisionale di due battaglioni, non completi, era stata interamente impiegata. Il Comandante del Corpo d' Armata assegnava alla Ravenna, in temporaneo rinforzo, i due gruppi tattici Valle Scrivia, perché fossero impiegati il I in zona di Krasno Orekovo, il II in zona di q. 217,6 ed il Leonessa II su Svinjuka, raccomandandone il pronto ricupero dopo l'azione. Il Comando d'Armata non poteva accedere alla richiesta di spostamento in avanti della 27a Divisione corazzata, mentre accoglieva quella di spostare ad est elementi della 385a Divisione nelle retrovie della Cosseria, per sostituirvi il gruppo Leonessa II.

Le perdite della Divisione erano state di 30 morti (6 ufficiali), 175 feriti (11 ufficiali), 126 dispersi (4 ufficiali). I dispersi erano da considerare per la maggior parte caduti. Le perdite del nemico erano state ingenti. Prigionieri russi catturati dalla contigua 298a Divisione tedesca avevano rivelato che alcune compagnie della 1a Divisione erano ridotte ad una decina d'uomini. La Divisione Cosseria non era stata direttamente attaccata, ma le sue artiglierie ed i mortai avevano prestato il loro concorso alle azioni della Ravenna.

FRONTE DEL XXX V CORPO D'ARMATA - CSIR.

Divisione Pasubio.

Gli attacchi della 38a Divisione Guardie venivano ripresi con due battaglioni presso Ogalev, contro il 1/79°, subito estesi a tutto il fronte dell'ansa, tenuto dallo stesso reggimento. L'impiego del gruppo cc.nn. Tagliamento e del XXX battaglione del gruppo Montebello determinava entro la giornata il ristabilimento della situazione. La Divisione aveva ricevuto in rinforzo 10 cannoni controcarro tedeschi da 75 mm, I pezzo controaereo da 88 mm e 2 pezzi da 20 mm pure tedeschi.

martedì 6 dicembre 2022

Il viaggio del 2013, vista da Quota Pisello

Trekking 2013 lungo il percorso della ritirata del Corpo d'Armata Alpino in Russia nel gennaio 1943, dal Don a Nikolajewka; vista da Quota Pisello.

Il viaggio del 2013, sul Don a Nowa Kalitwa

Trekking 2013 lungo il percorso della ritirata del Corpo d'Armata Alpino in Russia nel gennaio 1943, dal Don a Nikolajewka; sul Don a Nowa Kalitwa.

lunedì 28 novembre 2022

Le cartine della Battaglia di Natale

Le cartine della Battaglia di Natale combattuta nel primo inverno del 1941-42 dai reparti dello CSIR.



Il viaggio del 2013, la Kalitwa

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... nei pressi della Kalitwa, esattamente nel punto nel quale il fiume entra nel grande fiume ghiacciato.





Le fotografie di Mario Bagnasco, 27

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Isba".