martedì 13 febbraio 2018

Cari amici miei

A distanza di qualche settimana dal nostro trekking, voglio dedicare questo post ai miei compagni di viaggio... vi dico che oggi mi manca tutto (o quasi) di quei giorni e darei chissà cosa per passare ancora una sera insieme in un'isba o per camminare in silenzio come abbiamo fatto tante volte nella neve. Questa esperienza, forse non subito e non per tutti in egual misura, riemergerà nei prossimi anni e la rimpiangeremo; sono convinto che in qualsiasi momento della nostra vita ci rivedremo, ricorderemo quanto di buono ci ha unito in quei giorni. Nulla a che vedere con il cameratismo che ha portato a casa da quell'esperienza molti dei nostri soldati, un cameratismo che nasce dall'affrontare insieme difficoltà per noi inimmaginabili, ma comunque una piccola parte di esso ha caratterizzato la nostra esperienza. Raccontate a chi potete cosa abbiamo visto e provato, perché mai si spenga l'interesse e il rispetto per quei ragazzi.










martedì 6 febbraio 2018

Grazie Stefano!

Grazie a Stefano Lupi per la fotografia che a mio avviso è molto "Russia".

Ma cos'è la Russia per me?

Ma cos'è la Russia per me? Questa fotografia sintetizza tutto quanto. La Russia è il silenzio, è camminare nelle neve senza spazio e senza tempo, è cercare di tornare indietro nel tempo ed immaginarsi di vedere alla propria sinistra una lunga colonna di alpini o di fanti in marcia, lontani e sfocati ma presenti. A freddo e dopo aver rielaborato mentalmente tutto quanto, credo che abbiamo vissuto qualche cosa di indescrivibile che ci rimarrà addosso per sempre; rivedendo le fotografie mi rendo conto che abbiamo avuto la fortuna ed il privilegio di ripercorrere quelle lande lontane e chissà quante persone avrebbero voluto, anche solo per un istante, essere al nostro posto. Oggi penso ai miei passi nella neve; ricordo il rumore dello scarpone quando affonda nella neve, quel rumore tanto odiato dai reduci. A me al contrario oggi manca; quando sei lì e cammini, non hai tutta la percezione di ciò che stai facendo. L'avrai a casa ricordando tutto quanto. Ecco spiegato il motivo, almeno per me, della necessità di essere "solo" in quei momenti, di fermarmi lontano da tutti e guardami intorno per cercare d'imprimermi nella testa emozioni e sensazioni che, a casa poi, riesploderanno. La fotografia o il video non riescono a trasmettermi tutto quanto, al contrario delle immagini che ho cercato di fissare nella testa in quei giorni, e che poco alla volta tornano fuori. Per altri, vedendo le nostre fotografie, potrà sembrare solo un trekking nella neve in Russia, ma per me non è così... ogni passo potrebbe essere un passo su una tomba di un caduto. So che ci vuole una certa predisposizione per vivere questa esperienza in questo modo, ma per me è sempre stato così. E allora ti rendi conto che il silenzio è d'obbligo, per rispetto e per non disturbare, esattamente come si fa all'interno di un cimitero. "Sono ancora una volta tornato qui a trovarvi, a riportare qualcosa di voi in Italia da chi vi aspetta da anni... ma lo faccio in silenzio e con il massimo rispetto". Ecco come vado io in Russia. A volte mi sento in quei luoghi come un animale ferito, e l'animale ferito non si vuole far vedere dagli altri, si isola e mostra i denti per difendersi. Penso che i miei compagni di viaggio a volte mi abbiano visto così. Ma io la Russia l'ho addosso fin da ragazzino e così la vivo ogni volta. E tornerò in Russia ancora perchè non posso fare a meno di percorrere quelle strade. Forse qualcuno potrà capire...

lunedì 5 febbraio 2018

La cerimonia di Torino

La cerimonia di ieri a Torino per la commemorazione della battaglia di Nikolajewka e per ricordare i caduti e i dispersi della campagna di Russia.



giovedì 1 febbraio 2018

Ricordi dell'ultimo trekking

Il momento per me più intenso e vivo durante quest'ultimo viaggio in Russia è questo... in silenzio, nel più assoluto silenzio, Silvia depone dei fiori a Warwarowka presso il monumento russo ai caduti; idealmente e spiritualmente per suo zio Abbondio del battaglione Morbegno della Divisione Tridentina, disperso in Russia e mai tornato a casa. Molto probabilmente qui a Warwarowka, Abbondio è caduto per il suo paese; difficilmente Silvia saprà mai dov'è lo zio. Ma ancora una volta lei, l'unica donna del gruppo, con il suo enorme zaino, è arrivata dall'Italia e silenziosamente e senza clamore ha percorso tutti i chilometri previsti e, arrivati a Warwarowka, ha portato ancora una volta il suo forte e caloroso abbraccio a suo zio e a tutti, tutti, i caduti della campagna di Russia. Si sono di parte, lo so... Silvia è una mia amica, vera, da anni... ma quello che ancora una volta ha dimostrato, a noi presenti e penso ai tanti che ci hanno seguito da casa, non è affatto comune. Abbondio ovunque si trova è senza dubbio fiero ed orgoglioso di te!

Manifestazione a Torino

Domenica 4 febbraio 2018, a Torino per non dimenticare nessuno.

I piastrini ritrovati

Per rispondere anche alle numerosissime richieste d'informazioni sui piastrini, consegnatici in Russia, e giuntemi in privato, comunico che in qualità di organizzatore del viaggio e presidente dell'Associazione Culturale Sulle orme della Storia, e a nome di tutti i partecipanti, ho già contattato gli Uffici Anagrafe dei comuni di nascita dei due nostri caduti (dispersi) per iniziare le ricerche di eventuali familiari in vita. Per noi partecipanti poter riportare a queste persone un ultimo oggetto del loro congiunto, sarebbe il completamento di un "percorso" che abbiamo intrapreso nel momento in cui abbiamo iniziato il viaggio. Faremo il possibile per riconsegnare con o senza cerimonia ufficiale (rispettando quindi il volere dei parenti) il piastrino ai legittimi proprietari. Nel caso in cui ciò non fosse possibile i piastrini verranno donati al Tempio di Cargnacco in provincia di Udine, dove oggi riposano centinaia di caduti della Campagna di Russia, e dove saranno quindi visibili a tutti. I piastrini ci sono stati consegnati in Russia e non appartengono ne a Danilo Dolcini, ne a nessuno del gruppo, ne a nessuna associazione d'arma; al più sono da considerare un patrimonio comune, se non verranno restituiti. Contemporaneamente e fino a quando non avremo il permesso degli eventuali parenti in vita, non comunicherò a nessuno i nominativi presenti sui piastrini, proprio per rispetto ai caduti e ai familiari.

sabato 27 gennaio 2018

Diario di viaggio, giorno 10

Siamo tornati in Italia, dopo aver preso il treno notturno da Rossosch per Mosca e da qui l'aereo fino a Malpensa. Siamo quasi tutti a casa nostra ma so con certezza che parte di noi è ancora là nella neve a camminare. Abbiamo vissuto insieme un'esperienza unica che ci ha legati profondamente e che ci porteremo sempre dentro. Ai miei amici di viaggio scriverò presto in privato i miei pensieri ma nel frattempo li ringrazio per aver voluto condividere con me questa esperienza unica. Ringrazio anche tutte quelle persone che qui ci hanno seguito e che mi hanno scritto in privato (risponderò a tutti nei prossimi giorni). Ma come sempre il mio pensiero più sentito e profondo va a quei ragazzi che in Russia ci sono andati tanti anni fa e in moltissimi casi non sono più tornati.

venerdì 26 gennaio 2018

Diario di viaggio, giorno 9, Nikolajewka

A Nikolajewka.

Diario di viaggio, giorno 9

Partenza da Nikitovka e arrivo a Nikolajewka passando per Arnautovo; distanza percorsa 16 km dalle ore 8.10 alle ore 12.10. Temperatura -9. Solo una grande grande commozione trattenuta a stento.