giovedì 9 aprile 2020

Il sergente nella neve 6

Da "Il sergente nella neve"... Non so quanto ho abbiamo camminato; ogni passo pareva un chilometro e ogni attimo un'ora; non si arrivava mai e non finiva mai. Finalmente ci fermiamo a delle isbe isolate. Sistemo il mio plotone in un edificio in muratura: saranno state le scuole o la casa dello starosta. Vi troviamo anche dei soldati dell'autocentro. Questi sono come i pidocchi: s'annidano dappertutto. E c'è un fuoco, e c'è caldo e persino paglia sul pavimento. Ah! com'è bello buttarsi giù e cavarsi l'elmetto e mettere lo zaino sotto la testa stretti al caldo uno vicino all'altro. Finalmente possiamo chiudere gli occhi e dormire. Ma chi è che mi chiama lì fuori? Andate al diavolo, lasciatemi dormire. Uno apre la porta e fa il mio nome: - Va' dal capitano, ti vuole -.

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