lunedì 3 febbraio 2020

Antonio Andrioli

Quadrivio di Selenyj Jar... dicembre 1942... la Julia è schierata nel nulla per tamponare la falla del fronte dopo che migliaia di russi armati di tutto punto hanno schiacciato e travolto le nostre divisioni di fanteria schierate sul Don. Cosseria, Ravenna, Pasubio, Torino, Celere e Sforzesca, insieme alle Legioni CC.NN. Tagliamento, Leonessa, Montebello e Valle Scrivia provarono a resistere fin dove era possibile e poi la rotta. Nella Julia ed esattamente nel Battaglione Misto Genio c'era all'epoca giovane Tenente, il caro Colonnello Andrioli di Torino. Dopo aver resistito per quasi un mese anche lui iniziò il ripiegamento e finì per essere catturato insieme a tanti a Valujki. Le marce del davai, la prigionia per mesi, la morte, il cannibalismo, tutto vide il povero Antonio.

L'ho conosciuto anni fa e da subito mi affezionai a quell'uomo tanto buono e tanto mite. Insieme a Silvia, amica e compagna di tante avventure in Russia alla ricerca di ciò che solo noi sapevamo e sappiamo, ho passato pomeriggi ad ascoltare i suoi racconti, le sue spiegazioni con la cartina della Russia aperta sul tavolo. Il Colonnello, come sempre lo chiamavamo noi, era sempre presente e attento a tutti i particolari.

Ma poi quando parlava dei suoi tanti ragazzi persi soprattutto a Selenyj Jar il suo sguardo si staccava da noi e si perdeva lontano. Parlava con noi ma in quei momenti si capiva che stava tornando là... li rivedeva e io cercavo, guardandolo negli occhi di capire cosa mai potesse avere visto e provato quell'uomo. Si, soffriva e io sono convinto che soffriva forse anche per essere tornato a casa, al contrario di quei ragazzi lasciati, per forza maggiore, nella steppa.

Raccontava sempre con quella sua voce mite e tranquilla dei suoi ragazzi, in qualche modo li cercava... se sono quello che sono sulla Russia lo devo anche al Colonnello e a quelle sensazioni che è sempre riuscito a trasmettermi.

Antonio è morto il 7 settembre 2014; sono già passati così tanti anni... quest'anno sono tornato a Selenyj Jar e girare per quelle quote, cercando una qualsiasi testimonianza relativa alla presenza dei nostri soldati è stato come cercare anche lui. Camminando mi sono chiesto tante volte dove lui e i suoi soldati fossero esattamente 77 anni fa; non posso saperlo ma so che tornare lì è servito a ritrovare lui, anche se ormai sono passati 5 anni e mezzo dalla sua scomparsa.

A presto carissimo Antonio; presto tornerò lì a trovarti dove hai lasciato i tuoi ragazzi e un pezzo di importante del tuo cuore!



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