martedì 17 dicembre 2019

L'aurora a occidente

Sono i giorni dell'Operazione "Piccolo Saturno" e io tutti quei fantastici ragazzi li voglio ricordare con le parole di Mario Bellini in “L’aurora a occidente”: “Anche agli italiani va ricordato che le vicende dell'ARMIR hanno dimostrato l’eccezionale capacità di combattimento e il ferreo carattere del nostro soldato nei confronti di un alleato diffidente ed arrogante e di un nemico duro e spietato, quest’ultimo favorito dalle terrificanti condizioni ambientali e da una maramaldesca superiorità numerica e d’armamento. Il complesso d’inferiorità che si è impadronito degli italiani dopo la guerra perduta, sfociato a volte in vero masochismo, la morbosa auto colpevolizzazione spinta fino a considerare la sconfitta giusta punizione di errori commessi, li hanno portati a rifiutare l’immagine del nostro soldato, obbediente alle regole dell’onore militare e combattente duro e impavido. Gli italiani hanno privilegiato la diversa immagine del combattente tradito, impotente di fronte al nemico più armato, privo di motivazioni ideali; cioè l’immagine del povero cristo, tartassato dalla sventura e degno solo di pietà per le sofferenze subite. In sostanza si è rimossa l’immagine di un soldato della stessa statura dell’alleato e del nemico. Anche gli animi più sereni, infatti, hanno finito per ricordare nei fatti dell’ARMIR più il calvario della ritirata che il valore dimostrato nella resistenza accanita all'offensiva sovietica sulla linea del Don”.



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