martedì 14 febbraio 2023

Alla scuola di Agrate Brianza

Qualche cosa abbiamo trasmesso e qualche cosa è rimasto allora... circa due settimane fa con Stefano Lupi, il compagno di viaggio nel 2018 ed organizzatore di questo evento, siamo stati nella scuola elementare di Agrate Brianza per raccontare in modo semplice e chiaro la Campagna di Russia e qualche aneddoto e qualche sensazione ai ragazzi ed alle ragazze di quinta. Ecco alcuni dei loro lavori che ci è stato concesso di pubblicare e diffondere. Qualche cosa è rimasto...















Il viaggio del 2013, da Podgornoje a Postojalyi

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Sabato 19 gennaio - 1a tappa Km.29: da Podgornoje a Opit, a Postojalyi. Lasciato il villaggio di Opit affrontiamo la steppa e il colore del cielo e della terra diventano un tutt'uno, facendo crescere in noi quella sensazione di essere veramente in un mondo lontano anni luce da quello al quale siamo abituati.





mercoledì 8 febbraio 2023

Il viaggio del 2013, da Podgornoje a Postojalyi

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Sabato 19 gennaio - 1a tappa Km.29: da Podgornoje a Opit, a Postojalyi. Lasciamo il villaggio di Opit e iniziamo ad inoltrarci nella steppa... finalmente entriamo nel mare di neve e lasciamo per il resto della giornata qualsiasi traccia di presenza umana.







80° anniversario a Cargnacco

Oggi a Cargnacco presso il Tempio dove riposa anche il Milite Ignoto della Campagna di Russia si è svolta la manifestazione dedicata all'80° anniversario della battaglia d Nikolajewka. Le fotografie mi sono state gentilmente inviate dall'amico Carlo Cremon, presente alla manifestazione e con me in Russia nel 2020.























Serata a Cologne

Ieri sera a Cologne (BS) un'altra serata con quasi tutti gli amici che sono venuti con me in Russia nel 2020. Emozioni nel raccontare la storia dei nostri soldati, emozioni nel ricordare i momenti vissuti insieme, emozioni nel riabbracciare le persone che dopo un'esperienza così particolare senti parte di una famiglia molto molto particolare.















giovedì 2 febbraio 2023

A proposito dei viaggi, parte 1

Come nascono i viaggi in Russia, parte 1. I viaggi in Russia non hanno il solo scopo di effettuare un pellegrinaggio lungo il percorso della ritirata della Divisione Alpina Tridentina dal Don a Nikolajewka, ma molto spesso sono occasione per verificare sul terreno i racconti dei libri di testo e delle testimonianze dei reduci.

L'ANSA DEL CAPPELLO FRIGIO E IL CAPOSALDO ZETA.

Immagine 1: durante il mio primo viaggio estivo ci siamo focalizzati nell'esplorazione dell'ansa del "cappello frigio" dove era dislocata prima la Divisione di fanteria Pasubio e successivamente anche le Legioni CC.NN. Tagliamento e Montebello. Obiettivo visitare in lungo e in largo una zona precisa del fronte dove si svolsero ampi combattimenti difensivi.

Immagine 2: la fase di studio prima della partenza è iniziata con la ricerca delle cartine storiche della zona con la dislocazione dei reparti e la posizione dei numerosi caposaldi presenti in zona.

Immagine 3: grazie alla sovrapposizione delle cartine storiche sulle mappe geografiche messe a disposizione dalla tecnologia è stato così possibile indicare e in alcuni casi anche individuare le posizioni d'interesse che poi sul terreno dovevano essere individuate.

Immagine 4: in particolare ma non solo la mia attenzione si è rivolta verso il caposaldo Zeta che era quello più settentrionale del nostro schieramento e quello più a stretto contatto con le posizioni sovietiche che, ricordo, qui erano fin dall'autunno e prima dell'offensiva invernale, già oltre il corso del Don. Con opportuni ingrandimenti satellitari sono così riuscito a verificare l'esatta posizione e conformazione del caposaldo.

Immagine 5: infine e sul terreno, e con le opportune coordinate geografiche, abbiamo potuto individuare e visitare i resti del caposaldo Zeta.









mercoledì 1 febbraio 2023

Cronaca di una sconfitta annunciata, 31.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

31 GENNAIO.

ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Il 31 gennaio, dopo che i resti del Corpo d'Armata Alpino erano rientrati nelle linee amiche a Scebekino, alle ore 24, il Comando dell'8a Armata cedeva al gruppo Lanz (tedesco) la responsabilità operativa del settore, per spostarsi nella zona a nord - est di Kiev a sopraintendere ai movimenti delle unità italiane dirette alla zona di riordinamento. Durante la fase di arretramento, fino alla fine di gennaio, sull'ala meridionale dell'Armata, unità italiane avevano operato alla difesa di alcune località importanti, ostacolando l'azione avversaria, come già avevano fatto i presidi di Tcertkovo e di Gartmiscevka: - a Belovodsk il XXVI battaglione mobile carabinieri (Divisione Vicenza), rinforzato da elementi minori, aveva tenuto la difesa della località che sbarrava la via di Starobelsk; - a Starobelsk il XXVII gruppo artiglieria complementi, il XXVI battaglione artieri, il 14° reparto specialisti di artiglieria, una compagnia del 450° battaglione territoriale mobile, una compagnia lavoratori, una compagnia guastatori del genio, una compagnia idrici ed una compagnia artieri avevano provveduto alla difesa della località ed alla protezione della linea ferroviaria; - a Kupjansk ancora elementi del XXVI battaglione carabinieri, un battaglione di formazione (complementi), il XXXVI gruppo artiglieria controaerei ed elementi minori avevano tenuto lo sbarramento della rotabile Valujki Kupjansk e la difesa di questa città; - a Millerovo, località rimasta fuori del settore dell'8a Armata, difesa da unità tedesche, erano rimasti consistenti nuclei di militari italiani della base logistica e se ne erano aggiunti altri delle unità già schierate sul Don, tutti in precarie condizioni fisiche.

Un gruppo di più animosi, appartenenti a tutte le armi e servizi, il 27 dicembre si costituì volontariamente in reparto della consistenza di una compagnia, partecipando attivamente alla difesa ed alla sortita per il rientro nelle linee amiche avvenuto il 16 gennaio. Il compito affidato all'ala meridionale dell'8a Armata era stato assolto, superando gli ostacoli creati dall'esiguità delle forze impiegate in linea, dall'assenza di riserve, dalla lentezza nell'arrivo di nuovi reparti, dall'azione del nemico, superiore in mezzi ed effettivi. I combattimenti temporeggianti svolti nella seconda metà di gennaio avevano consentito la raccolta di una massa tedesca nella zona del Donez, destinata a svolgere successive operazioni controffensive.

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Il 31 gennaio la testa della colonna del Corpo d' Armata Alpino giungeva a Scebekino. Tutto il personale, mano a mano che arrivava, veniva sistemato in accantonamenti ove sostava per alcuni giorni, sia per un necessario periodo di riposo, sia per attendere l'arrivo dei ritardatari, protrattosi fino al 3 febbraio. I feriti ed i congelati più gravi venivano sgomberati sull'ospedale militare italiano di Karkov. Gli altri erano ricoverati in una infermeria temporanea, in attesa di essere trasportati anch'essi a Karkov. Si dava quindi mano al riordinamento dei reparti e si faceva l'appello degli uomini, in attesa del trasferimento che avrebbe portato i resti dell'8a Armata nella zona di Gomel, donde sarebbero partiti in ferrovia per fare ritorno in Italia. Con il 31 gennaio il Comando dell'8a Armata italiana, cedendo la responsabilità del settore al gruppo Lanz tedesco, concludeva ogni attività operativa sul fronte russo.

Alla scuola di Agrate Brianza

Oggi con e grazie a Stefano Lupi eravamo alla scuola elementare di Agrate Brianza con le due classi quinte per provare a raccontare al meglio qualche cenno della Campagna di Russia e qualche momento del nostro viaggio del 2018. Era la prima volta che "affrontavamo" degli spettatori così giovani e di conseguenza così esuberanti. Grazie alla presentazione di Stefano tagliata su misura per i nostri "protagonisti", siamo riusciti in quasi due ore a catturare la loro attenzione. Ora non ci resta che sperare che fra i circa 50 spettatori qualcuno, un giorno, si interessi a queste vicende, raccolga il testimone e porti avanti il ricordo di quei sfortunati ragazzi.



Cronaca di una sconfitta annunciata, 30.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

30 GENNAIO.

DIFESA DI VOROSCILOVGRAD E DI UN ALTRO SETTORE SUL DONEZ.

Il 30 gennaio la Ravenna ritornava alla dipendenza organica del II Corpo d'Armata.

ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.

Il 30 gennaio l'Armata spostava la propria sede di comando nei sobborghi a sud - est di Karkov (Novo Bavaria).

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Il 30 gennaio veniva raggiunto Bolsce Troitzkoje, dove soldati e ufficiali degli altri eserciti si staccavano dalla colonna italiana. Lo stato morale degli italiani si sollevava sensibilmente nella constatazione che la fase critica dell'accerchiamento era stata superata e nella speranza di poter usufruire di un prossimo trasporto ferroviario. Nella località erano anche giunti i primi autocarri con i rifornimenti; con essi poteva avere inizio lo sgombero dei più gravi feriti e congelati.

Cronaca di una sconfitta annunciata, 29.01.43

Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.

28 GENNAIO.

RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).

Il 28 gennaio i componenti del Comando di Corpo d'Armata erano attaccati da carri armati e fanterie. Insieme con le unità della Tridentina che li precedevano marciavano poi per raggiungere Novi Oskol. Giunta la colonna a 16 chilometri da tale località, veniva a conoscere che era stata occupata dai russi fin dal mattino. Era perciò necessario cambiare itinerario e dirigersi su Slonovka. La fatica della marcia era superata solamente per la volontà di tutti di raggiungere la meta. Con la temperatura a -35°, -40° il numero dei congelati aumentava di ora in ora. I pochi quadrupedi sopravvissuti trainavano le slitte per il trasporto dei feriti e dei congelati.