venerdì 31 gennaio 2020

Il Tenente Scalabrino

Ringrazio vivamente il gentile signor Matteo Nardoni per il materiale esclusivo fornitomi che qui pubblico.

Questo è il rapporto del Tenente Medico Dino Scalabrino (originario della provincia di Pistoia e mobilitato con il 628° Ospedale da Campo) della Divisione Julia e che gli valse un encomio solenne: "Durante un attacco di carri armanti nemici si prodigava nell'assistenza di numerosi feriti che, con rischio personale, riusciva a far sgomberare e a portare in salvo".

I fatti di seguito elencati si svolsero il 17 Gennaio 1943 tra la salita di Podgornoje e Postojali.







giovedì 30 gennaio 2020

Il Tenente Rebeggiani

Quando una scoperta vale tutto un viaggio: dopo anni di letture e ricerche sono finalmente riuscito ad individuare e vedere la famosa quota 204.6 dove il Tenente Rebeggiani del Battaglione l'Aquila fu ucciso in combattimento. Per me una scoperta che corona anni di lavoro sulla Campagna di Russia.

La prima immagine è una cartina con la posizione della quota di fronte all'abitato di Ivanowka; la seconda immagine è relativa alla quota difesa con il caposaldo a 360° vista da Google Earth.

La motivazione della Medaglia d'Oro al valor militare: «Eroico combattente d'Albania, benché assegnato a servizio condizionato presso un deposito per ferite riportate in combattimento, chiese ed ottenne di seguire il suo battaglione in partenza per il fronte russo. In più giorni di sanguinosi combattimenti, contro nemico preponderante di uomini e di mezzi combatté ininterrottamente. Col suo coraggio fu di esempio costante ai suoi alpini. Il suo valore culminava il giorno 22 dicembre, quando, comandante di un plotone sciatori arditi, occupava di sorpresa una importante posizione che il nemico aveva strappato ad altro reparto. Contrattaccato più volte rimaneva in posto con mirabile fermezza, anche quando il suo plotone era quasi distrutto. Benché ferito, visto il nemico che si ritirava, riuniti i pochi superstiti, noncurante del micidiale fuoco di artiglieria, si slanciava all'inseguimento; ferito una seconda volta incitava i suoi alpini a proseguire nella lotta gridando: "Avanti, L'Aquila". Colpito a morte consacrava la sua vita alla Patria.» - Fronte Russo, Ivanowka quota 204, 19-20-21-22 dicembre 1942.



mercoledì 29 gennaio 2020

Appuntamento a Sesto San Giovanni

Per chi fosse interessato parleremo di Russia sabato 15 febbraio dalle ore 16.30 a Sesto San Giovanni!

Sono tornato a casa

Anche questa volta sono tornato a casa, mentre "loro" sono rimasti ancora là; sono tornato a casa ancora con emozioni e pensieri da condividere, mentre alcuni sono troppo miei per scriverli.

Qual'è il senso di un viaggio come questo? Cosa ti spinge ad andare una e poi altre volte in mezzo al nulla? Cosa realmente ti riporti a casa da un'esperienza di questo tipo?

In qualche modo cammini in mezzo a "loro" anche senza vederli, ma li cerchi con lo sguardo e con la testa; vuoi capire meglio cosa è stato, ma non potrai mai comprenderlo totalmente. Allora speri che faccia più freddo, che arrivi la tempesta, che tutto peggiori, per avvicinarti il più possibile alle "loro" condizioni. E poi guardi i tuoi compagni di viaggio e cerchi d'immaginare i loro pensieri; capisci così che persone diverse in questi luoghi possono comunque avere quel minimo denominatore comune che è provare e capire qualche cosa di più di quello che la tua mente può darti.

Allora vedi persone che si fermano improvvisamente e guardano lontano quasi a cercarli e poi si girano verso di te commossi; persone che si bloccano nella neve o nel fango perchè vogliono fotografare mentalmente un momento da poter rivedere ed elaborare a casa quando tutto sarà finito; persone che si staccano dalla fila perchè hanno bisogno di non parlare con nessuno e di stare sole con i loro pensieri.

Abbiamo attraversato località note e raggiunto punti importanti, ma in realtà ogni momento della camminata era unico e diverso dagli altri, perchè ad ogni passo potevamo passare nelle immediate vicinanze dei resti di uno che non è mai tornato a casa. Abbiamo fatto delle cerimonie per commemorarli tutti, ma io preferisco il silenzio in questi luoghi, preferisco sostare da solo davanti ad una lapide, preferisco così senza clamori.

Siamo andati in Russia e si viene in Russia non per celebrare sè stessi ma per "loro", esclusivamente per "loro". E quello che si condivide serve per fare vedere anche a chi non potrà mai venire, cosa abbiamo visto noi con i nostri occhi. Alla fine è tutto qui il senso di andare in Russia...

domenica 26 gennaio 2020

Diario di viaggio, giorno 9

26 GENNAIO - A Nikolajewka abbiamo portato il nostro saluto anche a tutti i caduti sovietici della battaglia. La giornata e il trekking sono purtroppo finiti; abbiamo marciato per oltre 17 chilometri.



Diario di viaggio, giorno 9

26 GENNAIO - Onore e rispetto!

Diario di viaggio, giorno 9

26 GENNAIO - La lapide che ricorda i nostri caduti.



Diario di viaggio, giorno 9, fuori Nikolajewka

26 GENNAIO - Poco fuori Nikolajewka dove sono sepolti i caduti della battaglia.

Diario di viaggio, giorno 9

26 GENNAIO - Il sottopassaggio di Nikolajewka.



Diario di viaggio, giorno 9, a tutti i caduti

26 GENNAIO - L'omaggio a TUTTI i nostri caduti.