Mercoledì 9 aprile sarò a Lurate Caccivio in provincia di Como con il Presidente Nazionale dell'U.N.I.R.R. Dott. Giovanni Soncelli per un'altra conferenza sulla Campagna di Russia, in memoria di chi non è più tornato e di chi è tornato ma oggi non c'è più. Vi aspetto presso lo Spazio Volta 3 alle ore 20.45!
Dal 2011 camminiamo in Russia e ci regaliamo emozioni
Trekking ed escursioni in Russia sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale
Danilo Dolcini - Phone 349.6472823 - Email danilo.dolcini@gmail.com - FB Un italiano in Russia
sabato 5 aprile 2025
venerdì 4 aprile 2025
Le fotografie di Mario Bagnasco, 59
Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".
"Trincee".
"Trincee".
Le fotografie di Mario Bagnasco, 58
Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".
"Balilla... Ghiratto, Falco, Giavarri, Cia".
"Balilla... Ghiratto, Falco, Giavarri, Cia".
Le fotografie di Mario Bagnasco, 57
Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".
"Prigionieri russi adibiti a lavori ferroviari".
"Prigionieri russi adibiti a lavori ferroviari".
Le fotografie di Mario Bagnasco, 56
Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".
"Paludi da attraversare".
"Paludi da attraversare".
martedì 1 aprile 2025
Convegno a San Salvatore Monferrato
Venerdì 4 aprile 2025 a San Salvatore Monferrato (Alessandria) terrò un'altra conferenza sulla Campagna di Russia, presso la Sala Polifunzionale del Palazzo Comunale, sita in Piazza Carmagnola 26. Un altro momento per non dimenticare!
mercoledì 26 marzo 2025
Le fotografie di Carlo Mezzena, 09
Le fotografie di Carlo Mezzena, Sottotenente della 31ª Batteria del Gruppo Bergamo, Divisione Alpina Tridentina. Ogni fotografia è stata recuperata dalla precedente pubblicazione dell'intero album e trattata con l'intelligenza artificiale per renderla più nitida e dettagliata.
"Proiettili di ogni calibro".
"Proiettili di ogni calibro".
Le fotografie di Carlo Mezzena, 08
Le fotografie di Carlo Mezzena, Sottotenente della 31ª Batteria del Gruppo Bergamo, Divisione Alpina Tridentina. Ogni fotografia è stata recuperata dalla precedente pubblicazione dell'intero album e trattata con l'intelligenza artificiale per renderla più nitida e dettagliata.
"I partigiani hanno lavorato".
"I partigiani hanno lavorato".
sabato 22 marzo 2025
Convegno a Pogliano Milanese, il riconoscimento
Ieri sera a margine della conferenza tenuta a Pogliano Milanese ho avuto il piacere inaspettato di ricevere questa targa, donatami dal Comune nelle figure del Sindaco Carmine Lavanga e dell'Assessore alla Cultura Gabriele Magistrelli. È il secondo anno che il Comune di Pogliano Milanese mi invita a tenere un convegno sulla Campagna di Russia, dimostrando una sensibilità davvero non comune a questi temi. Rivolgo a voi quindi un sentito grazie, anche a nome di tutti quei ragazzi che non sono tornati e che avete onorato con una serata a loro dedicata.
giovedì 20 marzo 2025
I servizi logistici, parte 7
PREMESSA.
I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!
IL SERVIZIO SANITARIO - TERZA PARTE.
Anche il Centro di Kantemirovka veniva rinforzato ed un altro Centro Ospedaliero era costituito a Tcertkovo. […] I reiterati attacchi delle grandi unità sovietiche, portati dall'11 al 16 dicembre 1942 contro l’8ª Armata e specificamente contro i tratti di fronte difesi dal II Corpo d'Armata (Divisioni “Cosseria” e “Ravenna”) e dalla Divisione “Pasubio” (XXXV Corpo d’Armata “CSIR”), avevano causato rilevanti difficoltà per il regolare svolgimento del Servizio Sanitario, a causa dell'ingente affluenza di feriti; più arduo ancora si era presentato il problema degli sgomberi, non soltanto per l'entità dei movimenti da effettuare, ma soprattutto per la scarsità del carburante.
Il giorno 17, la Direzione di Sanità del II Corpo d'Armata, la 27ª Ambulanza Radiologica e la 2ª Ambulanza Odontoiatrica dovevano ripiegare da Taly su Mitrofanovka (linea ferroviaria Kantemirovka-Rossosc) e gli Ospedali da Campo 203 e 213 provvedevano allo sgombero dei feriti da Mitrofanovka sugli ospedali di Rossosc, poiché in quello stesso giorno, anche in relazione alla situazione tattica delineatasi, veniva iniziato l'alleggerimento del Centro Ospedaliero di Kantemirovka.
Il giorno 19 dicembre punte corazzate sovietiche raggiungendo Kantemirovka vi determinavano l’interruzione della linea ferroviaria e dell'esigenza di evacuare subito da quel centro quanto ancora restava degli Stabilimenti d’Intendenza, primi fra di essi gli ospedali. Tutto materiale delle formazioni sanitarie della Frazione dell'8° Magazzino di Sanità Andava perduto. Unico sgombero realizzato fu quello di 3000 infermi, ma gli intrasportabili, in tutto 209 concentrati negli Ospedali da Campo 120 e 578, dovettero essere lasciati in mano ai russi, assistiti da 9 militari del Corpo Sanitario, in cui i due ufficiali medici. […]
Contemporaneamente, a Tcertkovo andavano perduti l'Ospedale da Campo 874 ed il nucleo della 22ª Sezione Disinfezione. Il 20 dicembre le unità sanitarie dislocate a Mitrofanovka ripiegavano a Voroscilovgrad e da quella città, nello stesso giorno, aveva inizio lo sgombro a tergo dei feriti, subito rimpiazzati da altri affluenti da oriente. […] Anche nel mese di gennaio 1943 l'attività del Centro di Voroscilovgrad si mantenne molto intensa. Esaurito il primo afflusso di infermi sgomberati in seguito ai combattimenti di rottura della linea del Don, dal giorno 17 gennaio in poi, giunse sugli stabilimenti una nuova ondata, comprendente anche molti feriti tedeschi, proveniente dalla zona di Millerovo.
Il numero complessivo di quei posti-letto fu elevato a 5000. Il 21 gennaio la capienza di quel centro ospedaliero era stata saturata con il ricovero di 5000 infermi, di quali 2186 italiani. Lo sgombero a tergo dei degenti italiani, iniziato il giorno 20, era completato entro le ore 5 del 22 gennaio, unitamente a quello dei degenti degli Ospedali da Campo 238, 820 e 829. La scarsità dei mezzi a disposizione impose che il trasferimento del personale di queste unità sanitarie fosse effettuato per via ordinaria e a piedi.
Alla stessa data, inoltre, avevano ormai cessato di funzionare anche le unità sanitarie dislocate a Kantemirovka, Millerovo e Kondracevskaja. […] Nella seconda decade di febbraio, le unità del centro ospedaliero di Stalino (Ospedali di Riserva 2 e 3, Ospedale da Campo 256), dopo un periodo di intensa attività durante la seconda metà di dicembre 1942, si trasferirono, ripiegate, a Dniepropetrovsk”.
“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 43-53”.
I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!
IL SERVIZIO SANITARIO - TERZA PARTE.
Anche il Centro di Kantemirovka veniva rinforzato ed un altro Centro Ospedaliero era costituito a Tcertkovo. […] I reiterati attacchi delle grandi unità sovietiche, portati dall'11 al 16 dicembre 1942 contro l’8ª Armata e specificamente contro i tratti di fronte difesi dal II Corpo d'Armata (Divisioni “Cosseria” e “Ravenna”) e dalla Divisione “Pasubio” (XXXV Corpo d’Armata “CSIR”), avevano causato rilevanti difficoltà per il regolare svolgimento del Servizio Sanitario, a causa dell'ingente affluenza di feriti; più arduo ancora si era presentato il problema degli sgomberi, non soltanto per l'entità dei movimenti da effettuare, ma soprattutto per la scarsità del carburante.
Il giorno 17, la Direzione di Sanità del II Corpo d'Armata, la 27ª Ambulanza Radiologica e la 2ª Ambulanza Odontoiatrica dovevano ripiegare da Taly su Mitrofanovka (linea ferroviaria Kantemirovka-Rossosc) e gli Ospedali da Campo 203 e 213 provvedevano allo sgombero dei feriti da Mitrofanovka sugli ospedali di Rossosc, poiché in quello stesso giorno, anche in relazione alla situazione tattica delineatasi, veniva iniziato l'alleggerimento del Centro Ospedaliero di Kantemirovka.
Il giorno 19 dicembre punte corazzate sovietiche raggiungendo Kantemirovka vi determinavano l’interruzione della linea ferroviaria e dell'esigenza di evacuare subito da quel centro quanto ancora restava degli Stabilimenti d’Intendenza, primi fra di essi gli ospedali. Tutto materiale delle formazioni sanitarie della Frazione dell'8° Magazzino di Sanità Andava perduto. Unico sgombero realizzato fu quello di 3000 infermi, ma gli intrasportabili, in tutto 209 concentrati negli Ospedali da Campo 120 e 578, dovettero essere lasciati in mano ai russi, assistiti da 9 militari del Corpo Sanitario, in cui i due ufficiali medici. […]
Contemporaneamente, a Tcertkovo andavano perduti l'Ospedale da Campo 874 ed il nucleo della 22ª Sezione Disinfezione. Il 20 dicembre le unità sanitarie dislocate a Mitrofanovka ripiegavano a Voroscilovgrad e da quella città, nello stesso giorno, aveva inizio lo sgombro a tergo dei feriti, subito rimpiazzati da altri affluenti da oriente. […] Anche nel mese di gennaio 1943 l'attività del Centro di Voroscilovgrad si mantenne molto intensa. Esaurito il primo afflusso di infermi sgomberati in seguito ai combattimenti di rottura della linea del Don, dal giorno 17 gennaio in poi, giunse sugli stabilimenti una nuova ondata, comprendente anche molti feriti tedeschi, proveniente dalla zona di Millerovo.
Il numero complessivo di quei posti-letto fu elevato a 5000. Il 21 gennaio la capienza di quel centro ospedaliero era stata saturata con il ricovero di 5000 infermi, di quali 2186 italiani. Lo sgombero a tergo dei degenti italiani, iniziato il giorno 20, era completato entro le ore 5 del 22 gennaio, unitamente a quello dei degenti degli Ospedali da Campo 238, 820 e 829. La scarsità dei mezzi a disposizione impose che il trasferimento del personale di queste unità sanitarie fosse effettuato per via ordinaria e a piedi.
Alla stessa data, inoltre, avevano ormai cessato di funzionare anche le unità sanitarie dislocate a Kantemirovka, Millerovo e Kondracevskaja. […] Nella seconda decade di febbraio, le unità del centro ospedaliero di Stalino (Ospedali di Riserva 2 e 3, Ospedale da Campo 256), dopo un periodo di intensa attività durante la seconda metà di dicembre 1942, si trasferirono, ripiegate, a Dniepropetrovsk”.
“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 43-53”.
Iscriviti a:
Post (Atom)