Il Cannone da 75/27 Mod. 11 fu uno dei pezzi più diffusi del Regio Esercito, impiegato anche nella Campagna di Russia, dove si rivelò tanto versatile quanto ormai superato rispetto alle artiglierie moderne.
CARATTERISTICHE TECNICHE.
Origine: progettato nel 1911 dalla Vickers-Terni, derivato dal modello francese Déport.
Calibro: 75 mm, con proiettili da 5,2–6,5 kg.
Cadenza di tiro: 5–6 colpi al minuto.
Gittata massima: circa 8.350 metri.
Peso: 1.076 kg, facilmente trasportabile su ruote.
Versatilità: usato come artiglieria da campagna, ma anche in ruoli improvvisati contraerei e, con munizioni speciali, controcarro.
IMPIEGO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.
Fu ancora largamente in servizio nel 1940-43, nonostante fosse già considerato obsoleto.
In Russia, i reparti italiani del CSIR e dell’ARMIR lo utilizzarono come arma standard di artiglieria divisionale.
La sua leggerezza lo rendeva adatto al trasporto su terreni difficili, ma la scarsa potenza contro i carri sovietici T-34 ne limitava l’efficacia.
In condizioni estreme, come la ritirata sul Don (gennaio 1943), molti pezzi furono abbandonati o distrutti per non cadere in mano nemica.
CURIOSITA' E DETTAGLI.
Alcuni 75/27 furono montati su camion FIAT-SPA T.L.37, creando gli “autocannoni”, che però non risultano essere utilizzati sul fronte russo.
La rigatura della canna era sinistrorsa a 28 righe, un dettaglio tecnico insolito per l’epoca.
Nonostante la sua età, il pezzo rimase in servizio fino al 1950, segno della sua robustezza e affidabilità.
In Russia, i soldati italiani lo chiamavano spesso “il vecchio 75”, riconoscendone la fedeltà ma anche i limiti contro un nemico tecnologicamente superiore.

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