martedì 28 novembre 2023

Italiani nella neve, parte 4

Italiani nella neve: Il cinema della campagna italiana di Russia, di Sergio Spinnato - tratto da HUMANITIES, anno VI, numero 12, dicembre 2012.

Quarta parte, il Neorealismo (3).

Proseguendo il nostro cammino lungo il cinema neorealista della campagna di Russia giungiamo al 1964. In questo anno il regista Giuseppe De Santis, già noto al grande pubblico per i successi di Riso Amaro (1949) e Non c’è pace tra gli ulivi (1950), emigra in Russia dando così origine alla prima coproduzione del cinema italiano con l’Unione Sovietica. Ad oggi viene considerato, insieme a Uomini contro di Francesco Rosi, «il miglior film italiano dove si rappresenta la guerra»; la pellicola in questione è Italiani, brava gente.

Il film narra le vicende di un reggimento italiano attraverso tutta la tragica epopea prima dello CSIR e poi dell’Armir.

Il regista, nel tentativo di produrre un film più realistico possibile, decise di girare direttamente nei luoghi in cui si svolse la campagna militare, ossia sui fiumi Don e Bug, in Bessarabia, a Odessa e a Dniepropetrovsk. La scelta di girare in esterna rivelerà tutta una serie di complicazioni che sono evidenziate nel servizio de La Settimana Incom del 22/02/1963. Il gelo intenso e le continue tormente di neve furono le principali problematiche che la troupe dovette affrontare, spingendo gli interpreti ad affermare che «era molto meglio girare in interni». Questa nuova forma di cinema estremo verrà ribattezzata dalla speaker de La Settimana Incom come “cinema italiano sottozero”.

Il film si snoda in un susseguirsi di aneddoti ed episodi della campagna militare che vengono raccontati da narratori differenti. I narratori più frequenti che troviamo sono essenzialmente tre: il colonnello Sermonti e i soldati Sanna e Gabrielli. Il colonnello Sermonti, ispirato alla figura del colonnello Epifanio Chiaramonti, sarà interpretato da Andrea Checchi. Egli è comandante del reggimento caratterizzato da una forte legame con i suoi uomini e da una profonda avversione nei confronti degli alleati tedeschi e chiuderà la sua avventura in Russia cadendo prigioniero dei sovietici. Giuseppe Sanna, muratore di Cerignola di idee marcatamente antifasciste, troverà la morte in compagnia di un imboscato soldato tedesco. Il ruolo di Sanna è affidato al giovane Riccardo Cucciolla, che fornisce una splendida interpretazione dove «la mescolanza tra stili e livelli raggiunge il tono giusto e il giusto equilibrio». Raffaele Pisu interpreta il verace idraulico romano di Campo de’ Fiori, Libero Gabrielli. Il soldato Gabrielli rappresenta l’anima schietta e popolare, tipica della romanità, che conferisce leggerezza al film. Gabrielli troverà la morte abbandonando la colonna e morendo delirando nella tormenta.

L’idea di “cinema popolare”, di cui si serve De Sanctis, si unisce al tema della denuncia. Questo filone cinematografico ha come scopo quello di rivisitare episodi storici d’Italia, «soprattutto delle guerre mondiali e del fascismo, con incursioni di rilievo anche nel periodo risorgimentale». Nella lunga lista di film di questo prolifico filone troviamo, oltre a Italiani, brava gente, La lunga notte del ‘43 (1960) di Florestano Vancini, Kapò (1960) di Gillo Pontecorvo, La ciociara (1960) di Vittorio De Sica, Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy e il capolavoro di Luchino Visconti, Il Gattopardo, datato 1963. Il battesimo cinematografico di questa nuova tendenza era avvenuto alla Mostra Cinematografica di Venezia del 1959, dove avevano trionfato, arrivando primi ex aequo, Il Generale Della Rovere di Roberto Rossellini e La Grande Guerra di Mario Monicelli. È proprio con La Grande Guerra che si riscontrano numerose analogie presenti in Italiani, brava gente, tra le quali l’utilizzo di una maschera comica Pisu/Sordi calata in un registro epico - drammatico, oppure la presenza di soldati provenienti dalle diverse regioni d’Italia, che strizza l’occhio al genere della commedia dialettale.

Il film, dal punto di vista ideologico, risulta perfettamente decifrabile. De Santis, prendendo spunto dal cinema americano, procedette alla distinzione tra “buoni e cattivi” dei vari eserciti impegnati in Russia. I nostri soldati, per via delle qualità innate del costume italiano che esaltano la “naturale” umanità di un popolo, assurgono, al pari dei soldati dell’Armata Rossa, al ruolo dei “buoni”. D’altro canto, a causa della loro arroganza e crudeltà e, in buona parte, della nostra invidia per la loro perfetta organizzazione militare, i tedeschi vengono bollati come “cattivi”.

A tal proposito lo storico Filippo Focardi, nel suo interessante volume Il cattivo tedesco e il bravo italiano, arriva a definire «la raffigurazione intrecciata del “bravo italiano” e del “cattivo tedesco” come un minimo comune denominatore fra le memorie frammentate e talvolta contrapposte della Resistenza». In effetti l’immagine correlata del “bravo italiano” e del “cattivo tedesco” trova una sua affermazione proprio in Italiani, brava gente, dove De Santis ripropone tutta una serie di cliché sugli italiani in Russia; cliché che vanno dalla solidarietà tra i soldati italiani e i civili russi al falso cameratismo tedesco, passando per la bonaria raffigurazione del fascismo e dei suoi esponenti. In realtà tale dicotomia di fondo si muove su due livelli. Da un lato si procede a quella che lo storico Emilio Gentile definisce «defascistizzazione retroattiva», ovvero procede alla rimozione delle colpe della guerra da parte italiana attribuendole interamente all’alleato tedesco. Nello stesso senso anche l’Unione Sovietica, che per inciso è stata coproduttrice di Italiani, brava gente, ha sempre disapprovato il comportamento germanico esaltando invece la condotta civile tenuta dai soldati in grigioverde. Dietro quest’ultima operazione probabilmente ci furono scelte di mera politica internazionale; infatti l’Urss guardava con estremo interesse alla preservazione dei buoni rapporti con il Partito comunista italiano.

Come abbiamo avuto modo di accennare l’analisi ideologica del De Santis non si esaurisce alla differenziazione tra italiani e tedeschi. Il regista si sofferma sulle problematiche interne all’universo italiano, facendo particolare attenzione ai rapporti tra i membri del Regio Esercito italiano e quelli del Partito Fascista. In tal senso il regista non si allontanerà molto dalla tendenza cinematografica degli anni ’60, che prevede sempre una visione negativa del fascismo, ma che verrà operata su due livelli. Da un lato il «fascismo quotidiano inizierà a godere di una più bonaria tolleranza» e, in tale ambito, si ricordano pellicole di successo come La Marcia su Roma (1962) di Dino Risi, Anni Ruggenti (1962) di Luigi Zampa, Il Federale (1961) di Luciano Salce e Tutti a casa (1960), diretto da Luigi Comencini. Le alte gerarchie del partito fascista saranno, invece, caratterizzate da una rappresentazione cupa e grottesca, che li porterà ad essere identificati, assieme ai tedeschi, come il vero nemico da combattere.

Il film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1964, si trovò a competere con film campioni al botteghino come 007 - Missione Goldfinger, Per un pugno di dollari e Matrimonio all’italiana, arrivando a piazzarsi solamente al 55esimo posto della classifica dei film più visti nella stagione 1964/1965. Nonostante questo risultato poco soddisfacente al box office, Italiani, brava gente viene comunque considerato come uno dei film più efficaci di De Santis. Il film, dopo la proiezione nelle sale cinematografiche, è progressivamente caduto nel più totale oblio e nemmeno l’avvento della televisione pubblica e privata è riuscito ad invertire questa rotta. Infatti la pellicola registra rarissimi passaggi televisivi e quei pochi che ci sono avvengono in orari notturni, al punto che generazioni di spettatori disconoscono l’esistenza di questo film. La spiegazione più plausibile per comprendere questa damnatio memorie ci viene fornita dallo stesso Raffaele Pisu, durante una video intervista al Teatro Vittorio Emanuele di Messina:

Apri una ferita dolente. Perché un attore che fa Italiani, brava gente in America avrebbe continuato a lavorare… Dico non è mica una polemica… Qui invece, stranamente… Prova a cercarlo Italiani, brava gente se lo trovi. Ci fu una lotta contro questo film, perché dava fastidio a certi politici e a certe persone, che insomma, si erano comportati male durante la nostra gloriosa, dico gloriosa campagna di Russia.

Il viaggio del 2013, da Scheljiakino a Warwarowka

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Martedì 22 gennaio - 4a tappa Km.15: da Scheljiakino a Warwarowka. Arrivo a Warwarowka dopo una lunga marcia.



MOVM - Ioli Giuseppe

Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Tenente IOLI Giuseppe.

Motivazione: "Magnifica figura di ufficiale e di combattente già ripetutamente distintosi per incrollabile fede ed eccezionale noncuranza del pericolo, specie in una difficile e delicata operazione di guerra precedente alla cattura durante la quale veniva gravemente ferito. Catturato, in duri campi di prigionia, benché cieco di un occhio e fisicamente menomato, manteneva contegno esemplare nonostante privazioni, lusinghe e minacce di ogni genere. Improvvisatosi infermiere, sfidando pericoli di mortali epidemie, si prodigava senza limite di sacrificio nella cura e nell’assistenza morale e materiale di numerosi malati. Ingiustamente accusato ed inviato in tremendo campo di punizione, conservava integro l’onore di soldato e di italiano. Esempio costante di luminose virtù militari. – Russia, 1942–1950".

Ricompense - 2° C. d'A. - Div. Sforzesca - Q. Gen.

Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.

MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.

2° Corpo d'Armata - Div. Sforzesca - Quartier Generale.

MOVM Tenente IOLI Giuseppe
MAVM Generale PELLEGRINI Carlo
MAVM Generale VACCARO Michele
MAVM Tenente Colonnello BEOLCHINI Aldo
MAVM Tenente Colonnello FIORE Giovanni
MAVM Maggiore LO FASO Domenico
MAVM Capitano granatieri AGRILLO Vitale
MAVM Capitano CARTA Giuseppe
MAVM Tenente GALEAZZI Rodolfo
MAVM Sottotenente medico BRAUTIGAM Mario
MAVM Sottotenente granatieri FONTANA Giuseppe
MAVM caporale ANNESE Crescenzo
MAVM granatiere CANALE Giuseppe
MBVM Tenente Colonnello LA FORESTA Placido
MBVM Capitano CUOCO Leopoldo
MBVM Capitano RINALDI Antonio alla memoria
MBVM Tenente BONGIANINO Piero
MBVM Tenente cappellano CERRI Oreste
MBVM Tenente DEL BONO Enrico
MBVM Tenente FERRI Pilade
MBVM Tenente TOMBOLINI Loris
MBVM Sottotenente BONOLLO Giuseppe
MBVM Sottotenente SAMBROTTO Valente
MBVM Sottotenente VEROLI Gastone alla memoria
MBVM sergente LO MONACO Rodolfo
MBVM sergente NICCOLINI Pietro
MBVM sergente granatieri TACCON Silvano
MBVM sergente VAGLIO Salvino
MBVM soldato LUNARDI Attilio
MBVM soldato MARTINICO Antonio
MBVM soldato SIRACUSA Vito
CGVM Tenente Colonnello BEOLCHINI Aldo
CGVM Tenente Colonnello GIARRATANO Angelo
CGVM Maggiore DE BARTOLOMEIS Decio
CGVM Capitano granatieri CARNEVALI Cesare
CGVM Capitano medico CONGIATU Sebastiano
CGVM Capitano MORTARA Pietro
CGVM Tenente MONTI Piero
CGVM Tenente PASINI Ernesto
CGVM Tenente medico VACCA CAVALOT Andrea
CGVM Tenente VINCI Enrico
CGVM Sottotenente granatieri ALBANI Giuseppe
CGVM sergente maggiore FERRARIS Guglielmo
CGVM sergente maggiore ZANETTA Giuseppe
CGVM sergente NICCOLINI Pietro
CGVM caporale CATTANEO Carlo
CGVM caporale GALLO Giuseppe
CGVM soldato BARLOCCO Luigi
CGVM soldato CAIMO Giuseppe
CGVM granatiere COLECCHIA Aldo
CGVM soldato MARNATI Giuseppe
CGVM granatiere RUBECA Davide

martedì 21 novembre 2023

Spotify e i podcast sulla Campagna di Russia

Il mio nuovo canale Spotify, con i podcast sulla Campagna di Russia.



Il viaggio del 2013, da Scheljiakino a Warwarowka

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Martedì 22 gennaio - 4a tappa Km.15: da Scheljiakino a Warwarowka. La lunga strada verso Warwarowka.





mercoledì 15 novembre 2023

Il backstage del cortometraggio

Esattamente un anno fa in questi giorni stavamo girando il nostro primo cortometraggio a Cuneo per l'80° anniversario delle ritirate della Campagna di Russia... alcune delle immagini del backstage.



















La ritirata di Russia 1943

La ritirata di Russia 1943.

martedì 14 novembre 2023

Ricordi, parte 24

Quante volte, quante ore abbiamo camminato con questo unico orizzonte intorno a noi... con la neve ghiacciata che pestata emetteva quel tipico rumore che i nostri soldati detestavano tanto, con il silenzio quale unico rumore per minuti interminabili, con il grigio della terra che si fondeva con il grigio del cielo, con il sole pallido che rendeva tutti i colori ancora più pallidi, con il freddo che seppur non paragonabile a quello dell'inverno 1942-43 era comunque freddo. Ognuno di noi con i suoi silenzi e i suoi pensieri, un passo dopo l'altro fino al prossimo villaggio, perché forse era questo il modo più vero ed intenso che avevamo per rendere loro onore, per dire loro che ci sono italiani che non li hanno dimenticati.

Ricompense - 2° Corpo d'A. - Ragg. CC.NN. 23 Marzo

Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.

MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.

2° Corpo d'Armata - Ragg. CC.NN. 23 Marzo.

MAVM Centurione BALDERI Alberto
MAVM Centurione CHELOTTI Giorgio
MAVM Centurione LORENZA Francesco
MAVM Capo Manipolo CIRONI Manlio alla memoria
MAVM capo squadra BONACCIN Ettore
MAVM capo squadra MANNINI Alfredo
MAVM capo squadra SORAGNI Renzo
MAVM camicia nera MODUGNO Settimio
MBVM Capo Manipolo CUCCODORO Camillo
MBVM vice capo squadra ZANDO' Gino
MBVM camicia nera BONI Dante
MBVM camicia nera VITALI Antonio