Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Sabato 26 gennaio - 8a tappa Km.17,0: da Nikitowka a Nikolajewka. Partenza per la nostra ultima tappa, in lontananza il villaggio di Arnautowo.
Dal 2011 camminiamo in Russia e ci regaliamo emozioni
Trekking ed escursioni in Russia sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale
Danilo Dolcini - Phone 349.6472823 - Email danilo.dolcini@gmail.com - FB Un italiano in Russia
lunedì 16 dicembre 2024
domenica 15 dicembre 2024
MOVM - De Michiel Vincenzo
Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Sottotenente DE MICHIEL Vincenzo, 90° Reggimento Fanteria, Divisione Cosseria.
Motivazione: "Comandante di un plotone fucilieri, in un contrattacco della sua compagnia, contro forze soverchianti per numero e per mezzi, si slanciava più volte e con impeto irresistibile all’assalto, alla testa del suo reparto sotto l’infuriare delle mitragliatrici e dei mortai avversari. Dopo più ore di tenace e cruenta lotta, respinto il nemico, lo incalzava con rinnovato impegno oltre la linea delle primitive posizioni e, con movimento aggirante, tentava tagliargli la ritirata. Rimasto con pochi uomini ed assalito violentemente da nuovi folti gruppi di avversari, li affrontava impavido a colpi di bombe a mano, finché sopraffatto dal numero e colpito a morte, cadeva da prode. Esempio di fulgido eroismo, di valore personale e di amor di Patria. - Quota 158 di Deresowka (Fronte russo), 11 settembre 1942".
Motivazione: "Comandante di un plotone fucilieri, in un contrattacco della sua compagnia, contro forze soverchianti per numero e per mezzi, si slanciava più volte e con impeto irresistibile all’assalto, alla testa del suo reparto sotto l’infuriare delle mitragliatrici e dei mortai avversari. Dopo più ore di tenace e cruenta lotta, respinto il nemico, lo incalzava con rinnovato impegno oltre la linea delle primitive posizioni e, con movimento aggirante, tentava tagliargli la ritirata. Rimasto con pochi uomini ed assalito violentemente da nuovi folti gruppi di avversari, li affrontava impavido a colpi di bombe a mano, finché sopraffatto dal numero e colpito a morte, cadeva da prode. Esempio di fulgido eroismo, di valore personale e di amor di Patria. - Quota 158 di Deresowka (Fronte russo), 11 settembre 1942".
MOVM - Amarena Giovanni
Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Sottotenente AMARENA Giovanni, 90° Reggimento Fanteria, Divisione Cosseria.
Motivazione: "Comandante di caposaldo a difesa di vitale posizione, per sette giorni opponeva fiera, incrollabile resistenza ad un nemico attaccante con forze dieci volte superiori e continuamente rinnovate. Cadute tutte le posizioni circostanti, completamente accerchiato ed isolato, gravemente ferito, continuava a guidare i superstiti nella impari e cruenta lotta fino all’estremo sacrificio della vita. - Quota 192 di Deresowka sul Don (Russia), 11-17 dicembre 1942".
Motivazione: "Comandante di caposaldo a difesa di vitale posizione, per sette giorni opponeva fiera, incrollabile resistenza ad un nemico attaccante con forze dieci volte superiori e continuamente rinnovate. Cadute tutte le posizioni circostanti, completamente accerchiato ed isolato, gravemente ferito, continuava a guidare i superstiti nella impari e cruenta lotta fino all’estremo sacrificio della vita. - Quota 192 di Deresowka sul Don (Russia), 11-17 dicembre 1942".
MOVM - Agosti Guido
Le Medaglie d'Oro al Valor Militare della Campagna di Russia, Tenente Colonnello AGOSTI Guido, 90° Reggimento Fanteria, Divisione Cosseria.
Motivazione: "Comandante di battaglione, veterano valorosissimo di tre guerre, ferito e decorato a medaglia d’argento al valore militare nella grande guerra per mirabile contegno alla testa di una compagnia, preparava, con infiammata passione di sperimentato ufficiale superiore, i suoi fanti per le durissime prove sul fronte russo. Con rara perizia e abnegazione organizzava in ambiente e situazioni di eccezionale difficoltà, la posizione affidatagli a difesa sul Don. Di fronte ad un improvviso attacco di forze nemiche soverchianti, con prontezza si lanciava alla testa della compagnia di rincalzo e, sprezzante dell’intenso fuoco di mitragliatrici e di mortai avversari, la guidava con ardimento e impeto trascinatore che ne moltiplicava le forze, in reiterati contrattacchi alla baionetta e bombe a mano. Nell’ultimo e più violento assalto mentre i suoi fanti guidati dal suo esempio e dalla sua azione animatrice ricacciavano il nemico, egli cadeva mortalmente colpito, fulgido esempio di mirabile consapevole eroismo praticato con ininterrotta passione di soldato per circa sei lustri, chiudendo così la sua vita nobilissima. Esemplare sacrificio di soldato e di comandante. - Quota 158 di Deresowka (Fronte russo), 11 settembre 1942".
Motivazione: "Comandante di battaglione, veterano valorosissimo di tre guerre, ferito e decorato a medaglia d’argento al valore militare nella grande guerra per mirabile contegno alla testa di una compagnia, preparava, con infiammata passione di sperimentato ufficiale superiore, i suoi fanti per le durissime prove sul fronte russo. Con rara perizia e abnegazione organizzava in ambiente e situazioni di eccezionale difficoltà, la posizione affidatagli a difesa sul Don. Di fronte ad un improvviso attacco di forze nemiche soverchianti, con prontezza si lanciava alla testa della compagnia di rincalzo e, sprezzante dell’intenso fuoco di mitragliatrici e di mortai avversari, la guidava con ardimento e impeto trascinatore che ne moltiplicava le forze, in reiterati contrattacchi alla baionetta e bombe a mano. Nell’ultimo e più violento assalto mentre i suoi fanti guidati dal suo esempio e dalla sua azione animatrice ricacciavano il nemico, egli cadeva mortalmente colpito, fulgido esempio di mirabile consapevole eroismo praticato con ininterrotta passione di soldato per circa sei lustri, chiudendo così la sua vita nobilissima. Esemplare sacrificio di soldato e di comandante. - Quota 158 di Deresowka (Fronte russo), 11 settembre 1942".
Italiani nella neve, parte 9
Italiani nella neve: Il cinema della campagna italiana di Russia, di Sergio Spinnato - tratto da HUMANITIES, anno VI, numero 12, dicembre 2012.
Nona parte, La campagna di Russia in Tv.
A cavallo tra gli anni ‘60 e ’80, mentre il cinema viveva una fase di grande ridimensionamento, la Rai, fondata nel 1954, iniziò ad imporsi sul piano nazionale come ente leader nell’ambito della divulgazione scientifica, assolvendo al suo compito di televisione di Stato. La Rai, accanto a programmi di successo come Quark (1981), Superquark (1995) e Ulisse – Il piacere della scoperta (2000), ha prodotto, nell’ambito della divulgazione scientifica di tipo storico, dei programmi che hanno letteralmente fatto epoca.
Il primo di essi è Nascita di una dittatura (1972) di Sergio Zavoli che, attraverso il racconto di personalità fasciste e antifasciste, descrive gli anni che precedettero l’avvento del fascismo.
Altro grande protagonista del racconto storico televisivo è Gianni Bisiach. Il giornalista, dopo essere divenuto famoso per la sua striscia quotidiana Un minuto di Storia, in onda al mattino all’interno del TG1, si occupò nel 2004 della realizzazione delle serie La seconda guerra mondiale, che si propose come il primo organico racconto televisivo sul secondo conflitto mondiale.
Nel 1997 Rai Educational, oggi Rai Cultura, diede avvio alla realizzazione de La Storia siamo noi. Il programma, curato e condotto da Giovanni Minoli, con più di 5000 puntate, si è imposto nel panorama italiano come uno dei prodotti televisivi di approfondimento storico di maggiore successo. Dopo aver ottenuto numerosi riconoscimenti di categoria, tra i quali il prestigioso History Makers International, ossia l’Oscar dei produttori televisivi di storia, la serie viene definitivamente cancellata dai palinsesti Rai nel maggio 2013.
In sostituzione de La Storia siamo noi viene varato il nuovo programma di approfondimento storico Il tempo e la storia. Il programma, condotto dal 2014 al 2016 dal giornalista Massimo Bernardini e attualmente dalla storica Michela Ponzani, è caratterizzato da un format innovativo che si propone, attraverso domande rivolte ad uno storico presente in studio, di conciliare l’aspetto culturale e il rigore scientifico con un linguaggio televisivo accessibile a tutti.
Per ciò che concerne il racconto della campagna di Russia, nel periodo compreso tra il 1980 e il 2011 sono stati realizzati nove tra documentari e reportage di cui la stragrande maggioranza prodotta, o quantomeno trasmessa, dalla Rai. Per quanto riguarda il racconto generico dell’avventura militare italiana possiamo ricordare Tragedia sul Don (1983) di Massimo Sani; 1941 – 1943: l’Armata italiana in Russia (1991) di Sandro Alesco; L’ultima marcia (1999) di Francesco Cirafici e Daniela Troncellitti; Battlefield tour. La memoria sopravvissuta - La campagna di Russia. I più non ritornano (2006) di Angelo Rossetti e La disfatta sul Don (2008) di Andrea Broglia.
Tutti questi documentari, fatta eccezione per La disfatta sul Don, sono accomunati da una medesima impostazione della struttura del racconto. Infatti La disfatta sul Don, oltre a esporre la naturale successione degli eventi bellici, si sofferma a derubricare le croniche mancanze dell’equipaggiamento dell’armata italiana e le ripercussioni sul piano politico di questa così grave tragedia.
Un’altra importante parte della ricerca televisiva è stata indirizzata verso il tema della detenzione dei prigionieri italiani durante tutta la seconda guerra mondiale. In tal senso, le opere più rappresentative sono Prigionieri del 1987 e Combat Film – Prigionieri del 1995.
Prigionieri, diretto da Massimo Sani, è un film-inchiesta in tre puntate che racconta l’esperienza di prigionia di circa un milione e trecentomila soldati italiani che furono fatti prigionieri dagli eserciti alleati sui fronti dell’Africa del Nord e Orientale, della Grecia, della Russia e, successivamente all’armistizio dell’8 settembre, anche dai tedeschi. Il film-inchiesta è stato ambientato nell’ex campo di prigionia di Fossoli, vicino Carpi, che per l’occasione venne trasformato in un set dove ospitare i reduci che a viva voce rievocano le loro esperienze. Il regista, oltre a quella di Giorgio Rochat, considerato il massimo studioso della campagna italiana in Russia, si avvale della collaborazione di Nuto Revelli, reduce di Russia e creatore di diversi volumi dedicati alle memorie dei soldati italiani nei campi di prigionia sovietici.
Il programma Prigionieri, ideato da Italo Moscati e Roberto Olla, contenuto nella collezione Combat Film. 1943 - 1945, la guerra in Italia, si propone di rievocare le vicende degli internati militari italiani attraverso i cosiddetti combat film, ossia i filmati realizzati da cineoperatori militari durante i combattimenti. Dopo aver analizzato l’effettiva applicazione della Convenzione di Ginevra del 27 luglio 1929, accordo che regolava il trattamento dei prigionieri di guerra, il documentario procede ad un’attenta indagine circa le diverse realtà detentive (americana, tedesca e russa) in cui furono internati i militari italiani.
Per quanto riguarda i campi di prigionia in Unione Sovietica, essi erano suddivisi in campi numerati e non numerati. Quelli numerati comprendevano i centri di raccolta e di concentramento più importanti situati nella zona di Mosca, degli Urali, del Caucaso, del Kazakhstan e dell'Uzbekistan. In base ai dati in nostro possesso, dal 1939 al 1943, in Unione Sovietica si contavano appena ventiquattro campi di prigionieri di guerra; in seguito alle avanzate dell’Armata Rossa, al conseguente aumento di prigionieri e alle disposizioni ministeriali in merito all’ampliamento della rete concentrazionaria, si raggiunse la cifra di 533 lager. A questi campi di internamento si devono sommare nove lager speciali, definiti obect (obbiettivo), situati «nella regione di Mosca, in Lettonia e nelle regioni di Ivanovo e Chabarovsk». Nessuno di questi lager venne mai visitato da rappresentanti della Croce Rossa internazionale o di altri enti assistenziali. Le notizie su questo microuniverso furono ricavate soltanto attraverso le testimonianze dei superstiti.
Ad onor del vero la macchina concentrazionaria russa già ben rodata durante gli anni del Grande terrore, si ritroverà completamente impreparata circa la gestione di quasi 292.000 uomini divisi tra tedeschi, italiani, ungheresi e rumeni, fatti prigionieri dall’Armata Rossa dopo la seconda battaglia del Don. Questa enorme massa di uomini, che doveva essere trasferita nel più breve tempo possibile nelle retrovie, giunse in condizioni critiche nei lager sovietici. In effetti, come si è potuto evincere dalle testimonianze, la situazione all’interno dei lager non era certo migliore di quella già patita durante i lunghi viaggi di trasferimento. Infatti la scarsezza del vitto, il lavoro massacrante, le proibitive condizioni climatiche, le carenze igienico-sanitarie unite alla più totale negligenza dei comandi sovietici causarono la morte di circa il 59% dei detenuti. La situazione andò leggermente migliorando nell’estate del 1943, quando la leadership sovietica nella persona del ministro degli Interni Lavrentij Berija inviò una direttiva alla scopo di «migliorare le condizioni di vita dei prigionieri e portare a un livello sanitario esemplare gli alloggi e le aree dei lager; migliorare il trattamento il trattamento sanitario si ciascun prigioniero prevedendo una dieta differenziata per i prigionieri malati e debilitati e distribuire a quest’ultimi 750 grammi di pane al giorno e una razione di cibo aumentata del 25% finché non si ristabilisce completamente la loro capacità lavorativa». Ciò nondimeno, sia a causa della poca volontà dei comandanti dei lager sia per i carenti mezzi di cui essi disponevano, queste disposizioni rimanevano inespresse.
Nona parte, La campagna di Russia in Tv.
A cavallo tra gli anni ‘60 e ’80, mentre il cinema viveva una fase di grande ridimensionamento, la Rai, fondata nel 1954, iniziò ad imporsi sul piano nazionale come ente leader nell’ambito della divulgazione scientifica, assolvendo al suo compito di televisione di Stato. La Rai, accanto a programmi di successo come Quark (1981), Superquark (1995) e Ulisse – Il piacere della scoperta (2000), ha prodotto, nell’ambito della divulgazione scientifica di tipo storico, dei programmi che hanno letteralmente fatto epoca.
Il primo di essi è Nascita di una dittatura (1972) di Sergio Zavoli che, attraverso il racconto di personalità fasciste e antifasciste, descrive gli anni che precedettero l’avvento del fascismo.
Altro grande protagonista del racconto storico televisivo è Gianni Bisiach. Il giornalista, dopo essere divenuto famoso per la sua striscia quotidiana Un minuto di Storia, in onda al mattino all’interno del TG1, si occupò nel 2004 della realizzazione delle serie La seconda guerra mondiale, che si propose come il primo organico racconto televisivo sul secondo conflitto mondiale.
Nel 1997 Rai Educational, oggi Rai Cultura, diede avvio alla realizzazione de La Storia siamo noi. Il programma, curato e condotto da Giovanni Minoli, con più di 5000 puntate, si è imposto nel panorama italiano come uno dei prodotti televisivi di approfondimento storico di maggiore successo. Dopo aver ottenuto numerosi riconoscimenti di categoria, tra i quali il prestigioso History Makers International, ossia l’Oscar dei produttori televisivi di storia, la serie viene definitivamente cancellata dai palinsesti Rai nel maggio 2013.
In sostituzione de La Storia siamo noi viene varato il nuovo programma di approfondimento storico Il tempo e la storia. Il programma, condotto dal 2014 al 2016 dal giornalista Massimo Bernardini e attualmente dalla storica Michela Ponzani, è caratterizzato da un format innovativo che si propone, attraverso domande rivolte ad uno storico presente in studio, di conciliare l’aspetto culturale e il rigore scientifico con un linguaggio televisivo accessibile a tutti.
Per ciò che concerne il racconto della campagna di Russia, nel periodo compreso tra il 1980 e il 2011 sono stati realizzati nove tra documentari e reportage di cui la stragrande maggioranza prodotta, o quantomeno trasmessa, dalla Rai. Per quanto riguarda il racconto generico dell’avventura militare italiana possiamo ricordare Tragedia sul Don (1983) di Massimo Sani; 1941 – 1943: l’Armata italiana in Russia (1991) di Sandro Alesco; L’ultima marcia (1999) di Francesco Cirafici e Daniela Troncellitti; Battlefield tour. La memoria sopravvissuta - La campagna di Russia. I più non ritornano (2006) di Angelo Rossetti e La disfatta sul Don (2008) di Andrea Broglia.
Tutti questi documentari, fatta eccezione per La disfatta sul Don, sono accomunati da una medesima impostazione della struttura del racconto. Infatti La disfatta sul Don, oltre a esporre la naturale successione degli eventi bellici, si sofferma a derubricare le croniche mancanze dell’equipaggiamento dell’armata italiana e le ripercussioni sul piano politico di questa così grave tragedia.
Un’altra importante parte della ricerca televisiva è stata indirizzata verso il tema della detenzione dei prigionieri italiani durante tutta la seconda guerra mondiale. In tal senso, le opere più rappresentative sono Prigionieri del 1987 e Combat Film – Prigionieri del 1995.
Prigionieri, diretto da Massimo Sani, è un film-inchiesta in tre puntate che racconta l’esperienza di prigionia di circa un milione e trecentomila soldati italiani che furono fatti prigionieri dagli eserciti alleati sui fronti dell’Africa del Nord e Orientale, della Grecia, della Russia e, successivamente all’armistizio dell’8 settembre, anche dai tedeschi. Il film-inchiesta è stato ambientato nell’ex campo di prigionia di Fossoli, vicino Carpi, che per l’occasione venne trasformato in un set dove ospitare i reduci che a viva voce rievocano le loro esperienze. Il regista, oltre a quella di Giorgio Rochat, considerato il massimo studioso della campagna italiana in Russia, si avvale della collaborazione di Nuto Revelli, reduce di Russia e creatore di diversi volumi dedicati alle memorie dei soldati italiani nei campi di prigionia sovietici.
Il programma Prigionieri, ideato da Italo Moscati e Roberto Olla, contenuto nella collezione Combat Film. 1943 - 1945, la guerra in Italia, si propone di rievocare le vicende degli internati militari italiani attraverso i cosiddetti combat film, ossia i filmati realizzati da cineoperatori militari durante i combattimenti. Dopo aver analizzato l’effettiva applicazione della Convenzione di Ginevra del 27 luglio 1929, accordo che regolava il trattamento dei prigionieri di guerra, il documentario procede ad un’attenta indagine circa le diverse realtà detentive (americana, tedesca e russa) in cui furono internati i militari italiani.
Per quanto riguarda i campi di prigionia in Unione Sovietica, essi erano suddivisi in campi numerati e non numerati. Quelli numerati comprendevano i centri di raccolta e di concentramento più importanti situati nella zona di Mosca, degli Urali, del Caucaso, del Kazakhstan e dell'Uzbekistan. In base ai dati in nostro possesso, dal 1939 al 1943, in Unione Sovietica si contavano appena ventiquattro campi di prigionieri di guerra; in seguito alle avanzate dell’Armata Rossa, al conseguente aumento di prigionieri e alle disposizioni ministeriali in merito all’ampliamento della rete concentrazionaria, si raggiunse la cifra di 533 lager. A questi campi di internamento si devono sommare nove lager speciali, definiti obect (obbiettivo), situati «nella regione di Mosca, in Lettonia e nelle regioni di Ivanovo e Chabarovsk». Nessuno di questi lager venne mai visitato da rappresentanti della Croce Rossa internazionale o di altri enti assistenziali. Le notizie su questo microuniverso furono ricavate soltanto attraverso le testimonianze dei superstiti.
Ad onor del vero la macchina concentrazionaria russa già ben rodata durante gli anni del Grande terrore, si ritroverà completamente impreparata circa la gestione di quasi 292.000 uomini divisi tra tedeschi, italiani, ungheresi e rumeni, fatti prigionieri dall’Armata Rossa dopo la seconda battaglia del Don. Questa enorme massa di uomini, che doveva essere trasferita nel più breve tempo possibile nelle retrovie, giunse in condizioni critiche nei lager sovietici. In effetti, come si è potuto evincere dalle testimonianze, la situazione all’interno dei lager non era certo migliore di quella già patita durante i lunghi viaggi di trasferimento. Infatti la scarsezza del vitto, il lavoro massacrante, le proibitive condizioni climatiche, le carenze igienico-sanitarie unite alla più totale negligenza dei comandi sovietici causarono la morte di circa il 59% dei detenuti. La situazione andò leggermente migliorando nell’estate del 1943, quando la leadership sovietica nella persona del ministro degli Interni Lavrentij Berija inviò una direttiva alla scopo di «migliorare le condizioni di vita dei prigionieri e portare a un livello sanitario esemplare gli alloggi e le aree dei lager; migliorare il trattamento il trattamento sanitario si ciascun prigioniero prevedendo una dieta differenziata per i prigionieri malati e debilitati e distribuire a quest’ultimi 750 grammi di pane al giorno e una razione di cibo aumentata del 25% finché non si ristabilisce completamente la loro capacità lavorativa». Ciò nondimeno, sia a causa della poca volontà dei comandanti dei lager sia per i carenti mezzi di cui essi disponevano, queste disposizioni rimanevano inespresse.
sabato 14 dicembre 2024
2° C. d'A. - Div. Cosseria - 90° R.F.
Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.
MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.
2° CORPO D'ARMATA - DIVISIONE COSSERIA - 90° REGGIMENTO FANTERIA.
MOVM Tenente Colonnello AGOSTI Guido alla memoria
MOVM Sottotenente AMARENA Giovanni alla memoria
MOVM Sottotenente DE MICHIEL Vincenzo alla memoria
MAVM Tenente Colonnello LA PENNA Giacomo
MAVM Maggiore LA MESA Emanuele alla memoria
MAVM Maggiore LA MESA Emanuele
MAVM Maggiore MILLINO Teresio
MAVM Capitano ASQUASCIATI Luigi
MAVM Capitano BERARDINELLI Giacinto alla memoria
MAVM Capitano BIANCHI Evanzio alla memoria
MAVM Capitano BRUNO Felice alla memoria
MAVM Capitano PIOTTI Alessandro
MAVM Capitano RAFFAELLI Dario
MAVM Capitano UGHETTO Enrico
MAVM Tenente CHIEREGO Giorgio
MAVM Tenente CORONA Marcello
MAVM Tenente LA MANNA Cesare
MAVM Tenente PALMI Antonio
MAVM Tenente PAOLELLA Fernando
MAVM Tenente RUSSO Giuseppe
MAVM Sottotenente BENEDETTI Goffredo
MAVM Sottotenente BERCHIATTI Aldo
MAVM Sottotenente BOTASSIS Giovanni
MAVM Sottotenente BRILLA Michele
MAVM Sottotenente BUDA Nunziato
MAVM Sottotenente CAPANO Carlo alla memoria
MAVM Sottotenente FRONCILLO Ruggero alla memoria
MAVM Sottotenente GAFFARELLI Tommaso
MAVM Sottotenente LAVARELLO G.Battista
MAVM Sottotenente MAZZONE Francesco
MAVM Sottotenente MESSERE Marcello
MAVM Sottotenente PASTORE Ettore
MAVM Sottotenente ROCCHI Alberto alla memoria
MAVM Sottotenente ZAULI Goffredo
MAVM aiutante di battaglia MORELLI Bruno
MAVM sergente maggiore ARDONE Antonio
MAVM sergente maggiore D'AGOSTINO Camine
MAVM sergente maggiore PALMIERI Manlio
MAVM sergente MAGRINI Gino
MAVM sergente TORNAGHI Silvio
MAVM caporal maggiore SPRODI Umberto
MAVM caporale BERTOLOTTI Attilio
MAVM caporale CAMISCIA Nicola
MAVM caporale KOSMAC Cirillo
MAVM caporale MAZZAMUTO Francesco
MAVM soldato AMBROGIO Carmelo alla memoria
MAVM soldato BERGAMASCO Aldo
MAVM soldato CANETTI Oreste alla memoria
MAVM soldato CASTELLI Luigi
MAVM soldato CASTOLDI Egidio alla memoria
MAVM soldato DOVERI Serafino
MAVM soldato FRIZZI Tito
MAVM soldato FURLANI Aldo alla memoria
MAVM soldato GENTOSO Francesco
MAVM soldato MAZZA Francesco
MAVM soldato RAGGI Manfredo
MAVM soldato VITALI Orazio alla memoria
MBVM Maggiore PICCIONE Cosimo
MBVM Capitano AIRENTI Antonino alla memoria
MBVM Capitano CICINNATO Ettore
MBVM Capitano ROSSI Enrico
MBVM Tenente ANTIFORA Giovanni
MBVM Tenente CALUZZI Ettore
MBVM Tenente MINUTO Paolo
MBVM Tenente VIOLA Guido
MBVM Sottotenente BIANCHINI Ernesto
MBVM Sottotenente BRUNO Vincenzo
MBVM Sottotenente PAGLIERINI Sergio
MBVM Sottotenente ROCCUZZO Paolo
MBVM sergente CHIESA Francesco
MBVM sergente PECOLATTO Maggiorino
MBVM caporal maggiore CASSINARI Mario
MBVM caporal maggiore CUCCIA Giacomo
MBVM caporal maggiore LOMBARDI Angelo
MBVM caporal maggiore MANDULLO Vitaliano alla memoria
MBVM caporal maggiore ROSSONI Giuseppe
MBVM caporal maggiore ROTA Arosio
MBVM caporal maggiore VOLPATTI Aldo alla memoria
MBVM caporale BETTONCELLI Francesco
MBVM soldato CARAMIA Pasquale
MBVM soldato CRISPONI Giuseppe alla memoria
MBVM soldato GARIBALDI GIULIO
MBVM soldato LENA Francesco
MBVM soldato RAGNO Onofrio alla memoria
MBVM soldato TOTARO Cosimo
MBVM soldato VIGNA Alberto alla memoria
CGVM Tenente CHIEREGO Giorgio
CGVM Sottotenente BORIAMI Isidoro
CGVM Sottotenente DEVIA Angelo
CGVM sergente maggiore AZZOLI Antonio
CGVM sergente maggiore PORCU Bruno
CGVM sergente BRESCIANI Ezio
CGVM sergente CAPROTTI Attilio
CGVM sergente CASTAGNOLI Ezio
CGVM sergente CATUCCI Vita
CGVM sergente FORNACIARI Renato
CGVM sergente ZECCHINI Enrico alla memoria
CGVM caporal maggiore MANNOZZI Giovacchino
CGVM caporale SANNA Antonio alla memoria
CGVM soldato ARTESANI Cesare
CGVM soldato CERBONI Alberto alla memoria
CGVM soldato FRANCESCHINI Arturo alla memoria
CGVM soldato INGRASSIA Vito
CGVM soldato MARCHIGNONI Daniele
CGVM soldato MATTA Angelo
CGVM soldato ORECCHIONI Antonio
CGVM soldato VITARI Giuseppe
CGVM soldato ZUNINO Leandro
MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.
2° CORPO D'ARMATA - DIVISIONE COSSERIA - 90° REGGIMENTO FANTERIA.
MOVM Tenente Colonnello AGOSTI Guido alla memoria
MOVM Sottotenente AMARENA Giovanni alla memoria
MOVM Sottotenente DE MICHIEL Vincenzo alla memoria
MAVM Tenente Colonnello LA PENNA Giacomo
MAVM Maggiore LA MESA Emanuele alla memoria
MAVM Maggiore LA MESA Emanuele
MAVM Maggiore MILLINO Teresio
MAVM Capitano ASQUASCIATI Luigi
MAVM Capitano BERARDINELLI Giacinto alla memoria
MAVM Capitano BIANCHI Evanzio alla memoria
MAVM Capitano BRUNO Felice alla memoria
MAVM Capitano PIOTTI Alessandro
MAVM Capitano RAFFAELLI Dario
MAVM Capitano UGHETTO Enrico
MAVM Tenente CHIEREGO Giorgio
MAVM Tenente CORONA Marcello
MAVM Tenente LA MANNA Cesare
MAVM Tenente PALMI Antonio
MAVM Tenente PAOLELLA Fernando
MAVM Tenente RUSSO Giuseppe
MAVM Sottotenente BENEDETTI Goffredo
MAVM Sottotenente BERCHIATTI Aldo
MAVM Sottotenente BOTASSIS Giovanni
MAVM Sottotenente BRILLA Michele
MAVM Sottotenente BUDA Nunziato
MAVM Sottotenente CAPANO Carlo alla memoria
MAVM Sottotenente FRONCILLO Ruggero alla memoria
MAVM Sottotenente GAFFARELLI Tommaso
MAVM Sottotenente LAVARELLO G.Battista
MAVM Sottotenente MAZZONE Francesco
MAVM Sottotenente MESSERE Marcello
MAVM Sottotenente PASTORE Ettore
MAVM Sottotenente ROCCHI Alberto alla memoria
MAVM Sottotenente ZAULI Goffredo
MAVM aiutante di battaglia MORELLI Bruno
MAVM sergente maggiore ARDONE Antonio
MAVM sergente maggiore D'AGOSTINO Camine
MAVM sergente maggiore PALMIERI Manlio
MAVM sergente MAGRINI Gino
MAVM sergente TORNAGHI Silvio
MAVM caporal maggiore SPRODI Umberto
MAVM caporale BERTOLOTTI Attilio
MAVM caporale CAMISCIA Nicola
MAVM caporale KOSMAC Cirillo
MAVM caporale MAZZAMUTO Francesco
MAVM soldato AMBROGIO Carmelo alla memoria
MAVM soldato BERGAMASCO Aldo
MAVM soldato CANETTI Oreste alla memoria
MAVM soldato CASTELLI Luigi
MAVM soldato CASTOLDI Egidio alla memoria
MAVM soldato DOVERI Serafino
MAVM soldato FRIZZI Tito
MAVM soldato FURLANI Aldo alla memoria
MAVM soldato GENTOSO Francesco
MAVM soldato MAZZA Francesco
MAVM soldato RAGGI Manfredo
MAVM soldato VITALI Orazio alla memoria
MBVM Maggiore PICCIONE Cosimo
MBVM Capitano AIRENTI Antonino alla memoria
MBVM Capitano CICINNATO Ettore
MBVM Capitano ROSSI Enrico
MBVM Tenente ANTIFORA Giovanni
MBVM Tenente CALUZZI Ettore
MBVM Tenente MINUTO Paolo
MBVM Tenente VIOLA Guido
MBVM Sottotenente BIANCHINI Ernesto
MBVM Sottotenente BRUNO Vincenzo
MBVM Sottotenente PAGLIERINI Sergio
MBVM Sottotenente ROCCUZZO Paolo
MBVM sergente CHIESA Francesco
MBVM sergente PECOLATTO Maggiorino
MBVM caporal maggiore CASSINARI Mario
MBVM caporal maggiore CUCCIA Giacomo
MBVM caporal maggiore LOMBARDI Angelo
MBVM caporal maggiore MANDULLO Vitaliano alla memoria
MBVM caporal maggiore ROSSONI Giuseppe
MBVM caporal maggiore ROTA Arosio
MBVM caporal maggiore VOLPATTI Aldo alla memoria
MBVM caporale BETTONCELLI Francesco
MBVM soldato CARAMIA Pasquale
MBVM soldato CRISPONI Giuseppe alla memoria
MBVM soldato GARIBALDI GIULIO
MBVM soldato LENA Francesco
MBVM soldato RAGNO Onofrio alla memoria
MBVM soldato TOTARO Cosimo
MBVM soldato VIGNA Alberto alla memoria
CGVM Tenente CHIEREGO Giorgio
CGVM Sottotenente BORIAMI Isidoro
CGVM Sottotenente DEVIA Angelo
CGVM sergente maggiore AZZOLI Antonio
CGVM sergente maggiore PORCU Bruno
CGVM sergente BRESCIANI Ezio
CGVM sergente CAPROTTI Attilio
CGVM sergente CASTAGNOLI Ezio
CGVM sergente CATUCCI Vita
CGVM sergente FORNACIARI Renato
CGVM sergente ZECCHINI Enrico alla memoria
CGVM caporal maggiore MANNOZZI Giovacchino
CGVM caporale SANNA Antonio alla memoria
CGVM soldato ARTESANI Cesare
CGVM soldato CERBONI Alberto alla memoria
CGVM soldato FRANCESCHINI Arturo alla memoria
CGVM soldato INGRASSIA Vito
CGVM soldato MARCHIGNONI Daniele
CGVM soldato MATTA Angelo
CGVM soldato ORECCHIONI Antonio
CGVM soldato VITARI Giuseppe
CGVM soldato ZUNINO Leandro
Il viaggio del 2013, da Romachowa a Nikitowka
Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Venerdì 25 gennaio - 7a tappa Km.15,0: da Romachowa a Nikitowka. Tramonto a Nikitowka; si conclude così la nostra penultima tappa.
martedì 10 dicembre 2024
Italiani nella neve, parte 8
Italiani nella neve: Il cinema della campagna italiana di Russia, di Sergio Spinnato - tratto da HUMANITIES, anno VI, numero 12, dicembre 2012.
Ottava parte, L'era dei cinegiornali.
Nel 1924, su iniziativa dell’avvocato e giornalista Luciano De Feo, era stato costituito il Sindacato istruzione cinematografica (SIC), con l’intenzione di produrre film educativi per un’Italia fortemente analfabeta. Nel settembre dello stesso anno, sottoponendo l’idea a Mussolini, De Feo vide aumentare il capitale sociale della SIC a due milioni e mezzo di lire, grazie al sostegno di vari enti statali. Mussolini stesso, che ne aveva compreso le potenzialità come strumento di propaganda, suggerì di ribattezzare la società L.U.C.E. (L’Unione cinematografica Educativa), prima di trasformarla con il r.d.l. nr. 1985 del 5 novembre 1925 in ente statale con il nome di Istituto Nazionale Luce.
Nel 1926, una legge rese obbligatoria in tutti i cinema italiani le proiezioni di parate militari, eventi sportivi e, dal 1927, dei cinegiornali. Nel 1937 l’Istituto Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare sotto il controllo del Ministero della Cultura Popolare. Mussolini, grazie alla sua esperienza giornalistica e politica e alle sue innate doti oratorie, seppe sfruttare al meglio le enormi potenzialità che il mezzo cinematografico offriva, arrivando a costruire il mito di se stesso.
Il primo cinegiornale venne proiettato nel 1927 e, in quel primo anno, ne furono realizzati quarantaquattro. Negli anni del regime, in tutto, ne furono prodotti più di 3000, ai quali si devono aggiungere i cinquantacinque Giornali Luce realizzati durante il breve periodo della Repubblica di Salò. Per quanto riguarda la campagna di Russia, l’Istituto Luce arrivò a produrre la considerevole cifra di quarantatré Giornali Luce. Il taglio con cui viene raccontata la campagna di Russia è uguale allo stile utilizzato per la descrizione di tutti gli altri teatri di guerra. I soldati italiani vengono sempre presentati come uomini che, nonostante le difficoltà, con spirito di abnegazione e continui atti di eroismo, riescono ad avanzare e sconfiggere il nemico. Particolare attenzione viene riservata alle visite delle personalità del regime al fronte, come quella del Duce insieme a Hitler nell’agosto 1941 o quelle del Capo di Stato Maggiore della Milizia Enzo Emilio Galbiati e del Segretario del Partito Fascista Aldo Vidussoni, entrambe nel novembre 1942.
Eppure, a partire dalla metà degli anni ’30, il monopolio dell’Istituto Luce venne insidiato da una piccola casa di produzione milanese, la INCOM. Fondata dal giornalista Sandro Pallavicini, la società Industria cortometraggi Milano, nome completo della INCOM, specializzandosi nella produzione di filmati propagandistici, cercò di fare concorrenza all’Istituto Luce.
Dopo la realizzazione di documentari e reportage di guerra tra i quali, per la parte relativa alla Russia, ricordiamo Officine volanti (1941) di Pietro Benedetti, Treno ospedale 34 (1941), Dietro la trincea (1942) e Quando il cannone tace (1942) di Vittorio Carpignano, la INCOM «s’impegnò nell’immediato dopoguerra, oltre che in laboratori per il doppiaggio, soprattutto nella produzione di un cinegiornale, La Settimana Incom, che rappresentò una delle fonti più popolari di informazione e attualità d’Italia». La Settimana Incom, con il sostegno da parte dello Stato, riuscì a sbaragliare la concorrenza e diede spazio «agli interrogativi di quegli anni sull’identità nazionale, agli emergenti bisogni della ricostruzione, nonché alle incipienti prospettive di riscatto progresso».
All’interno di una vastissima produzione, circa 2500 puntate, troviamo quattro cinegiornali che raccontano un aspetto della campagna di Russia, ossia il rientro in patria di alcuni prigionieri italiani in Unione Sovietica. Infatti gli operatori de La Settimana Incom, in un arco di tempo compreso tra il 1950 e il 1955, filmano i precisi attimi in cui i nostri soldati, dopo le fatiche della guerra e le sofferenze dei campi di prigionia, possono finalmente riabbracciare l’Italia e i loro cari.
In tal senso risulta particolarmente emblematica la vicenda vissuta da Enzo Boletti e documentata dagli operatori de La Settimana Incom. Il sottotenente Boletti della divisone Tridentina, dopo aver combattuto in Jugoslavia, fu fatto prigioniero dai tedeschi all’indomani dell’8 settembre 1943. Deportato in Polonia, riuscì a scappare e ad unirsi alla resistenza polacca conseguendo il grado di tenente colonnello. Nell’aprile 1945, complice l’avanzata dell’Armata Rossa, Boletti viene catturato e trasferito a Mosca, nel carcere della Lubjanka, in quanto considerato come “elemento sospetto”. Trasferito in diversi campi di prigionia, Boletti trascorse quasi dieci anni in Russia facendo ritorno in Italia soltanto nel 1954.
Le dolorose traversie patite dal Boletti ci consentono di fare una piccola ma utile puntualizzazione. Al termine del conflitto, oltre ai soldati del CSIR e dell’Armir, in Russia esistevano altre due categorie di detenuti: gli ex IMI (Internati militari italiani) e il personale diplomatico della Repubblica Sociale italiana di Romania e Bulgaria. I dati di queste diverse categorie furono spesso accavallati dai sovietici rendendo in tal modo difficoltoso il lavoro di censimento delle autorità italiane. La maggior parte di questi uomini farà ritorno in Italia nella prima metà degli anni ’50, a seguito di lunghe e complesse trattative diplomatiche.
Il periodo d’oro della INCOM durò fino ai primi anni ’60 quando, complice l’affermazione del fenomeno televisivo, la società iniziò un inesorabile declino che dapprima la costrinse a sospendere la produzione de La Settimana Incom nel 1965 e successivamente alla vendita del marchio INCOM e dei suoi archivi all’Istituto Luce - Cinecittà nel 1967. Alla fine degli anni ’90 lo stesso Istituto Luce - Cinecittà inizia l’archiviazione e la digitalizzazione degli archivi Luce, Incom e di altre diverse collezioni cinematografiche e fotografiche. Successivamente nel luglio 2012 l’Istituto Luce - Cinecittà ha stretto una partnership con Google Italia per proporre i 30.000 video dei suoi archivi sulla piattaforma web YouTube.
Ottava parte, L'era dei cinegiornali.
Nel 1924, su iniziativa dell’avvocato e giornalista Luciano De Feo, era stato costituito il Sindacato istruzione cinematografica (SIC), con l’intenzione di produrre film educativi per un’Italia fortemente analfabeta. Nel settembre dello stesso anno, sottoponendo l’idea a Mussolini, De Feo vide aumentare il capitale sociale della SIC a due milioni e mezzo di lire, grazie al sostegno di vari enti statali. Mussolini stesso, che ne aveva compreso le potenzialità come strumento di propaganda, suggerì di ribattezzare la società L.U.C.E. (L’Unione cinematografica Educativa), prima di trasformarla con il r.d.l. nr. 1985 del 5 novembre 1925 in ente statale con il nome di Istituto Nazionale Luce.
Nel 1926, una legge rese obbligatoria in tutti i cinema italiani le proiezioni di parate militari, eventi sportivi e, dal 1927, dei cinegiornali. Nel 1937 l’Istituto Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare sotto il controllo del Ministero della Cultura Popolare. Mussolini, grazie alla sua esperienza giornalistica e politica e alle sue innate doti oratorie, seppe sfruttare al meglio le enormi potenzialità che il mezzo cinematografico offriva, arrivando a costruire il mito di se stesso.
Il primo cinegiornale venne proiettato nel 1927 e, in quel primo anno, ne furono realizzati quarantaquattro. Negli anni del regime, in tutto, ne furono prodotti più di 3000, ai quali si devono aggiungere i cinquantacinque Giornali Luce realizzati durante il breve periodo della Repubblica di Salò. Per quanto riguarda la campagna di Russia, l’Istituto Luce arrivò a produrre la considerevole cifra di quarantatré Giornali Luce. Il taglio con cui viene raccontata la campagna di Russia è uguale allo stile utilizzato per la descrizione di tutti gli altri teatri di guerra. I soldati italiani vengono sempre presentati come uomini che, nonostante le difficoltà, con spirito di abnegazione e continui atti di eroismo, riescono ad avanzare e sconfiggere il nemico. Particolare attenzione viene riservata alle visite delle personalità del regime al fronte, come quella del Duce insieme a Hitler nell’agosto 1941 o quelle del Capo di Stato Maggiore della Milizia Enzo Emilio Galbiati e del Segretario del Partito Fascista Aldo Vidussoni, entrambe nel novembre 1942.
Eppure, a partire dalla metà degli anni ’30, il monopolio dell’Istituto Luce venne insidiato da una piccola casa di produzione milanese, la INCOM. Fondata dal giornalista Sandro Pallavicini, la società Industria cortometraggi Milano, nome completo della INCOM, specializzandosi nella produzione di filmati propagandistici, cercò di fare concorrenza all’Istituto Luce.
Dopo la realizzazione di documentari e reportage di guerra tra i quali, per la parte relativa alla Russia, ricordiamo Officine volanti (1941) di Pietro Benedetti, Treno ospedale 34 (1941), Dietro la trincea (1942) e Quando il cannone tace (1942) di Vittorio Carpignano, la INCOM «s’impegnò nell’immediato dopoguerra, oltre che in laboratori per il doppiaggio, soprattutto nella produzione di un cinegiornale, La Settimana Incom, che rappresentò una delle fonti più popolari di informazione e attualità d’Italia». La Settimana Incom, con il sostegno da parte dello Stato, riuscì a sbaragliare la concorrenza e diede spazio «agli interrogativi di quegli anni sull’identità nazionale, agli emergenti bisogni della ricostruzione, nonché alle incipienti prospettive di riscatto progresso».
All’interno di una vastissima produzione, circa 2500 puntate, troviamo quattro cinegiornali che raccontano un aspetto della campagna di Russia, ossia il rientro in patria di alcuni prigionieri italiani in Unione Sovietica. Infatti gli operatori de La Settimana Incom, in un arco di tempo compreso tra il 1950 e il 1955, filmano i precisi attimi in cui i nostri soldati, dopo le fatiche della guerra e le sofferenze dei campi di prigionia, possono finalmente riabbracciare l’Italia e i loro cari.
In tal senso risulta particolarmente emblematica la vicenda vissuta da Enzo Boletti e documentata dagli operatori de La Settimana Incom. Il sottotenente Boletti della divisone Tridentina, dopo aver combattuto in Jugoslavia, fu fatto prigioniero dai tedeschi all’indomani dell’8 settembre 1943. Deportato in Polonia, riuscì a scappare e ad unirsi alla resistenza polacca conseguendo il grado di tenente colonnello. Nell’aprile 1945, complice l’avanzata dell’Armata Rossa, Boletti viene catturato e trasferito a Mosca, nel carcere della Lubjanka, in quanto considerato come “elemento sospetto”. Trasferito in diversi campi di prigionia, Boletti trascorse quasi dieci anni in Russia facendo ritorno in Italia soltanto nel 1954.
Le dolorose traversie patite dal Boletti ci consentono di fare una piccola ma utile puntualizzazione. Al termine del conflitto, oltre ai soldati del CSIR e dell’Armir, in Russia esistevano altre due categorie di detenuti: gli ex IMI (Internati militari italiani) e il personale diplomatico della Repubblica Sociale italiana di Romania e Bulgaria. I dati di queste diverse categorie furono spesso accavallati dai sovietici rendendo in tal modo difficoltoso il lavoro di censimento delle autorità italiane. La maggior parte di questi uomini farà ritorno in Italia nella prima metà degli anni ’50, a seguito di lunghe e complesse trattative diplomatiche.
Il periodo d’oro della INCOM durò fino ai primi anni ’60 quando, complice l’affermazione del fenomeno televisivo, la società iniziò un inesorabile declino che dapprima la costrinse a sospendere la produzione de La Settimana Incom nel 1965 e successivamente alla vendita del marchio INCOM e dei suoi archivi all’Istituto Luce - Cinecittà nel 1967. Alla fine degli anni ’90 lo stesso Istituto Luce - Cinecittà inizia l’archiviazione e la digitalizzazione degli archivi Luce, Incom e di altre diverse collezioni cinematografiche e fotografiche. Successivamente nel luglio 2012 l’Istituto Luce - Cinecittà ha stretto una partnership con Google Italia per proporre i 30.000 video dei suoi archivi sulla piattaforma web YouTube.
2° C. d'A. - Div. Cosseria - 89° R.F.
Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.
MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.
2° CORPO D'ARMATA - DIVISIONE COSSERIA - 89° REGGIMENTO FANTERIA.
MAVM Colonnello MAGGIO Paolo alla memoria
MAVM Maggiore GUERRIERO Enrico alla memoria
MAVM Capitano CASSANELLO Giuseppe
MAVM Capitano EMANUEL Alfredo
MAVM Capitano FIORENZI Cherubino
MAVM Tenente BONETTO Paolo alla memoria
MAVM Tenente LISTUZZI Ferruccio
MAVM Tenente MELIS SEMINO Tullio alla memoria
MAVM Tenente RAIMONDO Agostino
MAVM Sottotenente CONTI Franco alla memoria
MAVM Sottotenente GALLETTI Carlo alla memoria
MAVM Sottotenente GERMANO Pietro
MAVM Sottotenente STEFANILE Edoardo
MAVM caporale CAREDDU Antonio
MAVM caporale LUCARELLA Giovanni
MAVM caporale ROSSI Olinto
MAVM soldato CANTERUCCIO Giuseppe
MAVM soldato PIROMALLO Giuseppe
MAVM soldato PRECE Antonio
MBVM Maggiore SANTILLI Silvio
MBVM Capitano CARIONI Ugo
MBVM Capitano CORSI Cleto
MBVM Capitano EMANUEL Alfredo
MBVM Tenente BIANCO Luigi
MBVM Tenente BOLA Dante
MBVM Tenente medico CASTELLANO Romualdo
MBVM Tenente CASTELLETTI NICORA L.
MBVM Tenente LONGO Giuseppe
MBVM Tenente MELIS SEMINO Tullio
MBVM Tenente VECCHI Franco
MBVM Tenente VIRANDO Alfredo
MBVM Sottotenente CURATOLA Michele
MBVM Sottotenente FACCHIN Massimo
MBVM Sottotenente PIAZZA Angelo
MBVM Sottotenente VEGLIO Renato
MBVM sergente DAL BIANCO Armando
MBVM sergente PALMERO Andrea
MBVM sergente SALUSTRI Quinto
MBVM sergente UCCELLI Otello
MBVM caporal maggiore SERBORARIA Rinaldo alla memoria
MBVM caporale ALLEGRETTI Gracco
MBVM caporale GALBUSERA Beniamino
MBVM caporale TAGLIAFERRI Ernesto
MBVM soldato ALBERO Antonio alla memoria
MBVM soldato BANCHERO Orazio
MBVM soldato BELLIA Angelo
MBVM soldato BENICA' Aldo
MBVM soldato BOSCHETTO Gino
MBVM soldato CASSETTA Battista
MBVM soldato CINI Nello
MBVM soldato DATTERI Francesco
MBVM soldato LOTTERO Aldo
MBVM soldato POIRE' Amedeo
MBVM soldato RAFFO Cesare
MBVM soldato RUBINO Carmine
MBVM soldato VIRGILIO Stefano
CGVM Maggiore BALOCCO Giuseppe
CGVM Capitano AICARDI Stefano
CGVM Capitano FEBRARO Chiarino
CGVM Tenente CATANZARO Catello
CGVM Tenente FUSCO Gerardino
CGVM Tenente MELE Argiro
CGVM Tenente MOTTI Lucio
CGVM Tenente MURGO Michele
CGVM Tenente PASTORINO Giorgio
CGVM Tenente SALVALAI Francesco
CGVM Tenente TEOT Attilio
CGVM Sottotenente CAMBIAGGIO Pierino
CGVM Sottotenente CARUSI Nicola
CGVM Sottotenente DAL LAGO Mario
CGVM Sottotenente SENTINELLI Ovidio
CGVM Sottotenente SPINA Giulio
CGVM maresciallo DI CERBO Michele
CGVM maresciallo ROMAGNANO Remigio
CGVM sergente BRENNA Santo
CGVM sergente CACCIABUE Giuseppe
CGVM sergente COCCOLO Angelo
CGVM sergente CORETTI Salvatore
CGVM sergente PEZZOTTA Mario
CGVM sergente RAVAZZI Pasquale
CGVM sergente SIMEONI Agostino
CGVM caporal maggiore MARIANI Bruno
CGVM caporale GALLETTI Giuseppe
CGVM caporale GUGLIRLMI Ernesto
CGVM caporale PACCHINI Guglielmo
CGVM caporale SAITTA Cosimo
CGVM soldato AIELLO Gaetano
CGVM soldato ALIOTTA Carlo
CGVM soldato ARTIGLIA Luigi
CGVM soldato AULICINO Pasquale
CGVM soldato BRIGNONE Salvatore
CGVM soldato CANTU' Giovanni
CGVM soldato CASSISSA Giov.Batt.
CGVM soldato MAINENTE Gaetano
CGVM soldato MAMMOLITI Pasquale
CGVM soldato MINEO Salvatore
CGVM soldato MONTERASTELLI Antonio
CGVM soldato OTTONE Marcello
CGVM soldato PAMPANINI Aldo
CGVM soldato PEREZ Zopito
CGVM soldato PERLI Angelo
CGVM soldato PESENTI Virginio
CGVM soldato REBORA Emanuele
CGVM soldato REPETTO Giuseppe
CGVM soldato STASSI Antonino
CGVM soldato TOFFAOLO Giovanni
CGVM soldato TOGNINI Antonio
CGVM soldato UCCELLATORE Calogero
MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.
2° CORPO D'ARMATA - DIVISIONE COSSERIA - 89° REGGIMENTO FANTERIA.
MAVM Colonnello MAGGIO Paolo alla memoria
MAVM Maggiore GUERRIERO Enrico alla memoria
MAVM Capitano CASSANELLO Giuseppe
MAVM Capitano EMANUEL Alfredo
MAVM Capitano FIORENZI Cherubino
MAVM Tenente BONETTO Paolo alla memoria
MAVM Tenente LISTUZZI Ferruccio
MAVM Tenente MELIS SEMINO Tullio alla memoria
MAVM Tenente RAIMONDO Agostino
MAVM Sottotenente CONTI Franco alla memoria
MAVM Sottotenente GALLETTI Carlo alla memoria
MAVM Sottotenente GERMANO Pietro
MAVM Sottotenente STEFANILE Edoardo
MAVM caporale CAREDDU Antonio
MAVM caporale LUCARELLA Giovanni
MAVM caporale ROSSI Olinto
MAVM soldato CANTERUCCIO Giuseppe
MAVM soldato PIROMALLO Giuseppe
MAVM soldato PRECE Antonio
MBVM Maggiore SANTILLI Silvio
MBVM Capitano CARIONI Ugo
MBVM Capitano CORSI Cleto
MBVM Capitano EMANUEL Alfredo
MBVM Tenente BIANCO Luigi
MBVM Tenente BOLA Dante
MBVM Tenente medico CASTELLANO Romualdo
MBVM Tenente CASTELLETTI NICORA L.
MBVM Tenente LONGO Giuseppe
MBVM Tenente MELIS SEMINO Tullio
MBVM Tenente VECCHI Franco
MBVM Tenente VIRANDO Alfredo
MBVM Sottotenente CURATOLA Michele
MBVM Sottotenente FACCHIN Massimo
MBVM Sottotenente PIAZZA Angelo
MBVM Sottotenente VEGLIO Renato
MBVM sergente DAL BIANCO Armando
MBVM sergente PALMERO Andrea
MBVM sergente SALUSTRI Quinto
MBVM sergente UCCELLI Otello
MBVM caporal maggiore SERBORARIA Rinaldo alla memoria
MBVM caporale ALLEGRETTI Gracco
MBVM caporale GALBUSERA Beniamino
MBVM caporale TAGLIAFERRI Ernesto
MBVM soldato ALBERO Antonio alla memoria
MBVM soldato BANCHERO Orazio
MBVM soldato BELLIA Angelo
MBVM soldato BENICA' Aldo
MBVM soldato BOSCHETTO Gino
MBVM soldato CASSETTA Battista
MBVM soldato CINI Nello
MBVM soldato DATTERI Francesco
MBVM soldato LOTTERO Aldo
MBVM soldato POIRE' Amedeo
MBVM soldato RAFFO Cesare
MBVM soldato RUBINO Carmine
MBVM soldato VIRGILIO Stefano
CGVM Maggiore BALOCCO Giuseppe
CGVM Capitano AICARDI Stefano
CGVM Capitano FEBRARO Chiarino
CGVM Tenente CATANZARO Catello
CGVM Tenente FUSCO Gerardino
CGVM Tenente MELE Argiro
CGVM Tenente MOTTI Lucio
CGVM Tenente MURGO Michele
CGVM Tenente PASTORINO Giorgio
CGVM Tenente SALVALAI Francesco
CGVM Tenente TEOT Attilio
CGVM Sottotenente CAMBIAGGIO Pierino
CGVM Sottotenente CARUSI Nicola
CGVM Sottotenente DAL LAGO Mario
CGVM Sottotenente SENTINELLI Ovidio
CGVM Sottotenente SPINA Giulio
CGVM maresciallo DI CERBO Michele
CGVM maresciallo ROMAGNANO Remigio
CGVM sergente BRENNA Santo
CGVM sergente CACCIABUE Giuseppe
CGVM sergente COCCOLO Angelo
CGVM sergente CORETTI Salvatore
CGVM sergente PEZZOTTA Mario
CGVM sergente RAVAZZI Pasquale
CGVM sergente SIMEONI Agostino
CGVM caporal maggiore MARIANI Bruno
CGVM caporale GALLETTI Giuseppe
CGVM caporale GUGLIRLMI Ernesto
CGVM caporale PACCHINI Guglielmo
CGVM caporale SAITTA Cosimo
CGVM soldato AIELLO Gaetano
CGVM soldato ALIOTTA Carlo
CGVM soldato ARTIGLIA Luigi
CGVM soldato AULICINO Pasquale
CGVM soldato BRIGNONE Salvatore
CGVM soldato CANTU' Giovanni
CGVM soldato CASSISSA Giov.Batt.
CGVM soldato MAINENTE Gaetano
CGVM soldato MAMMOLITI Pasquale
CGVM soldato MINEO Salvatore
CGVM soldato MONTERASTELLI Antonio
CGVM soldato OTTONE Marcello
CGVM soldato PAMPANINI Aldo
CGVM soldato PEREZ Zopito
CGVM soldato PERLI Angelo
CGVM soldato PESENTI Virginio
CGVM soldato REBORA Emanuele
CGVM soldato REPETTO Giuseppe
CGVM soldato STASSI Antonino
CGVM soldato TOFFAOLO Giovanni
CGVM soldato TOGNINI Antonio
CGVM soldato UCCELLATORE Calogero
Le fotografie di Mario Bagnasco, 50
Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".
"Vicino al Donetz, nostri aerei ritornano, agosto 1942".
"Vicino al Donetz, nostri aerei ritornano, agosto 1942".
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