sabato 14 dicembre 2024

Il viaggio del 2013, da Romachowa a Nikitowka

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Venerdì 25 gennaio - 7a tappa Km.15,0: da Romachowa a Nikitowka. Tramonto a Nikitowka; si conclude così la nostra penultima tappa.



martedì 10 dicembre 2024

Italiani nella neve, parte 8

Italiani nella neve: Il cinema della campagna italiana di Russia, di Sergio Spinnato - tratto da HUMANITIES, anno VI, numero 12, dicembre 2012.

Ottava parte, L'era dei cinegiornali.

Nel 1924, su iniziativa dell’avvocato e giornalista Luciano De Feo, era stato costituito il Sindacato istruzione cinematografica (SIC), con l’intenzione di produrre film educativi per un’Italia fortemente analfabeta. Nel settembre dello stesso anno, sottoponendo l’idea a Mussolini, De Feo vide aumentare il capitale sociale della SIC a due milioni e mezzo di lire, grazie al sostegno di vari enti statali. Mussolini stesso, che ne aveva compreso le potenzialità come strumento di propaganda, suggerì di ribattezzare la società L.U.C.E. (L’Unione cinematografica Educativa), prima di trasformarla con il r.d.l. nr. 1985 del 5 novembre 1925 in ente statale con il nome di Istituto Nazionale Luce.

Nel 1926, una legge rese obbligatoria in tutti i cinema italiani le proiezioni di parate militari, eventi sportivi e, dal 1927, dei cinegiornali. Nel 1937 l’Istituto Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare sotto il controllo del Ministero della Cultura Popolare. Mussolini, grazie alla sua esperienza giornalistica e politica e alle sue innate doti oratorie, seppe sfruttare al meglio le enormi potenzialità che il mezzo cinematografico offriva, arrivando a costruire il mito di se stesso.

Il primo cinegiornale venne proiettato nel 1927 e, in quel primo anno, ne furono realizzati quarantaquattro. Negli anni del regime, in tutto, ne furono prodotti più di 3000, ai quali si devono aggiungere i cinquantacinque Giornali Luce realizzati durante il breve periodo della Repubblica di Salò. Per quanto riguarda la campagna di Russia, l’Istituto Luce arrivò a produrre la considerevole cifra di quarantatré Giornali Luce. Il taglio con cui viene raccontata la campagna di Russia è uguale allo stile utilizzato per la descrizione di tutti gli altri teatri di guerra. I soldati italiani vengono sempre presentati come uomini che, nonostante le difficoltà, con spirito di abnegazione e continui atti di eroismo, riescono ad avanzare e sconfiggere il nemico. Particolare attenzione viene riservata alle visite delle personalità del regime al fronte, come quella del Duce insieme a Hitler nell’agosto 1941 o quelle del Capo di Stato Maggiore della Milizia Enzo Emilio Galbiati e del Segretario del Partito Fascista Aldo Vidussoni, entrambe nel novembre 1942.

Eppure, a partire dalla metà degli anni ’30, il monopolio dell’Istituto Luce venne insidiato da una piccola casa di produzione milanese, la INCOM. Fondata dal giornalista Sandro Pallavicini, la società Industria cortometraggi Milano, nome completo della INCOM, specializzandosi nella produzione di filmati propagandistici, cercò di fare concorrenza all’Istituto Luce.

Dopo la realizzazione di documentari e reportage di guerra tra i quali, per la parte relativa alla Russia, ricordiamo Officine volanti (1941) di Pietro Benedetti, Treno ospedale 34 (1941), Dietro la trincea (1942) e Quando il cannone tace (1942) di Vittorio Carpignano, la INCOM «s’impegnò nell’immediato dopoguerra, oltre che in laboratori per il doppiaggio, soprattutto nella produzione di un cinegiornale, La Settimana Incom, che rappresentò una delle fonti più popolari di informazione e attualità d’Italia». La Settimana Incom, con il sostegno da parte dello Stato, riuscì a sbaragliare la concorrenza e diede spazio «agli interrogativi di quegli anni sull’identità nazionale, agli emergenti bisogni della ricostruzione, nonché alle incipienti prospettive di riscatto progresso».

All’interno di una vastissima produzione, circa 2500 puntate, troviamo quattro cinegiornali che raccontano un aspetto della campagna di Russia, ossia il rientro in patria di alcuni prigionieri italiani in Unione Sovietica. Infatti gli operatori de La Settimana Incom, in un arco di tempo compreso tra il 1950 e il 1955, filmano i precisi attimi in cui i nostri soldati, dopo le fatiche della guerra e le sofferenze dei campi di prigionia, possono finalmente riabbracciare l’Italia e i loro cari.

In tal senso risulta particolarmente emblematica la vicenda vissuta da Enzo Boletti e documentata dagli operatori de La Settimana Incom. Il sottotenente Boletti della divisone Tridentina, dopo aver combattuto in Jugoslavia, fu fatto prigioniero dai tedeschi all’indomani dell’8 settembre 1943. Deportato in Polonia, riuscì a scappare e ad unirsi alla resistenza polacca conseguendo il grado di tenente colonnello. Nell’aprile 1945, complice l’avanzata dell’Armata Rossa, Boletti viene catturato e trasferito a Mosca, nel carcere della Lubjanka, in quanto considerato come “elemento sospetto”. Trasferito in diversi campi di prigionia, Boletti trascorse quasi dieci anni in Russia facendo ritorno in Italia soltanto nel 1954.

Le dolorose traversie patite dal Boletti ci consentono di fare una piccola ma utile puntualizzazione. Al termine del conflitto, oltre ai soldati del CSIR e dell’Armir, in Russia esistevano altre due categorie di detenuti: gli ex IMI (Internati militari italiani) e il personale diplomatico della Repubblica Sociale italiana di Romania e Bulgaria. I dati di queste diverse categorie furono spesso accavallati dai sovietici rendendo in tal modo difficoltoso il lavoro di censimento delle autorità italiane. La maggior parte di questi uomini farà ritorno in Italia nella prima metà degli anni ’50, a seguito di lunghe e complesse trattative diplomatiche.

Il periodo d’oro della INCOM durò fino ai primi anni ’60 quando, complice l’affermazione del fenomeno televisivo, la società iniziò un inesorabile declino che dapprima la costrinse a sospendere la produzione de La Settimana Incom nel 1965 e successivamente alla vendita del marchio INCOM e dei suoi archivi all’Istituto Luce - Cinecittà nel 1967. Alla fine degli anni ’90 lo stesso Istituto Luce - Cinecittà inizia l’archiviazione e la digitalizzazione degli archivi Luce, Incom e di altre diverse collezioni cinematografiche e fotografiche. Successivamente nel luglio 2012 l’Istituto Luce - Cinecittà ha stretto una partnership con Google Italia per proporre i 30.000 video dei suoi archivi sulla piattaforma web YouTube.

2° C. d'A. - Div. Cosseria - 89° R.F.

Ricompense al Valor Militare attribuite per le operazioni sul Fronte Russo, a cura di Carlo Vicentini, fonte UNIRR.

MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, MAVM - Medaglia d'Argento al Valor Militare, MBVM - Medaglia di Bronzo al Valor Militare, MOVM - Medaglia d'Oro al Valor Militare, CGVM - Croce di Guerra al Valor Militare.

2° CORPO D'ARMATA - DIVISIONE COSSERIA - 89° REGGIMENTO FANTERIA.

MAVM Colonnello MAGGIO Paolo alla memoria
MAVM Maggiore GUERRIERO Enrico alla memoria
MAVM Capitano CASSANELLO Giuseppe
MAVM Capitano EMANUEL Alfredo
MAVM Capitano FIORENZI Cherubino
MAVM Tenente BONETTO Paolo alla memoria
MAVM Tenente LISTUZZI Ferruccio
MAVM Tenente MELIS SEMINO Tullio alla memoria
MAVM Tenente RAIMONDO Agostino
MAVM Sottotenente CONTI Franco alla memoria
MAVM Sottotenente GALLETTI Carlo alla memoria
MAVM Sottotenente GERMANO Pietro
MAVM Sottotenente STEFANILE Edoardo
MAVM caporale CAREDDU Antonio
MAVM caporale LUCARELLA Giovanni
MAVM caporale ROSSI Olinto
MAVM soldato CANTERUCCIO Giuseppe
MAVM soldato PIROMALLO Giuseppe
MAVM soldato PRECE Antonio
MBVM Maggiore SANTILLI Silvio
MBVM Capitano CARIONI Ugo
MBVM Capitano CORSI Cleto
MBVM Capitano EMANUEL Alfredo
MBVM Tenente BIANCO Luigi
MBVM Tenente BOLA Dante
MBVM Tenente medico CASTELLANO Romualdo
MBVM Tenente CASTELLETTI NICORA L.
MBVM Tenente LONGO Giuseppe
MBVM Tenente MELIS SEMINO Tullio
MBVM Tenente VECCHI Franco
MBVM Tenente VIRANDO Alfredo
MBVM Sottotenente CURATOLA Michele
MBVM Sottotenente FACCHIN Massimo
MBVM Sottotenente PIAZZA Angelo
MBVM Sottotenente VEGLIO Renato
MBVM sergente DAL BIANCO Armando
MBVM sergente PALMERO Andrea
MBVM sergente SALUSTRI Quinto
MBVM sergente UCCELLI Otello
MBVM caporal maggiore SERBORARIA Rinaldo alla memoria
MBVM caporale ALLEGRETTI Gracco
MBVM caporale GALBUSERA Beniamino
MBVM caporale TAGLIAFERRI Ernesto
MBVM soldato ALBERO Antonio alla memoria
MBVM soldato BANCHERO Orazio
MBVM soldato BELLIA Angelo
MBVM soldato BENICA' Aldo
MBVM soldato BOSCHETTO Gino
MBVM soldato CASSETTA Battista
MBVM soldato CINI Nello
MBVM soldato DATTERI Francesco
MBVM soldato LOTTERO Aldo
MBVM soldato POIRE' Amedeo
MBVM soldato RAFFO Cesare
MBVM soldato RUBINO Carmine
MBVM soldato VIRGILIO Stefano
CGVM Maggiore BALOCCO Giuseppe
CGVM Capitano AICARDI Stefano
CGVM Capitano FEBRARO Chiarino
CGVM Tenente CATANZARO Catello
CGVM Tenente FUSCO Gerardino
CGVM Tenente MELE Argiro
CGVM Tenente MOTTI Lucio
CGVM Tenente MURGO Michele
CGVM Tenente PASTORINO Giorgio
CGVM Tenente SALVALAI Francesco
CGVM Tenente TEOT Attilio
CGVM Sottotenente CAMBIAGGIO Pierino
CGVM Sottotenente CARUSI Nicola
CGVM Sottotenente DAL LAGO Mario
CGVM Sottotenente SENTINELLI Ovidio
CGVM Sottotenente SPINA Giulio
CGVM maresciallo DI CERBO Michele
CGVM maresciallo ROMAGNANO Remigio
CGVM sergente BRENNA Santo
CGVM sergente CACCIABUE Giuseppe
CGVM sergente COCCOLO Angelo
CGVM sergente CORETTI Salvatore
CGVM sergente PEZZOTTA Mario
CGVM sergente RAVAZZI Pasquale
CGVM sergente SIMEONI Agostino
CGVM caporal maggiore MARIANI Bruno
CGVM caporale GALLETTI Giuseppe
CGVM caporale GUGLIRLMI Ernesto
CGVM caporale PACCHINI Guglielmo
CGVM caporale SAITTA Cosimo
CGVM soldato AIELLO Gaetano
CGVM soldato ALIOTTA Carlo
CGVM soldato ARTIGLIA Luigi
CGVM soldato AULICINO Pasquale
CGVM soldato BRIGNONE Salvatore
CGVM soldato CANTU' Giovanni
CGVM soldato CASSISSA Giov.Batt.
CGVM soldato MAINENTE Gaetano
CGVM soldato MAMMOLITI Pasquale
CGVM soldato MINEO Salvatore
CGVM soldato MONTERASTELLI Antonio
CGVM soldato OTTONE Marcello
CGVM soldato PAMPANINI Aldo
CGVM soldato PEREZ Zopito
CGVM soldato PERLI Angelo
CGVM soldato PESENTI Virginio
CGVM soldato REBORA Emanuele
CGVM soldato REPETTO Giuseppe
CGVM soldato STASSI Antonino
CGVM soldato TOFFAOLO Giovanni
CGVM soldato TOGNINI Antonio
CGVM soldato UCCELLATORE Calogero

Le fotografie di Mario Bagnasco, 50

Le fotografie di Mario Bagnasco, Primo Capo Squadra o Capo Squadra della Legione CC.NN. "Valle Scrivia".

"Vicino al Donetz, nostri aerei ritornano, agosto 1942".

Il viaggio del 2013, da Romachowa a Nikitowka

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Venerdì 25 gennaio - 7a tappa Km.15,0: da Romachowa a Nikitowka. Arrivo a Nikitowka... il giorno dopo sarebbe stata Nikolajewka per la prima volta nella mia vita, almeno raggiunta così!

Le marce del davai

Ma realmente cosa accadde durante le tristemente famose "marce del davai"? Lo lascio raccontare ad un "protagonista" d'eccezione, suo malgrado. Ecco la testimonianza di Giuseppe Bassi, uno degli ultimi reduci di Russia in vita, dal suo libro "Dal fronte del Don ai lager sovietici - 42 mesi di prigionia nei campi di Tambov - Oranki - Suzdal - Vladimir - Odessa - S.Valentino”.

“Eravamo una turba di soldati esausti e demoralizzati, provati dalle sofferenze di una marcia tormentata dal freddo, da cinque giorni di fame, dal sonno e dai continui combattimenti marciavamo sotto la sferza del grido tragico: “Davai, davi, bistreij!” cioè: “Avanti, avanti, presto!”, gridato in continuazione dai soldati russi. Mentre la neve continuava a cadere, stormi di lugubri corvi svolazzavano gracchiando sopra le nostre teste. La lunga colonna, come una serpe umana si snodava sulla neve lasciando ai bordi della pista, rigidi corpi stremati dalla fatica; ogni tanto alle nostre spalle sentivamo i colpi che partivano dai moschetti delle sentinelle russe che “risparmiavano” le sofferenze della prigionia a tanti nostri soldati incapaci di proseguire. Fiocchi di neve avrebbero coperto quei corpi che presto sarebbero stati irrigiditi dal gelo. Uno sguardo impotente verso gli uccisi e di odio verso i carnefici, ci dava la forza e l'energia per proseguire nella marcia crudele. A volte il grido straziante di “Pausa, pausa…” risaliva come una valanga per giungere come invocazione ai soldati russi che in testa, facevano il passo. Se la pausa veniva concessa, ci si accovacciata a terra, approfittando della sosta per mangiare qualche manciata di neve. Era questo il nostro cibo e la nostra bevanda. Al grido di “Davai” qualcuno restava a terra, vinto dalla fatica e allora bisognava svegliarlo con la forza, altrimenti sarebbe stato una delle tante vittime della morte bianca. Alle nostre continue richieste su quanti chilometri ci fossero ancora da percorrere, le sentinelle rispondevano sempre: “Dsvai” (due) e la marcia, implacabile, continuava in mezzo ad una bufera di neve che ci investiva nel pieno della notte. Il vento sollevava dalla steppa una neve ghiacciata, sottile e gelida che ci tagliuzzava il viso e, come spilli, ci penetrava nella carne; molti morirono assiderati in quell'interminabile notte. Il freddo polare e la tormenta di neve rendevano inumana ed insostenibile la marcia notturna nella steppa. Nelle condizioni fisiche e morali in cui ci trovavamo, solo Iddio poteva salvarci da quest’inferno e la nostra volontà di vivere per poter testimoniare e raccontare ciò che ci stava succedendo, senza immaginare che il nostro calvario era appena cominciato. Il Rosario dei chilometri continuava con i morti ai bordi della pista che indicavano il cammino percorso dalle colonne che ci avevano preceduto […]”.

sabato 7 dicembre 2024

Onori a Gianfranco Dalla Fior

Sottotenente Gianfranco Dalla Fior, nato a Trento il 25.12.1921, morto ad Oranki (Russia) il 20.02.1943.

"A Giuseppe Bassi, compagno d'armi del mio Caro Gianfranco che condivise con Lui le sofferenze della più dura prigionia, perché sempre lo ricordi, con affetto sincero, la sua mamma".

Dal bellissimo libro "Dal fronte del Don ai lager sovietici - 42 mesi di prigionia nei campi di Tambov - Oranki - Suzdal - Vladimir - Odessa - S.Valentino” di Giuseppe Bassi... poche righe che spiegano ancora oggi lo strazio di tante mamme che aspettarono e sperarono...

In memoria di chi non è più tornato

In memoria di quei soldati italiani che a migliaia non tornarono mai più a casa... dal bellissimo libro "Dal fronte del Don ai lager sovietici - 42 mesi di prigionia nei campi di Tambov - Oranki - Suzdal - Vladimir - Odessa - S.Valentino” di Giuseppe Bassi.

giovedì 28 novembre 2024

Il viaggio del 2013, da Romachowa a Nikitowka

Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Venerdì 25 gennaio - 7a tappa Km.15,0: da Romachowa a Nikitowka. Nella steppa ma in vista di Nikitowka.



Le fotografie di Carlo Mezzena, 05

Le fotografie di Carlo Mezzena, Sottotenente della 31ª Batteria del Gruppo Bergamo, Divisione Alpina Tridentina. Ogni fotografia è stata recuperata dalla precedente pubblicazione dell'intero album e trattata con l'intelligenza artificiale per renderla più nitida e dettagliata.

"La fine di una locomotiva".