mercoledì 7 novembre 2018

Noi protagonisti

150 km percorsi a gennaio in Russia nella steppa dal Don a Nikolajewka, dormendo nelle isbe dei russi che ci hanno ospitato; 2 piastrini militari recuperati di altrettanti nostri soldati dichiarati dispersi nel 1943; in condizioni molto differenti dai nostri alpini e fanti ma comunque patendo freddo e stanchezza per 7 giorni con tutto il necessario nello zaino; il ritorno a casa con due piastrini in valigia, due pezzi di metallo che erano a contatto con la pelle di due ragazzi partiti e mai tornati; il pensiero fisso per mesi alla disperazione di due famiglie che avevano perso i propri cari in una guerra che ha inghiottito in Russia quasi 100.000 dei nostri nonni e padri; lo sforzo continuo per dover trovare a tutti i costi i parenti per riconsegnare i piastrini che come delle reliquie abbiamo riportato a casa... questo in sintesi è stato il mio 2018.

Finalmente il 4 novembre abbiamo riconsegnato anche il secondo piastrino ai parenti di questi sfortunati ragazzi; ho scelto questa fotografia perchè raffigura quasi tutti noi protagonisti della nostra piccola avventura/impresa; ma in questa immagine non si può percepire ne la commozione, ne la gioia che abbiamo provato a fare tutto ciò. Non credo che nella mia vita potrò provare analoghe emozioni, so però che questa esperienza, tutta quanta, è stata unica! Tornerò in Russia ancora, per forza di cose, e mi auguro anche con le stesse persone con cui sono stato a gennaio, ma non so se potrò rivivere la stessa situazione. Abbiamo chiuso il cerchio proprio il 4 novembre, una data che per noi pochi che ci sentiamo totalmente ITALIANI, nel bene e nel male, ha una profonda importanza; seppur stravolta nel suo significato originale da una cerchia non ristretta di persone, noi la sentiamo tutta anche se all'epoca non c'eravamo e non abbiamo provato. Non festeggiamo le armi e la guerra, forse festeggiamo di più la fine della stessa e quegli uomini che presero parte alla Grande Guerra e che contribuirono a vincerla, come mio nonno che all'epoca tornò a casa con un occhio di vetro.

Lino Incerti di Baiso (RE) e Aurelio Mangiavacca di Castell'Arquato (PC) sono così in parte tornati a casa...

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