mercoledì 20 settembre 2017

Io e la Russia

E' un legame indissolubile che nasce da oltre 30 anni, quando ragazzino ho del tutto casualmente letto i miei primi libri sulla tragedia dell’ARMIR. In famiglia di questi eventi non se ne è mai parlato; di nonni in guerra poco, soprattutto perché il primo è stato un mutilato della Grande Guerra, mentre il secondo ha fatto la campagna di Abissinia e poi niente altro. La mia è sempre stata una famiglia distante sia dalla politica, sia da questi episodi, vissuti con distacco e purtroppo con indifferenza.

Ma dopo quelle prime letture, per me sconcertanti, soprattutto perché mi raccontavano vicende che inizialmente non conoscevo, si è creato questo desiderio “morboso” di sapere sempre di più, di “entrare” in quelle vicende così lontane dalla mia realtà ma soprattutto dalla realtà di molti, di moltissimi.

E ho così scoperto un mondo che non conoscevo, di sofferenze e di dolore; ma non solo verificatesi all'epoca circa 40 anni prima, ma anche e soprattutto attuale e contemporaneo. Figli, mogli, padri e madri che non si erano arresi ad una mezza verità, persone che a distanza di anni speravano e cercavano ancora notizie di un figlio o di un marito partito e mai più tornato. Dapprima leggendo tutto quello che potevo trovare e poi cercando notizie e persone che avevano vissuto quell'esperienza così totalmente devastante, ho iniziato a conoscere le vicende storiche ed umane dei protagonisti.

Negli anni ho letto tutto il possibile che sono riuscito a recuperare e poi con l’avvento del web ho passato ore e ore alla ricerca d’informazioni e di notizie; ho incontrato reduci che, chi più chi meno, mi hanno fatto partecipe delle loro esperienze… ma tutto questo non mi è mai bastato perché il mio sogno o desiderio ad un certo punto è stato quello di andare lì di persona e di camminare sulla stessa terra calpestata da quegli uomini. Forse solo così avrei potuto dare un senso a tutta quella “passione”.

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