Oggi con e grazie a Stefano Lupi eravamo alla scuola elementare di Agrate Brianza con le due classi quinte per provare a raccontare al meglio qualche cenno della Campagna di Russia e qualche momento del nostro viaggio del 2018. Era la prima volta che "affrontavamo" degli spettatori così giovani e di conseguenza così esuberanti. Grazie alla presentazione di Stefano tagliata su misura per i nostri "protagonisti", siamo riusciti in quasi due ore a catturare la loro attenzione. Ora non ci resta che sperare che fra i circa 50 spettatori qualcuno, un giorno, si interessi a queste vicende, raccolga il testimone e porti avanti il ricordo di quei sfortunati ragazzi.
Dal 2011 camminiamo in Russia e ci regaliamo emozioni
Trekking ed escursioni in Russia sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale
Danilo Dolcini - Phone 349.6472823 - Email danilo.dolcini@gmail.com - FB Un italiano in Russia
mercoledì 1 febbraio 2023
Cronaca di una sconfitta annunciata, 30.01.43
Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.
30 GENNAIO.
DIFESA DI VOROSCILOVGRAD E DI UN ALTRO SETTORE SUL DONEZ.
Il 30 gennaio la Ravenna ritornava alla dipendenza organica del II Corpo d'Armata.
ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.
Il 30 gennaio l'Armata spostava la propria sede di comando nei sobborghi a sud - est di Karkov (Novo Bavaria).
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 30 gennaio veniva raggiunto Bolsce Troitzkoje, dove soldati e ufficiali degli altri eserciti si staccavano dalla colonna italiana. Lo stato morale degli italiani si sollevava sensibilmente nella constatazione che la fase critica dell'accerchiamento era stata superata e nella speranza di poter usufruire di un prossimo trasporto ferroviario. Nella località erano anche giunti i primi autocarri con i rifornimenti; con essi poteva avere inizio lo sgombero dei più gravi feriti e congelati.
30 GENNAIO.
DIFESA DI VOROSCILOVGRAD E DI UN ALTRO SETTORE SUL DONEZ.
Il 30 gennaio la Ravenna ritornava alla dipendenza organica del II Corpo d'Armata.
ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.
Il 30 gennaio l'Armata spostava la propria sede di comando nei sobborghi a sud - est di Karkov (Novo Bavaria).
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 30 gennaio veniva raggiunto Bolsce Troitzkoje, dove soldati e ufficiali degli altri eserciti si staccavano dalla colonna italiana. Lo stato morale degli italiani si sollevava sensibilmente nella constatazione che la fase critica dell'accerchiamento era stata superata e nella speranza di poter usufruire di un prossimo trasporto ferroviario. Nella località erano anche giunti i primi autocarri con i rifornimenti; con essi poteva avere inizio lo sgombero dei più gravi feriti e congelati.
Cronaca di una sconfitta annunciata, 29.01.43
Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.
28 GENNAIO.
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 28 gennaio i componenti del Comando di Corpo d'Armata erano attaccati da carri armati e fanterie. Insieme con le unità della Tridentina che li precedevano marciavano poi per raggiungere Novi Oskol. Giunta la colonna a 16 chilometri da tale località, veniva a conoscere che era stata occupata dai russi fin dal mattino. Era perciò necessario cambiare itinerario e dirigersi su Slonovka. La fatica della marcia era superata solamente per la volontà di tutti di raggiungere la meta. Con la temperatura a -35°, -40° il numero dei congelati aumentava di ora in ora. I pochi quadrupedi sopravvissuti trainavano le slitte per il trasporto dei feriti e dei congelati.
28 GENNAIO.
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 28 gennaio i componenti del Comando di Corpo d'Armata erano attaccati da carri armati e fanterie. Insieme con le unità della Tridentina che li precedevano marciavano poi per raggiungere Novi Oskol. Giunta la colonna a 16 chilometri da tale località, veniva a conoscere che era stata occupata dai russi fin dal mattino. Era perciò necessario cambiare itinerario e dirigersi su Slonovka. La fatica della marcia era superata solamente per la volontà di tutti di raggiungere la meta. Con la temperatura a -35°, -40° il numero dei congelati aumentava di ora in ora. I pochi quadrupedi sopravvissuti trainavano le slitte per il trasporto dei feriti e dei congelati.
domenica 29 gennaio 2023
Serata a Cologne
Doppio appuntamento questa settimana per raccontare a nostro modo la Campagna di Russia... venerdì 3 febbraio con la maggior parte dei compagni di viaggio del 2020, saremo a Cologne (BS) presso al cinema teatro, per raccontare il nostro pellegrinaggio/trekking lungo il percorso della ritirata della Divisione Alpina Tridentina e la giornata dedicata alla zona di Selenyj Jar con la proiezione di immagini e filmati.
Alle ore 20.30 vi aspettiamo!
Alle ore 20.30 vi aspettiamo!
Cronaca di una sconfitta annunciata, 28.01.43
Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.
28 GENNAIO.
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 28 gennaio i componenti del Comando di Corpo d'Armata erano attaccati da carri armati e fanterie. Insieme con le unità della Tridentina che li precedevano marciavano poi per raggiungere Novi Oskol. Giunta la colonna a 16 chilometri da tale località, veniva a conoscere che era stata occupata dai russi fin dal mattino. Era perciò necessario cambiare itinerario e dirigersi su Slonovka. La fatica della marcia era superata solamente per la volontà di tutti di raggiungere la meta. Con la temperatura a -35°, -40° il numero dei congelati aumentava di ora in ora. I pochi quadrupedi sopravvissuti trainavano le slitte per il trasporto dei feriti e dei congelati.
28 GENNAIO.
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 28 gennaio i componenti del Comando di Corpo d'Armata erano attaccati da carri armati e fanterie. Insieme con le unità della Tridentina che li precedevano marciavano poi per raggiungere Novi Oskol. Giunta la colonna a 16 chilometri da tale località, veniva a conoscere che era stata occupata dai russi fin dal mattino. Era perciò necessario cambiare itinerario e dirigersi su Slonovka. La fatica della marcia era superata solamente per la volontà di tutti di raggiungere la meta. Con la temperatura a -35°, -40° il numero dei congelati aumentava di ora in ora. I pochi quadrupedi sopravvissuti trainavano le slitte per il trasporto dei feriti e dei congelati.
Alla scuola di Agrate Brianza
Doppio appuntamento questa settimana per raccontare a nostro modo la Campagna di Russia... mercoledì 1 febbraio con Stefano, compagno di viaggio nel 2018 lungo il percorso della ritirata della Divisione Alpina Tridentina, saremo ad Agrate Brianza (MB) con i ragazzi e le ragazze delle classi quinte della Scuola Primaria. Una responsabilità non da poco per cercare di trasmettere al meglio, a questi giovani ragazzi, quello che ci siamo portati a casa dal nostro viaggio in Russia.
Cronaca di una sconfitta annunciata, 27.01.43
Cronaca di una sconfitta annunciata; dall'11 dicembre 1942 al 31 gennaio 1943, giorno per giorno, la cronistoria dell'ARMIR durante l'offensiva sovietica "Piccolo Saturno". Tratto da "Le operazioni delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.
27 GENNAIO.
ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.
Il 27 gennaio il Comando del Gruppo di Armate assegnava alla 320a Divisione il compito principale di assicurare il fianco sinistro del Gruppo di Armate Don e pertanto questa, se costretta a retrocedere, avrebbe dovuto muovere verso sud - ovest. All'osservazione che in tal modo sarebbe risultata aperta al nemico la rotabile Starobelsk - Kupjansk - Karkov, veniva replicato che il compito assegnato era da considerarsi più importante della difesa del bacino del Donez. Nelle giornate seguenti la linea si infletteva gradatamente verso sud - ovest, tuttavia senza scoprire Kupjansk e la via su Karkov.
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 27 gennaio il Comando del Corpo d'Armata Alpino nel movimento verso ovest si lasciava superare dalla Tridentina e da tutta la restante colonna, lunga circa 30 chilometri. Su di essa continuava il mitragliamento a volo radente degli aerei avversari. La marcia era resa sempre più faticosa dall'abbondanza e dallo stato della neve. I quadrupedi, sfiniti, morivano in numero sempre crescente, provocando l'abbandono e la distruzione dei pezzi di artiglieria o degli altri carichi. Ufficiali e soldati al limite delle forze si fermavano nelle isbe, dove, sovente, finivano poi catturati. Il Comando della Divisione Tridentina, riordinati rapidamente i reparti nella sosta notturna, disponeva la ripresa del movimento, mettendo in avanguardia il 5° alpini, i gruppi Bergamo e Vicenza, ed il solo carro armato tedesco rimasto, con i due pezzi d'artiglieria superstiti pure tedeschi.
Con una faticosissima tappa di oltre 40 chilometri, ancora sottoposta alle azioni aeree e funestata da nuove perdite per esaurimento, la colonna a notte inoltrata raggiungeva Uspenskaja e Lutovinovo. La Divisione Cuneense, giunta presso Valujki, veniva attaccata di sorpresa e sopraffatta da un Corpo di cavalleria cosacca nascosto dietro l'alto terrapieno della linea avversaria. Il battaglione Mondovì rifiutava di arrendersi ed iniziava un combattimento che si prolungava per alcune ore. Ma la lotta era impari ed il battaglione alla fine dovette cedere.
27 GENNAIO.
ROTTURA DEL SETTORE TENUTO DAL XXIV CORPO D'ARMATA CORAZZATO TEDESCO ED ISOLAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO.
Il 27 gennaio il Comando del Gruppo di Armate assegnava alla 320a Divisione il compito principale di assicurare il fianco sinistro del Gruppo di Armate Don e pertanto questa, se costretta a retrocedere, avrebbe dovuto muovere verso sud - ovest. All'osservazione che in tal modo sarebbe risultata aperta al nemico la rotabile Starobelsk - Kupjansk - Karkov, veniva replicato che il compito assegnato era da considerarsi più importante della difesa del bacino del Donez. Nelle giornate seguenti la linea si infletteva gradatamente verso sud - ovest, tuttavia senza scoprire Kupjansk e la via su Karkov.
RIPIEGAMENTO DEL CORPO D'ARMATA ALPINO (17-31 GENNAIO).
Il 27 gennaio il Comando del Corpo d'Armata Alpino nel movimento verso ovest si lasciava superare dalla Tridentina e da tutta la restante colonna, lunga circa 30 chilometri. Su di essa continuava il mitragliamento a volo radente degli aerei avversari. La marcia era resa sempre più faticosa dall'abbondanza e dallo stato della neve. I quadrupedi, sfiniti, morivano in numero sempre crescente, provocando l'abbandono e la distruzione dei pezzi di artiglieria o degli altri carichi. Ufficiali e soldati al limite delle forze si fermavano nelle isbe, dove, sovente, finivano poi catturati. Il Comando della Divisione Tridentina, riordinati rapidamente i reparti nella sosta notturna, disponeva la ripresa del movimento, mettendo in avanguardia il 5° alpini, i gruppi Bergamo e Vicenza, ed il solo carro armato tedesco rimasto, con i due pezzi d'artiglieria superstiti pure tedeschi.
Con una faticosissima tappa di oltre 40 chilometri, ancora sottoposta alle azioni aeree e funestata da nuove perdite per esaurimento, la colonna a notte inoltrata raggiungeva Uspenskaja e Lutovinovo. La Divisione Cuneense, giunta presso Valujki, veniva attaccata di sorpresa e sopraffatta da un Corpo di cavalleria cosacca nascosto dietro l'alto terrapieno della linea avversaria. Il battaglione Mondovì rifiutava di arrendersi ed iniziava un combattimento che si prolungava per alcune ore. Ma la lotta era impari ed il battaglione alla fine dovette cedere.
Il cappello del Generale Reverberi
Brescia oggi, manifestazione per l'80° anniversario della battaglia di Nikolajewka... il cappello del Generale Reverberi!
Serata a Fino Mornasco
Fino Mornasco (CO) ieri sera per l'anniversario della battaglia di Nikolajewka. Misuro sempre quanto sia andata bene una serata da quanti occhi lucidi vedo in sala. Ieri sera è andata molto bene. Un grazie ovviamente va a tutte le persone che hanno contribuito, dall'amministrazione comunale a tutti gli ospiti della serata, e a tutte le persone che hanno partecipato.
Nikolajewka... Raoul Achilli...
Anche oggi che non sono a Nikolajewka come avrei dovuto essere, sono andato a trovare uno di loro qui a Legnano... Raoul Achilli, amico fraterno di Mario Rigoni Stern che così ne scrive ne "Il sergente nella neve":
"[...] Anche Raoul mi ha lasciato quel giorno. Raoul, il primo amico della vita militare. Era su un carro armato e nel saltar giù per andare ancora avanti, verso baita ancora un poco, prese una raffica e morì sulla neve. Raoul che alla sera prima di dormire cantava sempre "Buona notte amore mio". E che una volta, al corso sciatori, mi fece quasi piangere leggendomi "Il lamento della Madonna" di Jacopone da Todi [...]".
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