martedì 24 dicembre 2024

I servizi logistici, parte 2

PREMESSA.

I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!

I TRASFERIMENTI DALL’ITALIA.

“[…] invece come zona per lo sbarco ferroviario del Corpo di Spedizione, veniva stabilita quella di Marmaros Sziget-Felsoviso-Leordina-Borsa, ad Occidente dei Carpazi, in Ungheria, chi sarebbe stata raggiunta seguendo l'itinerario ferroviario: Brennero - Salisburgo - Vienna - Presburgo - Budapest - Miskolz - Csop - Taraczkoz. Era previsto un movimento di quattordici treni giornalieri iniziando alle zero del 4 luglio dal Brennero. […] Le unità, a seconda dei loro arrivi, venivano instradate per via ordinaria verso la Romania. Però, mutata la situazione operativa in Bessarabia, fu possibile spostare ad oriente le teste di scarico ferroviario, dirottando i convogli di truppe ed i materiali nella zona romena di Falticeni-Suceava-Botosani (Bucovina meridionale), già prevista come zona di radunata del CSIR.

Essa distava da quello ungherese, dove avevano avuto inizio gli scarichi dei primi treni, circa 300 chilometri di strada montana non a doppio transito, culminante al Passo Prislop a 1.414 metri di quota. […] La rapida avanzata verso oriente dell'unità italiane, costantemente pressate tanto dai comandi germanici affinché serrassero sotto, quanto dai propri organi di governo perché partecipassero attivamente alla guerra che sembrava avviata ad una rapida conclusione vittoriosa, rese necessaria la costituzione anche di una terza base, a Belzy, in Bessarabia, ormai distante 440 chilometri da Marmaros Sziget. Vi fu provveduto con l'invio diretto dall'Italia dei treni, ai quali veniva fatto seguire un terzo diverso itinerario”. […]

Abolita la base originaria di Marmaros Sziget, i convogli ferroviari provenienti dall'Italia giungevano ormai direttamente alle basi di Suceava e Belzy. Da entrambe, per mezzo di autotrasporti, le dotazioni che si rivelavano necessarie venivano trasportate presso basi temporanee, dove avveniva il rifornimento delle unità: Pervomajsk, Saksagan, Dniepropetrovsk, Petropavlovka, Stalino, in corrispondenza delle fasi operative orientate sul Bug, sul Dnieper e sul margine occidentale del bacino minerario del Donez”.

“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 24-28”.

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