Una serata per ricordare: la Campagna di Russia e il coraggio dimenticato.
Ogni volta che mi viene chiesto di organizzare una serata sulla Campagna di Russia, sento riaccendersi dentro di me la speranza. Non sono uno storico, è vero. Ma sono una persona che ha letto, ascoltato, raccolto e custodito le storie di chi ha vissuto quell’inferno bianco. Di chi è tornato, e di chi non ha mai fatto ritorno.
Queste serate non sono conferenze. Sono viaggi. Viaggi nella memoria, nella sofferenza, nel coraggio. Racconto le storie dei nostri soldati, dei padri e dei fratelli che hanno marciato nel gelo, combattuto nella neve, e spesso sono rimasti là, dispersi tra le pieghe della storia. Racconto anche di chi li ha aspettati per anni, consumando ogni giorno un frammento di speranza.
Durante l’incontro, proietto immagini, documenti, testimonianze. Ma soprattutto condivido emozioni. Aneddoti che mi porto dentro, parole che mi sono state affidate da chi ha vissuto quel dolore. Ogni serata è un tributo. Un atto di riconoscenza. Un modo per dire: “Non vi abbiamo dimenticati.”
Non chiedo nulla in cambio. Nessun compenso, nessun riconoscimento. Solo una sala, un proiettore, e persone disposte ad ascoltare. Perché la memoria è un dovere, e il silenzio è il suo nemico.
Se anche tu vuoi organizzare una serata nella tua città, nel tuo paese, contattami. Insieme possiamo dare voce a chi non l’ha più. Perché finché qualcuno ricorda, nessuno è davvero perduto.
Un italiano in Russia
Dal 2011 camminiamo in Russia e ci regaliamo emozioni
Trekking ed escursioni in Russia sui campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale
Danilo Dolcini - Phone 349.6472823 - Email danilo.dolcini@gmail.com - FB Un italiano in Russia
venerdì 19 settembre 2025
giovedì 18 settembre 2025
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Sabato 26 gennaio - 8a tappa Km.17,0: da Nikitowka a Nikolajewka. Noi... a Nikolajewka!
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Trekking 2013 lungo il percorso della ritirata del Corpo d'Armata Alpino in Russia nel gennaio 1943, dal Don a Nikolajewka; ingresso a Nikolajewka.
mercoledì 17 settembre 2025
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Trekking 2013 lungo il percorso della ritirata del Corpo d'Armata Alpino in Russia nel gennaio 1943, dal Don a Nikolajewka; il cippo fuori Nikolajewka dedicato a tutti i caduti della battaglia.
martedì 16 settembre 2025
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Trekking 2013 lungo il percorso della ritirata del Corpo d'Armata Alpino in Russia nel gennaio 1943, dal Don a Nikolajewka; sullo sfondo, finalmente Nikolajewka.
lunedì 15 settembre 2025
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Trekking 2013 lungo il percorso della ritirata del Corpo d'Armata Alpino in Russia nel gennaio 1943, dal Don a Nikolajewka; nei pressi di Nikolajewka.
domenica 14 settembre 2025
I servizi logistici, parte 8
PREMESSA.
I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!
IL SERVIZIO SANITARIO - SINTESI E FUNZIONAMENTO.
“Gli sgomberi ebbero come criterio fondamentale quello di far giungere il ferito ad ottenere tempestive e adeguate cure chirurgiche rapporto alla lesione riportata (per esempio: 6 ore per i feriti all'addome, 24 ore per i feriti al cranio, ecc.). […] I mezzi impiegati furono: i portaferiti con le tradizionali barelle, le autoambulanze, gli autocarri vuoti di ritorno, le slitte porta-feriti ed anche gli aerei da trasporto, che giornalmente raccoglievano i feriti più gravi dalle unità sanitarie più avanzate per trasportarli al Centro Chirurgico d'Armata di Voroscilovgrad.
Tale mezzo di sgombero consentì di trasportare in tempo utile per essere operati 1600 feriti che, diversamente, non sarebbe stato possibile trasferire, per le loro condizioni, e conseguentemente operare in tempo. In taluni casi i feriti poterono essere curati entro sole tre ore dal momento in cui avevano riportato la ferita. Nella zona degli ospedali d'armata i feriti ricevevano le cure adeguate e, se l'entità delle lesioni sofferte consentiva il loro rientro alle rispettive unità, potevano essere inviati per un soggiorno al convalescenziario di Dniepropetrovsk.
In caso contrario venivano sgomberati in patria per mezzo di treni-ospedale. Funzionavano per tale servizio venti treni, ha 20 capienza da 318 a 235 degenti, convenientemente attrezzati anche per la stagione invernale, oltre che per assicurare i degenti le cure che potessero loro occorrere. Il viaggio pieno carico verso l'Italia poteva essere effettuato in otto giorni, mentre quello di provenienza dalla madrepatria era compiuto in un periodo di tempo doppio, per il sovraccarico di movimento su tutto il lungo percorso ferroviario. […]
Furono attrezzati appositi vagoni ferroviari provvisti di finestrini con il doppio vetro, servizi igienici con deflusso all'esterno, imbottitura delle pareti, stufe per il riscaldamento, pagliericci a terra, dotazione di coperte di lana, bidoni per acqua, bidoni-thermos per caffè e latte, borracce con cordiali, casse di cottura con brodo caldo, lumi a petrolio. […]
Per quanto riguarda, infine, la bonifica del campo di battaglia e la tumulazione delle salme, la vastità del territorio attraversato, l'ampiezza dei settori operativi assegnati alle grandi unità, oltre alle difficoltà climatologiche, presero ardua la soluzione del problema. Quando possibile, le salme isolate furono trasportate nei cimiteri di guerra italiani; furono compilati precisi grafici per l'identificazione delle località e delle singole tombe, unendo a ciascuno di essi non soltanto il prescritto piastrino di riconoscimento, ma anche una bottiglia sigillata contenente tutti i dati del deceduto”.
“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 56-58”.
I testi che seguono sono un estratto de "I servizi logistici delle unità italiane al Fronte Russo (1941-1943)" edito dall'Ufficio Storico del Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito; la mia divulgazione ha il solo scopo di proporre alla vostra attenzione alcuni spunti di riflessione di quella che fu la Campagna di Russia per noi italiani, anche dal punto di vista logistico; la mia divulgazione non ha lo scopo di sostituire il testo originale, ma al contrario è un invito all’acquisto, se rintracciabile, per approfondire i temi trattati e conoscere a fondo anche questo aspetto della nostra storia. Buona lettura!
IL SERVIZIO SANITARIO - SINTESI E FUNZIONAMENTO.
“Gli sgomberi ebbero come criterio fondamentale quello di far giungere il ferito ad ottenere tempestive e adeguate cure chirurgiche rapporto alla lesione riportata (per esempio: 6 ore per i feriti all'addome, 24 ore per i feriti al cranio, ecc.). […] I mezzi impiegati furono: i portaferiti con le tradizionali barelle, le autoambulanze, gli autocarri vuoti di ritorno, le slitte porta-feriti ed anche gli aerei da trasporto, che giornalmente raccoglievano i feriti più gravi dalle unità sanitarie più avanzate per trasportarli al Centro Chirurgico d'Armata di Voroscilovgrad.
Tale mezzo di sgombero consentì di trasportare in tempo utile per essere operati 1600 feriti che, diversamente, non sarebbe stato possibile trasferire, per le loro condizioni, e conseguentemente operare in tempo. In taluni casi i feriti poterono essere curati entro sole tre ore dal momento in cui avevano riportato la ferita. Nella zona degli ospedali d'armata i feriti ricevevano le cure adeguate e, se l'entità delle lesioni sofferte consentiva il loro rientro alle rispettive unità, potevano essere inviati per un soggiorno al convalescenziario di Dniepropetrovsk.
In caso contrario venivano sgomberati in patria per mezzo di treni-ospedale. Funzionavano per tale servizio venti treni, ha 20 capienza da 318 a 235 degenti, convenientemente attrezzati anche per la stagione invernale, oltre che per assicurare i degenti le cure che potessero loro occorrere. Il viaggio pieno carico verso l'Italia poteva essere effettuato in otto giorni, mentre quello di provenienza dalla madrepatria era compiuto in un periodo di tempo doppio, per il sovraccarico di movimento su tutto il lungo percorso ferroviario. […]
Furono attrezzati appositi vagoni ferroviari provvisti di finestrini con il doppio vetro, servizi igienici con deflusso all'esterno, imbottitura delle pareti, stufe per il riscaldamento, pagliericci a terra, dotazione di coperte di lana, bidoni per acqua, bidoni-thermos per caffè e latte, borracce con cordiali, casse di cottura con brodo caldo, lumi a petrolio. […]
Per quanto riguarda, infine, la bonifica del campo di battaglia e la tumulazione delle salme, la vastità del territorio attraversato, l'ampiezza dei settori operativi assegnati alle grandi unità, oltre alle difficoltà climatologiche, presero ardua la soluzione del problema. Quando possibile, le salme isolate furono trasportate nei cimiteri di guerra italiani; furono compilati precisi grafici per l'identificazione delle località e delle singole tombe, unendo a ciascuno di essi non soltanto il prescritto piastrino di riconoscimento, ma anche una bottiglia sigillata contenente tutti i dati del deceduto”.
“Stato Maggiore dell'Esercito, I servizi logistici delle unità italiane al fronte russo (1941-1943), pagg. 56-58”.
La Campagna di Russia a Gremiasco
Oggi, visitando le zone di provenienza della mia famiglia paterna, ho raggiunto Gremiasco (Alessandria). Girando per questo piccolo paese che conta circa 270 abitanti, ho trovato una via dedicata ai soldati dispersi in Russia!! Il perchè è presto spiegato... dei 4 caduti della Seconda guerra mondiale, 3 sono caduti o dispersi in Russia.
sabato 13 settembre 2025
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Sabato 26 gennaio - 8a tappa Km.17,0: da Nikitowka a Nikolajewka. A qualche chilometro da Nikolajewka è presente questo cippo che ricorda tutti i nostri caduti della battaglia... nel mio primo viaggio in Russia nell'inverno 2011 il Professor Alim Morozov ci disse che i resti dei nostri soldati sono stati appunto sepolti in questo terreno.
Il viaggio del 2013, da Nikitowka a Nikolajewka
Immagini del mio primo trekking effettuato nel 2013... Sabato 26 gennaio - 8a tappa Km.17,0: da Nikitowka a Nikolajewka. La massicciata ferroviaria e le prime isbe di Nikolajewka viste dal lato sovietico.
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